Domenica prossima (31 gennaio) sarà il giorno di chiusura, salvo deroghe dell’ultimo minuto, della stagione di caccia 2015/2016. Se dobbiamo fare un bilancio di quest’anno possiamo dire che è stato veramente disastroso dal punto di vista delle illegalità. Purtroppo il nostro Paese non è mai stato abbondante in termini di controlli venatori nel recente passato e adesso ancor meno vista la decisione del Governo di abolire il Corpo Forestale dello Stato come corpo autonomo, e quindi? E quindi niente più controlli, niente più multe a chi sgarra, niente più arresti ai bracconieri: tutti saranno liberi di fare cosa vogliono, come Pinocchio nel Paese dei Balocchi.
In tutta Italia, quest’anno, di irregolarità ce ne sono state tantissime: dall’uccisione di specie protette, dall’uso di tecniche illegali quali l’uccellagione e l’utilizzo di reti non a norma, caccia incontrollata nelle aree protette e volendo si potrebbe fare un elenco lungo due pagine di quaderno.
L’unica cosa positiva è che il Governo ha chiuso anticipatamente la caccia per alcune specie decretate a rischio come la beccaccia ed il torno, ma la mia domanda è: come fai a proteggerli se non li controlli?
Eh cari miei, il futuro della natura e dell’ambiente in Italia è sempre più nebuloso senza contare le difficoltà che incontrano aree protette, oasi, parchi nazionali e regionali che dovrebbero essere luogo di conservazione e salvaguardia della natura, nonché “autogrill” per gli uccelli in migrazione e scrigno di biodiversità.
Nella puntata seguente analizzeremo l’anno della caccia appena concluso e altre interessanti notizie dal mondo della natura.