Novità Maggio 2016: ANOHNI e Pantha du Prince.
ANOHNI
HOPELESSNESS (data di uscita: 06/05/2016)
«Sono stanca di essere in lutto per l’umanità», spiega Anohni, «e ho anche pensato che pretendere di non essere parte del problema non sia totalmente onesto. 4 degrees è un tentativo brutale di rendermi responsabile, non solo di dare valore alle mie intenzioni ma di riflettere sul vero impatto delle mie azioni».
Il vasto repertorio di canzoni sull’ambiente sono come moderne riscritture di “The Big Sky” di Kate Bush, dove i valori una volta innocenti del cielo, diventano presagi di negatività, siti di omicidi a distanza condotti per l’aere, occhi che guardano tutto, emissioni di gas tossici. Al di sotto di questa coltre, vi è una richiesta di un tipo di amore che coinvolge tutti gli esseri viventi. Nel mentre Anohni canta dell’apocalisse attuale, la sua voce e il suo ritmo hanno una parvenza di utopia. Questa è musica che parla di morte e distruzione, intrisa, però, nel profondo, dalle forze che ci tengono in vita. Questo album si propone di distruggere gli assunti sulla musica pop attraverso la commistione di suoni elettronici e testi altamente politicizzati. E’ un contemporaneo, seducente e tagliente manifesto di rottura.
PANTHA DU PRINCE
THE TRIAD (data di uscita: 20/05/2016)
I sintetizzatori modulari e altri strumenti analogici vintage rimpiazzano i samples e la voce è molto più presente rispetto ai lavori precedenti, amplificando il concetto della presenza fisica umana. Il singolo “In an Open Space” ha degli sprazzi di shoegaze etereo, mentre “Frau im Mond, Sterne Laufen” ricorda le atmosfere glaciali e rarefatte dei Sigur Ros, mentre Islands in the Sky ha un suono quasi indie: “You haven’t talked in over a year to me,” canta sommessamente “Your territory vanished and reappeared.”
A proposito del concept che caratterizza il nuovo album, Weber ha dichiarato “ “Black Noise” riguardava principalmente me che componevo da solo in una piccola stanza di Berlino. “The Triad” apre la sua struttura a modi più umani di interagire, non digitalizzati in nessun modo, senza passare tramite interfacce quali Facebook; riguarda l’incontrarsi e suonare insieme improvvisando. Ho voluto dare un taglio alla nuvola digitale che ci circonda.”