Da Magritte a Duchamp, 1929: il grande surrealismo dal Centre Pompidou
Qualche giorno fa, approfittando di una bella ma ventosa giornata di sole, io e C. siamo andati a Pisa, precisamente a Palazzo Blu, dove è in corso una mostra molto interessante sul Surrealismo.
Premetto che il Surrealismo non è fra quelle correnti che ho amato di più sui banchi di scuola. Sono sempre stata affezionata ad opere più “classiche” , ma tale mostra l’ho trovata veramente affascinante e ben organizzata. Oltre ai vari cartelli appesi, utili per coloro che sono un po’ arrugginiti in materia o a chi si affaccia a questa corrente per la prima volta, viene data in dotazione una pratica audio guida. Questa vi spiegherà le tantissime opere che incontrerete durante il percorso.
“Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente che in ogni altro modo, il funzionamento reale del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale”
(André Breton, Manifesto del Surrealismo)
Come nasce il Surrealismo
Il Surrealismo è stato un movimento innovativo nato in Francia nel Novecento. Esso coinvolse, oltre all’arte, anche la letteratura e il cinema. Tale corrente voleva esprimere il reale funzionamento del pensiero al di là di ogni controllo razionale e senza preoccuparsi di alcuna moralità. Fondamentale è l’inconscio, quella parte che emerge durante i sogni e che emerge anche quando siamo svegli. Ciò permette di associare libere parole, pensieri e immagini senza alcun freno inibitore. I surrealisti utilizzavano svariate tecniche per far emergere il loro inconscio. Una in particolare è il “cadavere squisito” che richiedeva la collaborazione di più artisti. Uno di questi iniziava l’operazione tracciando una figura che doveva essere ignorata dagli altri. Il foglio veniva poi passato a tutti i partecipanti i quali, uno ad uno, realizzavano a loro volta una figura e così via.
“Il potere suggestivo di quegli incontri era così eccitante, le teorie surrealiste che ne venivano verificate così impressionanti, che il gioco divenne presto un sistema, un metodo di ricerca, un mezzo per esaltarsi e stimolarsi a vicenda, una specie di droga. Da quel momento fu il delirio. Per tutta la notte producevamo questi drammi fantastici, solo per noi stessi.”
(Simone, moglie di André Breton)
Gli artisti che troverete alla mostra
Numerose sono le opere che potrete vedere alla mostra di Palazzo Blu, oltre 150 tra quadri, sculture, disegni e fotografie. Fra i protagonisti di questa esposizione ci sono autori come Magritte, Dalì, Duchamp, Ernst, De Chirico, Mirò e Picasso. Tra i vari capolavori esposti indubbiamente i miei preferiti sono quelli appartenenti ai due artisti che danno il nome alla mostra ovvero Magritte e Duchamp. E’ proprio al primo di questi due pittori che appartiene l’opera che fa da sfondo al manifesto della mostra ovvero “Le Double Secret” dove, su uno sfondo marino, sono rappresentati due enormi busti di donna frammentati, uno dei quali al suo interno rivela, anziché sangue e muscoli come uno si aspetterebbe, corteccia di albero con ancorati dei sonagli. A Duchamp invece appartiene un’altra opera che è possibile ammirare nel corso della mostra ovvero “L.H.O.O.Q”
Qui viene rappresentata la famosa ed enigmatica Monna Lisa di Leonardo da Vinci alla quale però l’artista, in maniera provocatoria, ha aggiunto baffi e pizzetto. Non starò a svelarvi l’irriverente significato di questo titolo ma vorrei precisare che Duchamp non intendeva assolutamente prendersi gioco di colui che l’aveva originariamente dipinta bensì onorarlo, mettendo allo stesso tempo in ridicolo coloro che apprezzavano la Gioconda solo perché la maggior parte delle persone diceva che era bella. Tale opera diventa così una sorta di manifesto contro il conformismo.
Un mio aneddoto prima di salutarci
Concluderei questo post con un piccolo aneddoto che mi riguarda.
Ho sempre avuto qualche problema ad interpretare i quadri di Picasso e anche stavolta non mi sono smentita. Di fronte alla sua “Donna in Poltrona” sono stati inutili anche i disperati tentativi di spiegazione della mia audio guida, probabilmente si sarebbe volentieri autodistrutta se solo ne avesse avuto la possibilità. Alla fine, infatti, non sono affatto riuscita a cogliere tutti i particolari che avrei voluto. Tuttavia, il genio di Picasso non si discute: ricordo ancora la reazione della mia professoressa di Storia dell’Arte del liceo che, ogni volta in cui qualcuno di fronte ad un quadro di questo artista se ne usciva con una battuta del tipo “beh, questo lo avrei potuto fare anch’io”, si girava con uno scatto di testa degno di Regan de ‘L’Esorcista’ e ribatteva “potresti anche averlo fatto tu, ma si dà comunque il caso che l’abbia fatto Lui!”.
Per quanto riguarda la mostra al Palazzo Blu, avete tempo fino al 17 febbraio 2019 per visitarla e, per coloro che decidessero di raggiungere Pisa in treno, conservate il biglietto in quanto è prevista una piccola riduzione sul costo di ingresso che è di 12 euro. Merita davvero di essere vista e, per chi ne avesse la possibilità, il mio invito è di non lasciarsela sfuggire! Per ulteriori informazioni vi rimando al sito ufficiale:
https://palazzoblu.it/mostra/da-magritte-a-duchamp-1929-il-grande-surrealismo-dal-centre-pompidou/