Quanti “ultimi” abbiamo aspettato nella nostra vita e quanti “ultimi” aspetteremo ancora!
Ricordo ancora quando, da bambina, non vedevo l’ora che arrivasse l’ultimo giorno dell’asilo perché proprio non riuscivo a sopportare che le suore al pomeriggio mi volessero far dormire per forza: per me il sonnellino pomeridiano era una gran perdita di tempo!
Ricordo ancora quel giorno a Forte dei Marmi quando, con mio padre, eravamo alla ricerca del mio vestito per l’ultimo dell’anno e dopo aver girato come trottole per tutti i negozi del centro finalmente lo trovammo: tutto luccicante, lunghissimo, a sirena, e devo ammettere che mi stava ‘na favola!
Ricordo di quando ho dato l’ultima carezza alla mia pancia e di lì a poco ho visto mia figlia!
Ma quando si pensa all’ultimo si pensa per lo più all’ultimo giorno dell’anno che coincide spesso con il momento dei bilanci ed allora si pensa a tutto ciò che abbiamo fatto, a ciò che avremmo potuto fare e a ciò che, invece, malheureusement, abbiamo dovuto cancellare per forza di cose!
L’ottimista è felice perché sa che quello che è passato è stato senza dubbio un anno speciale, unico e pensa che quello che verrà non potrà che essere migliore! Per il pessimista tutti gli anni sono uguali, senza colore, bui, e pensa a tutte quelle sciagure che potranno capitargli nel nuovo anno!
A mio avviso il 31 dicembre chiude sempre un periodo della vita, un periodo fatto di momenti di crescita, di incontri, di scoperte e, anche se ci dovessero essere stati dei momenti non felicissimi, quelli gioiosi riusciranno sempre ad annebbiare quelli tristi ed insignificanti!
L’ultimo giorno dell’anno è davvero magico, elettrizzante, esaltante, unique, proprio come un ultimo bacio tra due persone, tema della poesia che chiude questo articolo.
“L’ultimo”
Dammene
ancora
un
altro,
un altro ancora,
un
ultimo
bacio
e
vedrò
le stelle
cadenti
come fosse
la più bella
delle notti
di San Lorenzo!Paola Giustiniani