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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

L’ultimo chiude la porta – Favorisca il Telecomando

L’ultimo chiude la porta – Favorisca il Telecomando

FAVORISCA IL TELECOMANDO con Serena

L’ultimo chiude la porta, che fa freddino. In una sera di dicembre, il primo per l’esattezza, da Tirana cominceranno le trasmissioni di Agon Channel, Italia, perché un AgonTv(agon è una parola albanese che significa alba)esiste già, in Albania, appunto. E’ la televisione di proprietà di Francesco Becchetti, impreditore romano.

Di che cosa si è occupato fino ad oggi Becchetti? Dell’ultimo bene al mondo, la spazzatura, suo zio è Manlio Cerroni proprietario della discarica di Malagrotta a Roma, chiusa nel 2013. Lui, Francesco Becchetti, è l’amministratore delegato di Beg Becchetti Energy Group, con sede a Roma, in Spagna e non per ultimo in Albania. L’impresa si occupa di produrre nuova energia da processi di pirolisi, in pratica viene prodotta energia scaldando i rifiuti in assenza di ossigeno, a differenza della combustione non vi è produzione di gas nocivi, o almeno così dicono, ma cosa ha fatto fino ad oggi Becchetti è l’ultimo dei miei pensieri, in un certo senso, a me interessa più che altro che cosa farà, come funzionerà la prima televisione italiana delocalizzata? Durante la serata di gala, trasmissione zero del canale 33, andata in onda proprio stasera, Becchetti ha tenuto a precisare che il suo primo pensiero è dare speranza e lavoro ai giovani, bene, speriamo solo che quando ha detto giovani non intendesse Pupo 😉

Insomma in quanto conduttrice di Favorisca il Telecomando nutro qualche dubbio su questa impresa, ma gli auguro tutta la fortuna possibile, anche se devo dire che, l’ultimo arrivato, tra i canali digitali terrestri, un punto di forza ce l’ha, il direttore del telegiornale è Antonio Caprarica, il quale ha promesso la notizia prima di tutto e il battibecco politico per ultimo.

 

L'ultimo
Conferenza stampa di presentazione del nuovo canale “Agon Channel Italia”

In questa puntata le prime riflessioni sul servizio pubblico in Europa.

Serena Mancini

Serena Mancini

Serena Mancini

"Serena, Mancini, poi mettici anche Vialli, Baggio, Schillaci ed è chiaro che non sei una ragazza sei una squadra di calcio.”. Questa la battuta più originale che mi abbiano mai fatto sul mio nome e/o cognome, ma non è per farvi riflettere sulla creatività di un mio compagno delle medie che lo scrivo, bensì perché in qualche maniera io sono davvero una formazione. Se fossi un animale... Sarei una scimmia, sono troppo curiosa. Se fossi il personaggio di un film... Sarei Caterina di “Caterina va in città”, sì perché io come lei sono in ogni luogo e sempre fuori luogo. Ho cominciato a scribacchiare da piccolina, otto, nove anni, a seguito di qualche esercizio sulla rima baciata fatto alle elementari ho riempito un quaderno di cose tipo “Triste l'autunno sempre di turno, una foglia cade giù e finisce nel mar blu” (una cosuccia allegra) poi sono venuti i racconti brevi e lunghi, poi il coraggio di farli leggere agli altri, poi la condivisione della scrittura nel laboratorio “Dire, fare, baciare, lettera, testamento”, la non-scuola di scrittura di Rosignano Marittimo in cui ho imparato tanto, specie su quanto e perché sia bello lavorare in squadra e confrontarsi quando si fa qualcosa di creativo. Per finire il capitolo scrittura da un po' di tempo collaboro con un mensile livornese “Il Pentagono” che si occupa di eventi culturali cittadini. Mi piace il teatro, mi piace da quando a quattordicianni ho visto per la prima volta “Sogno di una notte di mezza estate” appena si è aperto il sipario e sono stata trascinata in un mondo fantastico fatto di elfi e fate ho capito la potenza del mezzo teatrale e mi sono innamorata, per questo da qualche anno faccio parte di un gruppo livornese, la “Associazione culturale BambininPiGiAMA”, che mette in scena commedie italiane e non, famose e sconosciute, l'importante è che facciano ridere. Nel tentativo di incanalare la mia creatività dirigendola verso qualcosa di professionale, diversi anni fa, mi sono iscritta alla facoltà di Lettere e Filosofia di Siena corso di laurea Scienze della Comunicazione, curriculum mass-media, ma il progetto laurea ha avuto un sacco di stop, partenze e false partenze, razionalmente ammetto che per cambiar vita sono un po' grandina. Confesso sono una ragioniera, diplomata all'Istituto Tecnico Commerciale, che lavora in uno studio di consulenza del lavoro da sedici anni. Infine, ma non meno importante, sono qui, cioè faccio parte della “Associazione culturale Work In Progress” per cui scrivo, conduco e metto in onda, facendo chiaramente anche la regia di una trasmissione sulla televisione, intesa come programmazione televisiva, su come sia cambiata e su come modifichi la società italiana, ma anche quella americana, francese ect, ect... e poi faccio un po' di critica televisiva, in qualità di telespettatrice ogni puntata un pochino più esperta, chi mi volesse ascoltare cerchi “Favorisca il Telecomando”. Scrittrice, giornalista, attrice, tecnico audio, direttore di scena, studentessa fuori-corso, impiegata, conduttrice radiofonica, ecco la mia formazione, le me che potreste incontrare, ma ricordate che “Ho preso la chitarra senza saper suonare...” citando il mio beniamino musicale Lorenzo Cherubini alias Jovanotti che, purtroppo o per fortuna per voi, spesso sentirete nelle mie trasmissioni web radiofoniche.

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