Franziska zu Reventlow e la sua ribellione erotica
Era il lontano 1997 quando, terminati tutti gli esami all’Università, dopo aver vagato senza avere una meta precisa nelle biblioteche di mezzo mondo alla ricerca di qualcosa d’interessante per la mia tesi di laurea, m’imbattei casualmente nei Tagebücher/Diari di Fanny Liane Wilhelmine Sophie Auguste Adrienne Gräfin zu Reventlow restandone completamente affascinata tanto da consacrarla tema per la mia tanto agognata laurea! Ma chi era questa contessa ribelle che si faceva chiamare Franziska?Franziska non divenne famosa per le sue doti artistiche di scrittrice, né tantomeno di pittrice o traduttrice tedesca ma divenne famosa per aver vissuto la sua breve esistenza (1871-1918) in modo assolutamente ribelle e anticonvenzionale tanto da essere riconosciuta come l’incarnazione erotica di quell’epoca e nei suoi diari annotava: “Ah, quanto fa bene perdere completamente ogni freno morale”.
Franziska zu Reventlow, grande sostenitrice dell’amore libero, scriveva nei suoi Tagebücher/Diari che lei e i suoi amici (studenti ma anche scrittori, filosofi e personaggi illustri dell’epoca che ruotavano intorno a lei) facevano continuamente feste d’addio perché ogni giorno poteva essere l’ultimo. Franziska era una donna esuberante, ribelle, anticonformista, una donna dotata di un’insaziabile gioia di vivere che amava collezionare esperienze amorose, arrivando ad amare anche più di un uomo alla volta. Franziska rappresentava la personificazione della liberazione della personalità dai forti vincoli della vita sessuale, veniva venerata come una vera e propria eroina ribelle-erotico-sociale per la sua mancanza di autocontrollo, per la sua promiscuità sessuale – lei non poteva vivere senza l’amore perché la sua vita era l’amore!
Concludo questo breve articolo con un quesito alla Marzullo, uno dei quesiti più antichi del mondo: “è meglio vivere un amore senza sesso o è meglio vivere il sesso senz’amore?” A voi la risposta!
Vi saluto augurandovi un felice fine settimana con una mia poesia ispirata alla vita di Fanny.
Ridevamo
ridevamo e
ridevamo ancora!
I nostri sospiri
si confondevano nell’aria
unendosi in un unico respiro!
Come in un quadro di Guttuso
le nostre mani
compivano sui nostri corpi
nudi ed eccitati
disegni astratti e bellissimi!
Non m’importava
cosa pensassero di me e
qualunque fosse
il loro pensiero
il loro respiro
io
volevo
solo
trattenerlo
dentro di me
per inebriarmi l’esistenza
in quell’attimo
di vera e
indiscutibile
passione!