Quest’anno tra vacanze di Pasqua e 25 aprile, le scuole sono state chiuse e con esse anche molti altri centri lavorativi ne hanno approfittato per dare qualche giorno di vacanza ai propri lavoratori.

Io ho fatto qualche giorno di vacanza all’Isola d’Elba dove ho visitato a fondo Portoferraio con una guida speciale. Si tratta di un’architetta del comune di Portoferraio, che si è occupata del restauro di tutta la fortezza di Portoferraio (conosciuta come forte stella, proprio per la sua forma).

Cinque giorni dove ho visitato i meandri di una civiltà ormai scomparsa, schiacciata dal modernismo, le cui opere furono modificate e straziate dalla Grande Guerra.

Ma noi siamo qui per parlare di fotografia.

L’alternarsi della luce del giorno e del buio dei cunicoli mi ha vincolato a una continua modifica dei settaggi di scatto, e l’impossibilità di usare il flash (più per pigrizia e scomodità che altro) ha fatto si che il valore degli ISO arrivasse a livelli molto molto alti.

Come dicevo, è molto raro scattare a 10000 ISO, e se vogliamo, probabilmente, la foto sarebbe venuta bene lo stesso, utilizzando un obbiettivo più grandangolare e un tempo di esposizione più alto.

Ma ho nominato fortezze e rovine, e poi vi trovate sullo schermo una foto di mia madre insieme alla mia ragazza che guardano dalla finestra della casa di Napoleone…

Sopra, la vista dall’ingresso del forte, consentiva, all’epoca una visione globale della città di Portoferraio.

Ma non solo, anche i dettagli del porto, nelle giornate di festa come quelle, sono diventate attrazioni vere e proprie per tutti coloro che amano scattare foto anche senza definirsi fotografi. Le barche dei pescatori curate e preparate per andare in mare a stendere le reti, gli Yacht imponenti sul porto e le navi da crociera di stranieri in vacanza sull’isola più bella del mondo. Tutto meraviglioso, perfetto.

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