La fiaba narra la vicenda di una giovane ragazza pigra e poco dedita alle attività lavorative manuali che un giorno mentre veniva ripresa dalla madre, cattura l’attenzione della regina che passava con la carrozza dalla sua modesta abitazione. La madre intimorita dalla regina le spiega che era innervosita siccome la figlia filava continuamente e lei non aveva più denaro per acquistare il lino da filare. La regina sorpresa dalle abilità e dalla laboriosità della ragazza acconsente a portarla al suo castello ed a combinare il matrimonio per il suo primogenito a patto che costei fili tutto il lino che le era stato dato. La fanciulla si ritrova in difficoltà poiché teme di perdere il suo sposo vista la sua incapacità nel filare. Rimanda il lavoro giustificandosi con la tristezza e malinconia provocategli dalla distanza dalla sua casa natale e da sua madre. Poco tempo dopo mentre la ragazza piangeva tre donne dal brutto aspetto che passano dal castello. Udendola ,decidono di aiutarla, ma a una condizione: devono essere invitate il giorno del matrimonio e sedere al tavolo degli sposi. Ma la peculiarità delle tre filatrici sta nel fatto che nonostante fossero abbrutite dal loro difetti proprio grazie a questi riuscivano a filare molto velocemente. Sicché colei che aveva il piede piatto schiacciava il pedale dell’arcolaio, quella con il labbro rigonfio inumidiva il filo e l’ultima con il pollice deforme torceva abilmente il filo. Il lavoro era completo e la regina una volta ammirato il grande sforzo si complimentava con la ragazza e dava il via dei preparativi del matrimonio. Quando il gran giorno arriva come da promessa le tre filatrici sono invitate e siedono al tavolo degli sposi come zie della sposa . Ma il loro aspetto non può che destare l’interesse della regina e del figlio i quali chiedono il perché del loro orribile aspetto. La prima con il piede piatto lo spiega con il suo schiacciare il pedale dell’arcolaio la seconda con il labbro rigonfio con l’inumidire il filo ed infine la terza con il pollice deforme con il torcere il filo. Nell’udire queste parole il principe ammonisce la moglie e allarmato le comunica che non vorrà più che la donna utilizzi l’arcolaio. Così la fanciulla con l’aiuto delle tre filatrici si liberò per sempre dell’arcolaio.