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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Polenta classica? Tradizione rivisitata

Polenta classica? Tradizione rivisitata

Nuova settimana, nuova ricettina, classica polenta. Questa volta salata visto che ve lo avevo promesso.
Adoro cucinare ma la cosa che più mi rilassa è preparare torte e dolcetti, nonostante non sia tra le persone più golose di questo mondo! Ma la loro preparazione mi rilassa, la pasticceria è quasi una scienza e sbagliare di un grammo un solo ingrediente può portare al fallimento dell’intera ricetta. Forse è questa sfida che mi stimola: l’attenzione capillare nella miscelazione dei vari ingredienti e l’alta precisione e fantasia nella decorazione. Perché i dolci devono essere prima invitanti all’occhio e poi pure buoni.

Dopo questa piccola divagazione a tema dolciario torniamo alla ricetta di questa settimana. È una di quelle preparazioni che secondo me rientrano nei “comfort-food”, quei cibi che ti fanno sentire a casa, con quel non so che di rustico che ti salvano sempre quando hai gente a pranzo. Naturalmente deve piacere…

Quindi il pranzo del mio sabato passato è stato a base di polenta. Una semplicissima polenta morbida aromatizzata al formaggio e servita con champignon e cavolo nero saltato in padella. Che ci azzecca? Beh diciamo che la polenta è anche tra le mie ricette preferite dello svuota frigo. E poi l’amarezza del cavolo nero secondo me si sposa benissimo con la dolcezza della polenta con i funghi.

POLENTA SVUOTA FRIGO

INGREDIENTI:

  • Farina di mais (io ho usato la proporzione di 250 g di farina ogni litro d’acqua per ottenere una polenta di media consistenza)
  • Funghi champignon
  • Cavolo nero
  • Sale, peperoncino
  • Prezzemolo
  • Vino bianco
  • Aglio

Iniziamo a preparare la polenta. Mettere l’acqua a bollire e una volta in ebollizione aggiungere il sale e versare la farina a pioggia. Nel mentre scende la farina è importantissimo girare in modo uniforme per evitare la formazione di grumi. Per questo procedimento potete aiutarvi usando una frusta invece del cucchiaio di legno. La lavorazione si farà sempre più faticosa man polentamano che ci avviciniamo alla cottura, l’importante è continuare a girare per evitare la formazione di grumi. Una volta acquisita consistenza mescolare usando un cucchiaio di legno e continuare a cuocere aggiungendo mestoli di acqua se necessario. La polenta sarà pronta quando inizierà a staccarsi dalle pareti della pentola. Io ho voluto insaporire la preparazione con del grana (trentin-grana per l’esattezza): dovrete aggiungere formaggio o olio a metà cottura.
Una volta pronta, sbattete il fondo della pentola e rovesciate il composto su un tagliere di legno (come insegna la tradizione) e tagliatela con un filo da cucito di cotone.

Preparare i contorni è semplicissimo. Iniziamo dal cavolo nero: ho tolto le coste dalle foglie e dopo averle lavate accuratamente le ho buttate in padella con uno spicchio d’aglio e un filo d’olio. Aggiungere acqua, coprire con un coperchio e lasciare sobbollire. Saltare il cavolo così prevede una cottura un po’ più lunga rispetto alla classica bollitura in pentola, ma mi permette di ottenere una verdura un po’ più croccante e saporita. A metà cottura aggiungere aceto bianco misto ad acqua e terminare la cottura. Questo darà un gusto piacevolmente agrodolce al tutto. Naturalmente insaporire con sale.

I funghi sono ancora più semplici: in una pentola calda mettere un filo d’olio e far soffriggere l’aglio e il peperoncino. Togliere l’aglio e buttare i funghi. Far saltare qualche minuto, sfumare con vino bianco e servire con una bella spolverata di prezzemolo tritato. Naturalmente aggiungepolentare sale a piacere.

TRUCCO: come ottenere una polenta più o meno soda? Io solitamente seguo queste dritte…

Per ogni litro d’acqua calcolare:

  • 300 grammi di farina di mais per una polenta soda,
  • 250 grammi per una polenta di media consistenza,
  • 200 grammi per una polenta molto tenera, sale.

Prossima settimana mettetevi l’animo in pace…credo che tornerò a condividere ricette dolci 🙂

Giada Baicchi

Giada Baicchi

Giada Baicchi ama i gatti e la creatività, adora il teatro ed il vintage. Introversa ma iperattiva, odia i cibi agrodolci.

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