Siete nati nella cara Inghilterra, ormai famosa per la sua culla di musica egregia. Cardiff per l’esattezza. Il vostro nome quasi inerente ad un ossimoro. “The Cinematic Orchestra”. Suona benissimo e voi lo sapevate. Nati nel vecchio millennio, ma di poco, di pochissimo. Quel 1999 che risulta stampato su di voi. Mi dite che avete costruito una casa, che l’avevate fatta per voi, ma non solo. Con la musica date il sottofondo delle costruzioni, degli operai. Ma arriva il momento di mandarla via. Come dite voi, quella casa costruita per amore finirà in polvere. E io ascolto, la sento volar via in un attimo, dopo che ci avete messo una vita a costruirla. Ma cambiate, sentite il cambiamento e arriva qualcosa, qualcosa di alto, elevato, come se voleste innalzare tutto ciò che avete fatto per non renderlo vano. Arriva, arrivano gli uccelli, arriva la trasformazione. E voi ne fate parte, in pieno, in ogni modo. Lo esprimete con i vostri suoni e io, ammaliato, vi seguo senza chiedere spiegazioni. Sento che ne faccio parte, perché voi lo volete, la vostra musica lo vuole e io quasi mi commuovo. Questo vostro nome mi torna sempre in testa. Il cinema perché create un’immagine con la vostra musica, l’orchestra perché il sottofondo è qualcosa di aulico. Non mi resta che farvi i complimenti miei cari, grazie.