Sanremo 2019 è finito da una settimana e ormai è archiviato. La Rai può dirsi soddisfatta: puntando di nuovo su Baglioni, malgrado le polemiche politiche, ha portato a casa un buon risultato, anche se questa edizione ci ha convinto meno della precedente, nonostante l’indubbia bravura e la versatilità dei presentatori Claudio Bisio e Virginia Raffaele. Anche quest’anno Baglioni ha cantato moltissimo, quasi sempre pezzi suoi, scelta non troppo elegante che ha continuato a lasciarci perplessi, ma che evidentemente si è rivelata vincente. Quello di Baglioni si conferma un festival sì nazional-popolare ma anche elegante e garbato. Come nella precedente edizione, la scelta artistica è stata quella di privilegiare gli artisti italiani, di conseguenza sono state pochissime le star internazionali. Si è trattato di uno spettacolo senza fronzoli, senza vallette seminude e casi umani, anche se talvolta noioso e poco divertente, tra gag poco azzeccate e comici che non facevano ridere.
Il vincitore del festival di Sanremo 2019 è stato Mahmood con la canzone”Soldi”.
Voto: 5
Mahmood, polemiche a parte, è la rivelazione indiscussa di questo Festival: c’è già chi lo acclama come la nuova popstar italiana. Già vincitore di Sanremo Giovani porta un brano che ha convinto molti, promettente e soprattutto moderno. Non male il duetto del venerdì con Gué Pequeno. Il fatto che il padre di Mahmood sia egiziano ha scatenato clamorose polemiche su televoto e accuse a una “giura politica” e questo la dice lunga sullo stato della nostra cultura e ella nostra società. Naturalmente non si sono fatti attendere i cinguettii di Salvini: “Mahmood mah La canzone italiana più bella?!?”. Il nostro Ministro dell’interno non si è fatto sfuggire l’occasione di unirsi alla maggioranza degli italiani che avrebbe preferito assistere alla vittoria di Ultimo. E durante la conferenza stampa di fine Festival è stato però proprio il cantante romano a rispondere al ministro: “Io nel momento in cui scrivo le mie canzoni e poi escono, non m’interessa se piacciono a Salvini o al fornaio o al muratore.”.
Insomma, la polemica su Mahmood, è assurda e fuori luogo perchè anzichè concentrarsi sulla sua canzone, è tutta incentrata sulle sue origini. “Un vincitore molto annunciato. Si chiama Maometto, la frasetta in arabo c’è, c’è anche il Ramadan e il narghilè, e il meticciato è assicurato. La canzone importa poco, Avete guardato le facce della giuria d’onore?”: questo il commento poco elegante della giornalista Mariagiovanna Maglie, che ha criticato la vittoria di Mahmood come migliaia di altri utenti, che insistono sui risultati del voto.
Che dire? Potremmo rispondere con il ritornello disperato di un’altra bella canzone in gara, quella del toscano Motta che ha duettato in maniera impeccabile con la grande Nada: “Dov’è l’Italia amore mio? Mi sono perso”.
2) Ultimo –
Voto 4,5
Dopo il successo tra i Giovani, si conferma uno degli artisti italiani più in voga. Il brano è nelle sue corde. Buon interprete e frontman, poteva tuttavia risparmiarsi la lagna sulla vittoria mancata e metter giù un sorriso all’annuncio del secondo posto. Fra “i suoi particolari” non c’è certo la simpatia e l’umiltà.
3) Il Volo –
voto: 4
Ecco, se il brano di Mahmood ha il pregio della modernità, questo trio, per quanto giovane, sa di muffa. Resta un mistero il loro grande successo, ma probabilmente è riconducibile alla passione del grande pubblico italico per il bel canto o per tutto ciò che gli assomiglia.
4) Loredana Bertè –
voto: 6,5
È stato il festival della rivincita per la Bertè. A molti sarebbe piaciuto vederla sul podio e probabilmente la sua interpretazione l’avrebbe meritato, ma Sanremo non è mai stato particolarmente generoso con questa icona della nostra musica. La sua canzone però non è di certo non la migliore del suo repertorio.
5) Simone Cristicchi
voto: 7,5
Cristicchi ci ha regalato una delle sue più belle poesie. Arrangiata in modo essenziale, interpretata in maniera professionale.
6) Daniele Silvestri –
voto: 8
La canzone più convincente che abbiamo ascoltato in questo Festival. Silvestri si conferma come uno dei cantautori più completi che abbiamo nel nostro Paese. Ottimo testo, sfida vinta. Di certo si meritava di stare sul podio.
7) Irama
voto: 5
Nonostante la bravura di Irama il pezzo non convince, la tematica è abusata e l’interpretazione rischia di scadere nella retorica.
8) Arisa
voto: 6
Arisa ha coraggio da vendere e grandi capacità vocali che le hanno permesso di portare in gara un pezzo molto difficile e sorprendente.
9) Achille Lauro
voto 5,5
Una canzone meno trap e più sanremese rispetto al suo repertorio, con meno autotune, più ammiccante ma non certo ruffiana. Da Achille Lauro pubblico e critica si aspettano parecchio. Insieme a Mahmood, la rivelazione di questo Festival.
10) Enrico Nigiotti
voto 5,5
Il livornese Nigiotti è un buon cantautore ma il suo brano è pochissimo rock e molto sanremese; insomma un po’ retorico e stantio, poco fresco. Ha il retrogusto delle caramelle dei nonni.