Gatto e topo in società o Il gatto fa società col topo (in tedesco Katze und Maus in Gesellschaft) è una fiaba tradizionale europea, nota soprattutto nella versione pubblicata dai fratelli Grimm.
Racconto dai forti rimandi esopiani: ci scappa il morto e, per la cronaca, a morire non è mica il cattivo, no. Ed è qui che, molto probabilmente, si trova la spiegazione della scarsa fama ottenuta nel tempo.
Gli stessi Grimm, con il procedere delle edizioni, andarono via via a smorzare tutti gli aspetti più truculenti ed ambigui delle loro storie, in alcuni casi aggiungendo anche delle postille indispensabili per rinforzare l’eventuale messaggio pedagogico.
Nel Gatto e Topo in società non esiste, come già accennato, alcun lieto fine. Il cattivo vince sul buono, l’atto violento sopravvive e resta impunito.
Non il genere di fiaba, quindi, che un genitore del Novecento (o anche dei giorni nostri…) leggerebbe ai propri figli. Il messaggio non è infatti tra i più rosei ed ottimisti, anche se, ritengo, quantomeno realista.
Senza bisogno di legger tra le righe o tradurre qualche passaggio, basta bloccare lo sguardo poco prima della fine. Qui i Grimm son piuttosto chiari e concisi: “Verily, that is the way of the word!”. Così, cioè, va il mondo.
Ovviamente, come per ogni altro racconto fiabesco che si rispetti, del Gatto e il topo in società esistono numerose versioni. Quasi tutte europee e, soprattutto, molto meno brutali. Anzi, in realtà, è proprio la versione dei Grimm a differenziarsi notevolmente dalle altre, recitando a tutti gli effetti il ruolo di variante.