Certe volte le canzoni tornano ( e vi consiglio di ascoltarla mentre leggete)
e tornano perché ne abbiamo bisogno. Forse per ricordarci pezzi di noi o forse per dare pezzi di noi agli altri.
Esattamente venti anni fa, in un canzone della nostra storia recente, che spesso dimentichiamo di raccontare a nostri figli e ai nostri giovani, il Prof, Roberto Vecchioni, ci regalava questa poesia. Sogna ragazzo sogna ci diceva e diceva a se stesso.
E ti diranno parole….
Era il 1999 quando esce questo pezzo e il Parlamento in seduta comune elegge il decimo Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi,
Una storia da raccontare
Una storia moderna che, probabilmente, i diciottenni di oggi che si stanno preparando al voto non conoscono. Per questo, proviamo a chiederci se veramente quelle parole che dovevamo dire le abbiamo in realtà dette. Proviamo a chiederci se la nostra generazione dei non più giovani si sia realmente presa la briga di raccontare la nostra storia recente. Proviamo a chiederci se invece di raccontare abbiamo scelto stupidamente di chiuderci in una autoreferenzialità che ci ha allontanato da chi sarà il nostro futuro, lasciando spazio a un presente del quale molti non conoscono le radici, autorizzando un trasformismo incontestabile.
Non è vero ragazzo che la ragione sta sempre con il più forte.
Il potere vince e incanta. Quindi la a ragione è di chi vince? Magari potremmo spiegare ai ragazzi di oggi che è proprio la storia che ci insegna che così non è stato. Potremmo spiegare che da sempre la bramosia della conquista ha trovato larghi consensi esondando però in una negazione della democrazia, della libertà e dei diritti umani.
Sogna quando un uomo vive per le sue parole
Forse potremmo raccontare ai nostri giovani futuri adulti di chi per le proprie ideologie è morto o ha vissuto. Quanti di questi giovani conoscono Italiani come Aldo Moro o Enrico Berlinguer?
Sogna …quando cala il vento ma non è finita
Forse dovremmo insegnare a credere in noi stessi anche quando non abbiamo il vento in poppa e dobbiamo gestire la frustrazione del fallimento. Forse dovremmo insegnare a questi giovani che è proprio quello il momento durante il quale dobbiamo lottare di più ed è quella frustrazione che li farà crescere veramente.
Non cambiare un verso della tua canzone
Forse potremmo spiegare ai nostri giovani che, nonostante la politica di oggi non abbia più regole, l’importante è conoscere e credere nei propri valori. Ma forse la verità sta nel fatto che non riusciamo a spiegarlo perché neanche noi riusciamo a credere più nella politica e cambiare i versi della canzone è l’unico modo per andare al governo.
Lasciali dire che al mondo quelli come te perderanno sempre
Chiediamoci se quello che stiamo trasmettendo ai nostri ragazzi non sia solamente l’idea di vincere. L’dea di una vittoria a tutti i costi che fa perdere il senso di chi siamo. Ma per capire questo, bisogna avere il coraggio di domandarci nel profondo che cosa voglia in realtà dire perdere. E se la vera sconfitta fosse in realtà proprio la perdita di coerenza?
La vita è così grande che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo convinto ancora di vederlo fiorire
Mi piace pensare che il nostro ulivo siano proprio i giovani. Mi piace pensare che qualcuno di noi abbia ancora la voglia di lasciare qualcosa al futuro, di raccontare e osservare il crescere di nuovi pensieri liberi e pieni di sogni, come solo i giovani sanno avere.
Buon voto consapevole a tutti noi, ma soprattutto buon voto a chi per la prima volta sentirà la responsabilità di scegliere per proprio futuro.
vi lascio cosi….