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Come la politica può aiutare l’arte

Firenze è la mia città, la città che amo e dove vivo. E’ sempre stata all’avanguardia: qui è nato il Rinascimento, qui per la prima volta nel mondo è stata abolita la pena di morte. Come non amarla? Ma non si può vivere per sempre sugli allori del passato. Le nostre città devono cercare l’avanguardia ma allo stesso tempo devono proteggere la tradizione. Il centro di Firenze è senza dubbio uno dei più belli del mondo e deve essere tutelato e amministrato con tutto il rispetto, la passione e la dedizione che merita. Come un gioiello. Eppure non basta: dev’essere anche vivo e vivibile, non solo per le fiumane fatte di milioni di turisti che ci passano o lo visitano, ma soprattutto per le migliaia di cittadini che ci abitano tutto l’anno. Noi fiorentini non dobbiamo mai dimenticare le nostre tradizioni, ma al contempo dobbiamo essere capaci di rinnovarci per lanciare nuove sfide, offrire un’immagine della nostra città non statica ma moderna e dinamica, non solo di “museo diffuso” ma anche di fucina attiva, per imporci come modello a livello nazionale ed europeo. Non dobbiamo chiuderci nella contemplazione nostalgica del nostro illustre passato, ma aprirci alle innovazioni e impegnarci nella programmazione di un sereno presente e di un radioso futuro. La Toscana e la sua immagine devono crescere anche sotto il profilo dell’economia, creando nuove opportunità anche per i giovani, pur restando sempre in armonia con la nostra storia gloriosa e i nostri valori.

Da qui la proposta di chi ama la propria città e la musica, che si investa più sull’arte perché, come diceva Cervantes, dove c’è musica non ci può essere niente di cattivo.

Qui, alcuni punti fondamentali di quello che può fare la politica, a Firenze come altrove, in favore di arte e cultura, perchè l’arte è politica e l’opera d’arte è sempre un fatto politico.

 

 

Insieme dobbiamo costruire città civili e accoglienti e una nuova, grande, stagione culturale per Firenze e la Toscana. I riferimenti non ci mancano e i tempi ce lo chiedono con urgenza.

Firenze sogna, ancora.

 

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