B.B. King: me and Lucille.
Riley B. King figlio di Albert e Nora, coltivatori di cotone; i suoi genitori si separarono quando lui aveva quattro anni e Riley fu cresciuto dalla nonna materna Elnora, grazie alla quale iniziò a frequentare la chiesa battista di Elkhorn, a cantare nel coro gospel e prendere le prime lezioni di chitarra. Ascoltando una trasmissione radio in cui suonavano blues, quello del Mississippi, scrisse nel suo cuore che avrebbe fatto il musicista blues e così fece.
La sua carriera iniziò alternando la musica alle piantagioni, dove guidava trattori sognando un giorno una realtà diversa.
Determinato a dedicarsi alla musica, andò Memphis, nello stato del Tennessee, dove incontrò Sonny Boy Williamson II, con il quale collaborò come disc jockey al suo programma radiofonico. Alla stazione lo chiamavano Blues Boy, soprannome che si sarebbe accorciato per formare il suo nome d’arte: B.B. King.
Nel 1949 registrò il suo primo album grazie ai contratti radiofonici. Nel 51 uscì il suo ottavo singolo, Three o’clock blues, un successo strepitoso.
Durante un concerto scoppiò una rissa che scatenò un incendio; tutti fuggirono, B.B.King compreso, ma King tornò indietro per salvare la sua chitarra. Rischiò di morire per salvare la sua chitarra.
In seguito quando venne a sapere che i due uomini si erano battuti per una donna che si chiamava Lucille, allora decise di chiamare così anche la sua chitarra per ricordarsi di non fare mai più una cosa del genere.
Negli anni ’60 fu decretato il vero king of blues che raggiungeva il suo apice durante i live e ne collezionò tantissimi; nel ’54 pare abbia tenuto 342 date suonando praticamente tutte le sere.
Nel 1964 registrò lo strepitoso Live at Regal, aprendo i cancelli al Montreux Jazz Festival e nel 1968 al Newport Folk.
Il 1970 lo vide in apertura ai mitici Rolling Stones e uscì anche il suo leggendario album The Thrill Is Gone.
Nella sua carriera collezionò più di tredici premi Grammy Awards, the Medal of Arts degli Stati Uniti ed è entrato nella Hall of Fame nel 1992.
Un uomo vissuto con e per la musica, che dagli anni cinquanta è stato riconosciuto il re indiscusso del blues fino alla sua morte tre anni fa, nel 2015 per una grave forma di diabete.