Vivere con le cose essenziali
Buongiorno !!!
Manca poco al mio ritorno in Italia. Gli ultimi giorni li sto passando a Bangkok cercando di gestirmi tra il traffico, la metro e gli ultimi acquisti di souvenir .Sto soggiornando in un hotel carinissimo a pochi passi da un grosso centro commerciale nella parte centrale della città.
La zona è piena di hotel di lusso e report ma basta incamminarsi per una via parallela che subito la situazione cambia. Negozietti come mercerie, ferramente, alimentari e quant’altro. Per chi è un po’ sensibile consiglio di mettersi una mascherina perché ci sono degli odori discutibili. Traffico e caos e smog unito al fatto che le strade non sono proprio pulite rendono l’aria molto pesante e talvolta insopportabile.
Tutto sommato è una città vivibile e con ogni tipo di servizio.
Sono rimasta molto scioccata dal rapporto bella vita/ povertà.
A pochi metri l’uno dall’altro quartieri ricchi e quartieri poveri. Da una parte persone con i suv e dall’altra persone che vivono in strada.
Vengo assalita da continue riflessioni fra il fascino della cultura e della religione rapportate al loro stile di vita. Tanto lavoro e tanta preghiera infatti i monaci sono molto presi in considerazione. La religione principale è il buddismo Thailandese e molto si basa sulla riflessione e sulla meditazione.
Tempo fa ho letto su un articolo di giornale che i furti e la criminalità sono maggiori nei Paesi più ricchi. Questo perché si tende ad accumulare beni e cercare di proteggerli in qualsiasi modo. In poco tempo gli stessi acquisti che li per li ci hanno dato gioia o senso di libertà e indipendenza, si trasformeranno in una prigione. La paura costante di essere derubati o che ci distruggano le nostre cose.
E’ cosi difficile vivere con solo poche cose di valore nella nostra vita?
Quando viaggio sono costretta a portare dietro lo strettissimo indispensabile e di solito non mi manca altro. Però so che è una situazione limitata e no so se riuscirei per lungo tempo.
Da piccola mia mamma mi diceva che quando studiava alle scuole medie si ricordava che c’era meno. Meno di tutto e in particolar modo si ricordava che lasciavano le porte di casa aperte. Perché era improbabile per loro essere derubati o cose simili. Ad oggi sarebbe impensabile.
La stessa cosa l’ho ritrovata qui in Thailandia. Difficilmente troverete situazioni “ostili” o una porta chiusa in faccia. Lo spirito di aiuto e condivisione è presente in gli angolo di questo Paese.
Spesso le case sono aperte e potete “sbirciare” dentro con discrezione. Arredamento minimal e di solito molto pulito. Si cammina scalzi per la maggior parte dei luoghi pubblici e privati ( in pratica dove ci sono le mattonelle in ceramica) e sopratutto nei templi.
La città ha comunque un suo fascino ma come tutte le metropoli la trovo invivibile a causa dello smog. Bangkok sotto questo punto di vista è , per quello che mi riguarda, invivibile. Mi sono anche comprata una di quelle mascherine da applicare al viso per cercare sia di respirare meglio sia per evitare di respirare troppo smog.
Detto questo…
mancano davvero pochi giorni al mio rientro e sono combattuta: la voglia di tornare a casa e la voglia di rimanere un altro po qui!