Domani sera all’anfiteatro del Castello Pasquini all’interno del progetto “Castiglioncello Summertime 2018” si svolgerà l’evento “Rockologia del Linguaggio – Una festa di quasi fine estate”. Si esibiranno tanti protagonisti importanti della musica indipendente italiana: Simone Lenzi (leader dei Virginiana Miller), Bugo, Federico Fiumani, Giovane Giovane, Flavio Giurato, Dimitri Grechi Espinoza.
Giovane Giovane, che come ha scritto Rolling Stone è un “talentuoso e strampalato cantautore livornese di stanza a Roma” è un vecchio amico di WiP Radio, essendo stato ospite molte volte ed anche conduttore di un programma, e per questo evento, oltre ad esserne uno dei protagonisti, ha intervistato Bugo, altro protagonista indiscusso dell’iniziativa, musicista affermato già da molto tempo. Buona lettura!
GG: Che stai ascoltando in questo periodo? Facci dei nomi.
B: NON MI DISPIACE RON GALLO. MI PIACCIONO MOLTO I DMA’S. FANTASTICO L’ULTIMO DI PAUL MCCARTNEY.
Intervista a XL del febbraio 2017: “io l’ho fatta la rivoluzione, 15 anni fa, e ancora nessun cantautore l’ha fatta come me”. Di che rivoluzione parli? Esiste qualcuno, tra gli attuali, che può portarla avanti?
QUANDO HO INIZIATO IO NEGLI ANNI ‘90 ANDAVANO FORTI LE BAND, NON I CANTAUTORI. MA IO ERO DISTANTE ANNI LUCE DAL ROCK CUPO ALTERNATIVO ITALIANO. E COSÌ PROPOSI UNA COSA CHE SI ERA DIMENTICATA: IL CANTAUTORE. LA MIA RIVOLUZIONE È STATA SEMPLICEMENTE RICORDARE ALLA GENTE CHE ESISTE UNA TRADIZIONE.
Come ti sei rapportato, durante la carriera, con la definizione – che chiunque ha usato – del “Beck italiano”? Più fastidio, o più piacere?
NON INTERESSAVANO MOLTO, ANZI SPESSO POTEVANO ESSERE FUORVIANTI. E POI CHIUNQUE CHI? FORSE NELL’AMBIENTE ALTERNATIVO. I PRIMI ARTICOLI SUI GIORNALI NAZIONALI MI ASSOCIAVANO A VASCO: INSOMMA, SI TRATTA SOLO DI VEDERE IN QUALE AMBIENTE SI VIVE. AD OGNI MODO, VASCO E BECK MI SONO SEMPRE PIACIUTI, QUINDI NON È MAI STATO UN PROBLEMA PER ME. NEGLI ANNI HO PERSO INTERESSE PER BECK, HO SENTITO FORTE LE DIFFERENZA DI CARATTERE E APPROCIO TRA NOI DUE.
Tra Blur e Oasis, so che tifi Oasis: il motivo?
MI SENTO PIÙ VICINO, PER FORMAZIONE E CARATTERE, AL MONDO DEGLI OASIS. I BLUR, SEPPURE HANNO CANZONI STUPENDE, SONO CRESCIUTI IN UN AMBIENTE PIÙ ARTISTICO, BUONE FAMIGLIE. IO NON HO AVUTO QUEL TIPO DI FORMAZIONE. E COSI, SENTENDO GLI OASIS, RITROVO QUEL MODO DI ESSERE SCHIETTO CON CUI SONO CRESCIUTO AL MIO PAESE E CHE DA SEMPRE È IL LATO FORTE DEL MIO CARATTERE.
Proprio a proposito di Oasis, Noisey, che ti definisce “il Liam Gallagher italiano che l’Italia sta ignorando”, dice anche che hai “perso il treno dell’itpop”: è questa la tua sensazione? Ossia, ti chiedi mai come sarebbe andata la tua carriera se tu fossi arrivato 15 anni dopo, o se l’itpop fosse arrivato 15 anni prima?
NON HO “PERSO” QUEL TRENO, PERCHÈ QUEL TRENO L’HO VISTO PASSARE 10 ANNI FA E NON L’HO PRESO VOLONTARIAMENTE: MI SONO RESO CONTO, CON “CONTATTI”, CHE L’AMBIENTE ALTERNATIVO CHE SI STAVA FORMANDO ERA DISTANTE DAL MIO MODO DI ESSERE.
Parliamo di “RockBugo”, di fatto una raccolta rock dei tuoi pezzi: alcuni potrebbero pensare, e lo avranno pensato, che sei bollito, e che la raccolta sia un modo per pubblicare qualcosa senza scrivere niente, o per stare ancorato al passato. Che ne pensi?
“ROCKBUGO” È UN DISCO ONESTO PER INTENTI E REALIZZAZIONE, COME OGNI MIO ALBUM. UN DISCO CHE HA RICHIESTO UN GRANDE LAVORO DA PARTE DEI MIEI COLLABORATORI, COME UN SUCCEDE PER UN DISCO DI INEDITI. UN DISCO IMPORTANTE PER FARMI CONOSCERE ANCHE DA CHI NON MI CONOSCE. UN DISCO CHE È UN PRECISO MESSAGGIO AL MONDO. HO SCELTO ALCUNE CANZONI DAL MIO REPERTORIO E LE HO RIARRANGIATE IN STUDIO, A BRESCIA. C’E’ TUTTO: LA CANZONE D’AMORE, LA RABBIA, LA GIOIA E IL DIVERTIMENTO, L’ALIENAZIONE…LA VITA INSOMMA. LA VITA SECONDO BUGO. TOLTI TUTTI GLI ORPELLI E TUTTE LE SOVRASTRUTTURE: SOLO BASSO BATTERIA E CHITARRA ELETTRICA. NON È UNO SGUARDO SUL MIO PASSATO. È UNA PORTA SUL MIO FUTURO, PERCHÈ È UN BIGLIETTO DA VISITA PER CHI NON MI CONOSCE; IL MIO FUTURO RIPARTE DA QUI, DAL ROCK. CON UN OMAGGIO AD UNO DEI MIEI EROI, VASCO ROSSI.
Rispetto al 2002, ti rompi ancora i coglioni?
CERTO. MA QUELLA È UNA CANZONE, NON È PER FORZA LA MIA VITA, NON È CHE NEL 2002 MI ROMPEVO SOLO I COGLIONI. PASSAVO ANCHE GRANDI MOMENTI DI GIOIA E DIVERTIMENTO: “ME LA GODO” POTEVO BENISSIMO AVERLA SCRITTA ANCHE NEL 2002.
Intervista a Il Fatto Quotidiano, del febbraio 2017, parlando di rap: “Non mi piace nulla di quello che fanno: i testi, la musica, il messaggio che danno al mondo e ai ragazzi”. Credi che il messaggio sia importante? O almeno, presupponendo che lo sia: che, in termini di messaggio, chi canta abbia qualche responsabilità da assumersi, nei confronti di chi ascolta?
OGNUNO È RESPONSABILE DI QUELLO CHE È.
Parlando ancora di tue dichiarazioni, ho amato 3 tue famose bombe social: contro Carosello, quando hai chiuso il rapporto con loro; contro Gazzelle e affini, e quel – parole tue – “pastrocchio di Cosmotronic Cagatronic”; contro il crowfunding di Marlene Kuntz e Marta sui Tubi. Quale delle 3 era realistica? E più in generale, quanto c’è di reale nelle tue provocazioni (secondo me, molto: ma a un certo punto hai necessità di edulcorare i concetti).
SAI, MI FANNO DOMANDE, E IO RISPONDO. NON C’È ALCUN INTENTO POLEMICO.
Questa è banale, ma serve a me: tra quelle che hai scritto, quale canzone preferisci? E’ la stessa che preferisci suonare dal vivo?
NON HO UNA CANZONE PREFERITA, NE HO A DECINE! GENERALMENTE MI TROVO BENE A SUONARLE TUTTE DAL VIVO.
Hai pezzi brutti? Qualcosa che vorresti non aver scritto, o reso molto migliore e non sei riuscito?
NO. E NON SERVE A RIMUGINARE SULLE PROPRIE CANZONI. LE SCRIVI, E VIA, COME ESCE ESCE. POI NON è PIU TUA, DIVENTA DEL PUBBLICO…AD OGNI MODO, NO: NON HO MAI PUBBLICATO NULLA DI CUI NON SONO SODDISFATTO.
Grazie a Giovane Giovane e Bugo.
Domani sera l’inizio della serata sarà alle ore 20, ci sarò il live painter Francesco Ripoli, la street art performance di Enrico Bagnoli e il Dj set di Raoul. Per info e prenotazioni: 335/5372027.