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Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Ro più baffi = Roversi più Rovazzi

Ro più baffi = Roversi più Rovazzi

Ro più baffi = Roversi più Rovazzi

Sicuramente il titolo “strambo” vi avrà portati a chiedervi da cosa sarò stata spinta a paragonare due uomini, apparentemente molto lontani, entrambi con i baffi ed il cognome che inizia per “Ro”, ma solamente alla fine scoprirete il perché di questo mio paragone molto azzardato!

Paolo Roversi nasce a Ravenna nel 1947, è un “grande bambino” che ha poco più di settant’anni, come lo ha definito Oliviero Toscani. Alla Prima comunione riceve come regalo una Elioflex della Ferrania e le sue prime foto le scatta ai parenti. Diventa un grande fotografo grazie ad un incontro con Peter Knapp, direttore artistico e fotografo già affermato che, vedendo le sue foto, lo consiglia di andare a Parigi ed infatti è proprio lì che inizia le sue preziose collaborazioni con la Huppert Agency. Nel 1980 comincia a scattare con la Polaroid 25×25, la sua peculiarità, e si afferma anche grazie ad una campagna per Christian Dior. Da allora collabora con le più grandi case di moda e riviste del settore.

Le foto di Roversi mi hanno impressionata da subito, non è solo l’immagine che cattura,

ma si riesce a percepire che Roversi non mette in forma solo ciò che vede ma anche e soprattutto ciò che sente!

Bellissimo questo collage di foto che riassumono la bellissima e raffinata arte di Paolo Roversi; lo sguardo molto intenso della modella racconta un mix di dolcezza, di paura, di delicatezza, di umiltà e di pudore.

Di una bellezza senza tempo il ritratto di questa donna in bianco e nero, particolarità che Roversi ama molto: il nero gli ricorda l’interno della macchina fotografica.

In questo scatto Roversi è riuscito a sintetizzare tutto il suo sentire, ha racchiuso le emozioni ed i sentimenti dentro la forma estetica della foto facendo apparire la mannequin come una donna eterea, irraggiungibile dagli occhi parlanti.

Roversi ha sete di verità, e questa sua voglia costante di ricerca lo porta a far sì che la foto che deve ancora scattare sia sempre la migliore!

Mi fa sorridere che Roversi dica di essere morandiano (tutti gli amanti della musica sanno che Rovazzi ha cantato due canzoni con il grande Gianni Morandi), ma Roversi non si riferisce al Gianni nazionale ma al Giorgio Morandi pittore quando afferma di avere nel suo studio una macchina fotografica ed un cavalletto come il pittore ha le stesse due bottiglie e due vasi!

Fantastiche queste due immagini che ritraggono un affascinantissimo Roversi, uomo molto carismatico e Fabio Rovazzi, ragazzo dalla faccia pulita che ha incantato il suo pubblico con i suoi video ma che è divenuto popolare soprattutto per le sue canzoni o veri propri “tormentoni” con Gianni Morandi: “Andiamo a comandare” e “Volare”.

Chi non ricorda o non ha mai canticchiato il ritornello:

“Mi hanno costretto, Mi fa volare,

Ma ad essere onesto, mi fa volare

Te lo confesso, mi fa volare

Che tutto questo, mi fa volare”

(Foto curiosa di Paolo Roversi dove una modella sembra che stia volando).

Fabio Rovazzi nasce nel quartiere di Lambrate, a Milano, nel 1994. Diventa un maghetto dei social network mettendo dei video su Facebook che diventano virali ma il suo baffo diventa famoso nei video dove canta con Gianni Morandi; Rovazzi con il suo viso da ragazzo perbene, con quella comicità sottile, con il suo grande entusiasmo incanta grandi e piccini!

Ma cos’è che accomuna questi due personaggi? Indubbiamente questi due “baffuti” singolari sono uniti dall’essere dotati di un grande carisma, entrambi riescono a trasmettere le loro emozioni con la loro arte, ciò che sentono lo riproducono con grande effetto.

In tutti e due c’è una grande energia, è questo secondo me il leitmotiv di questi due uomini, è la passione che riescono a mettere nelle cose, perché nella vita come in fotografia, se non c’è energia non viene bene un bel niente e questo è chiaro a Roversi come al giovane Rovazzi!

L’energia è movimento, velocità, vibrazioni, calore, rumore, elettrizzante, sia nelle canzoni di Rovazzi così come nelle fotografie di Roversi.

Roversi e Rovazzi sono due artisti molto comunicativi, ma chi può essere definito in realtà un artista? Mi piace la definizione di artista che dà il designer contemporaneo Antonio Perotti: “l’artista è colui che crea un qualcosa che prima non esisteva, l’arte è un lavoro concreto come un altro, magari più speciale ma sempre un lavoro, ma serve talento. Chi invece fa arte come secondo lavoro o nei ritagli di tempo, è un artista della domenica.”

Ecco…. io mi considero proprio così, come un artista della domenica con molte passioni ma senza un vero e proprio talento che considera però, forse erroneamente, anche l’arte di saper vivere un’arte e lì, credetemi, sono bravissima e non solo la domenica!

Ah dimenticavo…le mie giornate sono cariche di energia, assomiglio forse anch’io leggermente a Roversi e a Rovazzi?

Forse sì, ma non ho i baffi….o meglio non ancora!

“Energia”

L’energia

è l’essenza della vita,

spinta,

movimento interiore,

vibrazione,

musica,

colore.

Senza:

il nulla!

Paola Giustiniani

Paola Giustiniani

Nata a Pisa, dove risiede, il 5.3.70. Studia a Tübingen in Germania e si laurea in lingua tedesca presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere di Pisa. Lavora presso la Knauf dal 2001, multinazionale leader nel settore dell'edilizia, in qualità di Assistente di direzione di stabilimento. Ha iniziato la collaborazione con WiP Radio scrivendo il blog "Emozioni e non solo... giustappunto". Quest'anno ritorna proponendo una nuova rubrica, "Battiti di ciglia petalosi".

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