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Il fantasma del Natale passato | Bollicine

Il fantasma del Natale passato | Bollicine

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Nel celebre Canto di Natale di Dickens il fantasma del Natale passato era quello che ci riportava a una realtà ideale, spensierata. Era quasi sempre un momento di nostalgia, dove si rimpiangevano i bei tempi andati. Succede spesso, in particolare a Natale, perché è la festa soprattutto dei bambini, dei loro sogni e dei loro stupori. Crescendo si perde molta di quella magia, si diventa più cinici, più grandi.

Il Natale per molti è rimasto impresso a profumi, immagini, momenti dell’infanzia, in cui si aspettava Babbo Natale, si guardava un sacco di televisione, si giocava magari a tombola con i parenti. Il signor Sgroodge rimpiange questi momenti quando si trova a festeggiare il Natale presente da solo, a causa dei suoi egoismi e della voglia di accumulare tutto per sé.

Certo, per fortuna non è per tutti così. Non ci troviamo soli, ma circondati il più possibile da persone che amiamo. Abbiamo forse perso un po’ di magia, ma acquistato più consapevolezza, più voglia di donare piuttosto che di ricevere. Certo anche a noi la visita del fantasma del Natale futuro potrà portare delle sorprese ma la speranza è che siano poi frutto di quanto (di buono) seminato prima.

Questa premessa a dire il vero, poco c’entra con un blog sugli anni ’90, in cui si ripercorrono le mode, gli stili e la vita dell’ultimo decennio prima del 2000… ma è quasi Natale, e a Bologna che freddo che fa, come cantava Luca Carboni. Insomma tutto si trasforma e le immagini che si mischiano per la testa fanno parte di anni che magari non ricordiamo precisamente, ma ci sono comunque restati nel cuore.

Negli anni ’90 era la televisione che faceva da padrona, Internet ancora era alle porte, per cui i tempi del calendario se li dettava tutti lei con film, pubblicità ed eventi vari. E proprio la pubblicità era quella che rimaneva, tra tutti, più impressa. Breve, per ragioni di tempo, se riusciva a indovinare uno slogan o un immagine giusta era un successo non solo per un anno, ma per un bel periodo di tempo. E le pubblicità di
Natale erano quelle che forse si prestavano di più a questo aspetto… più emozionale.

Le pubblicità vissero il loro momento più creativo negli anni ’80, anni in cui il marketing e i budget erano ai massimi livelli. Nei 90 ci furono dei colpi di genio, ma molto era già stato seminato nel decennio precedente. Per questo una pubblicità resisteva alle stagioni e agli anni, diventando, di fatto, senza tempo, facendo parte dei ricordi di molti, legandosi al Natale ma senza un anno di riferimento in particolare.

fantasma del nataleLa migliore certamente in questo processo fu la Coca Cola. Lo spot si apre con un gruppo di ragazzi, seduti su un prato con una candela in mano, parte un coro che fa vorrei cantare insieme a voi, in magica armonia. L’inquadratura si allarga e il gruppo dei ragazzi, visto da lontano, forma la figura di un albero di
Natale acceso da tante candeline. Questo spot nato nel 1983 è di fatto senza tempo. Fa parte degli 80 dei 90 e per qualche anno anche del decennio successivo. Prima di diventare troppo vintage ed essere cancellato  dai palinsesti… alla pari di un pennello cinghiale.

Ma quell’intro di vorrei cantare insieme a voi era di fatto l’inizio del Natale, era l’accensione dell’atmosfera natalizia che la televisione faceva entrare nelle case di tutti.

Era pura magia, un piccolo sogno, come il fantasma del Natale passato che ci riportava a ricordi più o meno grandi, più o meno importanti, ma a cui resteremo sempre legati.

Matteo Pardini

Matteo Pardini

Blogger di WIP Radio con le sue "Bollicine".

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