Ciao Luca, domani sera, Sabato 4 agosto, ci sarà la terza replica di “Un amico fragile”. Com’è nato il progetto?
Dunque, che dire? Leonardo Voliani mi chiama questo inverno, un po’ dopo che era uscito in Rai “Principe libero” su De André, e mi dice se si fa un concerto per De André. Probabilmente perché sa che ogni tanto mi picco di organizzare qualcosa, e memore forse del fatto che quando all’improvviso (all’improvviso per noi “utenti”) morì Bowie, d’istinto organizzai con un bel mucchio di artisti (molti dei quali sono anche nel progetto De André) un concerto per “salutarlo”;
Hai insieme a te un gruppo di musicisti molto diversi tra loro, trattando anche arti diverse come la scrittura e la pittura. Cosa ti ha portato a questa scelta?
Tanti musicisti e ognuno col proprio mondo illustra un autore o un’area, mi piace moltissimo se non ricade nel mero omaggio o tributo. Mi piace ci siano reinterpretazioni e che se possibile si corrispondano diverse espressioni artistiche: per la prima volta di “Un amico fragile” (17 marzo 2017, Limonaia) c’era un live painter, Filippo Chesi, ad es.; e Serena Ricciardulli lesse un pezzo sul femminicidio, molto forte, forse un po’ strozzato dalla confusione. Confusione perché la serata di marzo mostrò come la gente di zona avesse immensa voglia di iniziative coinvolgenti nei periodi morti. Da parte mia è stato emozionante vedere almeno un’ottantina di persone FUORI dal locale, pienissimo, solo per il gusto di girellare attorno a un avvenimento. Sono state stimate circa 250 persone, per quella sera. Cose che non vedevo, capodanno a parte, da inizio anni 90, a Castiglioncello.
Poi avete replicato anche a Livorno all’interno dell festival europeo della musica?
Dopo il primo concerto alla Limonaia il progetto si è sviluppato, limato. Le caratteristiche sono una sorta di vitalità – in base agli impegni, alle voglie, alle idee, cambia ogni volta la scaletta e se c’è, ovviamente, uno zoccolo duro, anche i musicisti si avvicendano – e una capacità di modellarsi all’occasione in senso narrativo: ad es. Serena nel concerto di Livorno (23 giugno) ha messo in luce la relazione, fra vento e mare, di Genova e Livorno: due porti, due luoghi salmastri.
Domani sera cosa ci sarà di diverso? Anticipaci qualcosa.
Innanzitutto avremo l’aiuto del service e del fonico Lorenzo Porciani di Percorsi Musicali di cui possiamo usufruire grazie alle sponsorizzazioni di La limonaia, WiP Radio e CCN Castiglioncello. Poi nell’ordine:
- Io, che strimpello il piano ogni tanto e, anche se non la so suonare, fingo di suonare la fisarmonica. Questa non è immodestia (non mi può appartenere), si tratta di definizioni squisitamente tecniche.
- Maria Cristina Pantaleone, una delle certezze della nostra area rispetto al jazz, al soul, alla musica d’autore, così come nell’insegnamento. Cantante versatile quanto mai oltre che flautista e, per la serata, anche alla chitarra.
- Luca Faggella, autore livornese dalla lunga esperienza cantautoriale, portatore del verbo di Ciampi o Brel o Johnny Cash in tutta Italia. Vincitore di una Targa Tenco, al cui club ha suonato col grande Stan Ridgway (ex leader dei Wall of Voodoo) e di due targhe Ferré.
- Leonardo Voliani, chitarrista fin da giovane affinatosi nel tempo tanto da farsi costruire dal liutaio Ragghianti le proprie chitarre; autore, e anche cantante; con il bassista e suonatore di Ukulele e cantante Ivano Serni – ritrovandosi con lui dopo anni, di nuovo insieme, dopo la stagione delle band giovanili – forma il duo Piccoli congegni Musicali.
- Francesco Busacchi, pianista, arriva direttamente da Bologna apposta per questa occasione. Studi di conservatorio (che continua, specializzandosi dopo il diploma conseguito), insegnante di musica e studioso appassionato di Bach, suona con grande capacità jazz quasi per diletto, sottobanco, dal momento che Bach gli rappresenta un apice inarrivabile rispetto al resto. Grande conoscitore di musica classica
- Sere Crea, cantautrice che ha all’attivo più di un cd a suo nome con belle collaborazioni, si muove fra la grande tradizione italiana e le roots americane; chitarra e voce (di grande carattere) e una bella presenza scenica: sempre empatica col palco. Scrive spesso insieme a Stefano Tigli, detto il Tillo, chitarrista che all’occasione suona anche la diamonica e le percussioni; Luca Bellofiore lo ritiene (pur essendo quest’ultimo etero) un uomo bellissimo. In uno dei brani di Sere(na) ci sarà anche il bassista Paolo Bruttini.
- Ferruccio Filipazzi, autore e attore di lungo corso con alle spalle esperienze anche con Ivano Fossati e Fernanda Pivano. A lui il compito di raccontare aneddoti, storie o poesie su De André per arricchire il progetto nella sua versione del 4 agosto.
- Serena Ricciardulli è la “ricamatrice” – ovvero, è l’unico “ruolo” definito all’interno del gioco di maschere abbozzate secondo cui il complesso di tutti coloro che formano di volta in volta il progetto si chiamano LE COMARI DEL PAESINO. Scrittrice prima per passione ed ora anche per professione, le riporta sul palco ricamando appunto lungo il concerto un tessuto narrativo, di volta in volta diverso; con l’onere gravoso, anche, di presentare gli altri.
- David Domilici, re della foresta delle percussioni. Insegnante al Mascagni amatissimo dai suoi studenti, è una garanzia averlo in un concerto: spaziando dall’etnico alle percussioni più classiche, la sua capacità di comprendere le intenzioni di chi suona con lui è benedetta da chiunque lo incontri.
Un bel gruppo !
E poi?
La serata sarà arricchita dai grandi pannelli di carta, dipinti in grafite e acquerello, dello scultore Paolo Grigò: sono gli studi preparatori di un bassorilievo che a Calcinaia gli venne commissionato dal circolo ARCI, sulla vita di De André. lungo il bassorilievo, di 14 metri (!), scorrono riferimenti tanto alla vita quanto alle canzoni di De André.
Allora diamo appuntamento a domani sera, ore 21.45 a Castiglioncello in Limonaia!
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