Esattamente due settimane fa, vi stavo scrivendo da São Miguel, una delle 9 isole dell’arcipelago delle Azzorre.
Non sono di certo una delle mete più ambite dal viaggiatore medio, dato che sono poco conosciute e potenzialmente difficili da raggiungere: non esistono voli diretti da nessuna città italiana. Di conseguenza chi vuole affrontare un viaggio comodo senza scali lunghissimi, scarta a priori questa possibilità. Ma la natura meravigliosamente incontaminata di questo arcipelago merita tutte le ore passate in aeroporto e tutti gli aerei presi. Anche Forbes quest’anno le ha inserite tra le mete più cool da raggiungere in questo 2019 e non poteva dire cosa più veritiera.
Ma andiamo per ordine: cosa rende veramente speciali queste piccole isole in mezzo all’Oceano Atlantico?
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Temperature e natura
Come già anticipato sono davvero un portento della natura, incontaminate e genuine. La temperatura è sempre la stessa durante tutto l’anno, rimanendo compresa tra i 13 ed i 25 °C. Difatti la vegetazione è verdeggiante e onnipresente. In più non scordiamoci del mare e dei laghi vulcanici per dare sempre quel tocco di azzurro che si confonde costantemente con il cielo terso e cristallino. Gli aggettivi “terso e cristallino” si addicono sicuramente all’immagine che mi sono fatta nella mia testa, ma c’è da dire che il tempo muta con una velocità impressionante: non c’è da aspettarsi la solita oasi esotica con sole e spiagge infinite. Ti svegli la mattina e le nuvole possono coprire un po’ il sole, ma come metti piedi fuori di casa i suoi raggi ti baciano la fronte. Ma non è finita qui: arrivi al punto d’interesse e si alza un vento incredibile ed il calduccio sembra fare capolino solamente quando ormai te ne sei fatto una ragione. Il punto è che prima di spostarti devi vestirti a strati e portarti un giacca dietro, non sai mai cosa potrà riservarti quella giornata.
Ma l’imprevedibilità di São Miguel è uno dei suoi punti di forza. E’ bellissimo vedere quest’incredibile varietà di paesaggi sotto più punti di vista: sembrano sempre diversi e spesso non credi più di essere sulla stessa isola. Nonostante sia piccolina e facilmente girabile con una macchina a noleggio (che costano pochino, thumbs up!) gli scenari che si presentano sono infiniti. Mare blu, laghi verdi ed azzurri, cascate immerse nel bosco, terme naturali che sgorgano a temperature super elevate, sabbia nera vulcanica e potrei continuare per ore a farvi un’enorme lista.
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Escursionismo tra vulcani e terme
C’è da dire che non è un’isola per tutti: se vi aspettate la solita vacanza al mare per spiaggiarvi e divertirvi a suon di cocktail e musica, avete sbagliato posto. Proprio perché sono incontaminate, i posti più incredibili sono raggiungibili solo a piedi. Bisogna armarsi di scarpe comode e di un bello zaino dove riporre giacca, acqua e asciugamani. Asciugamani? Esattamente. Sapete quelli che servono per tamponare l’acqua dal vostro corpo quando siete bagnati (sì okay, la battuta poco simpatica l’ho tirata, ora smetto). A parte tutto, vi occorrono per le eventuali sorgenti termali che incontrerete per strada. L’attività vulcanica è ancora attiva e in molte parti dell’isola esistono caldeire dove potete immergervi, rilassarvi e lasciarvi avvolgere dal loro terpore e proprietà benefiche. Alcune pozze sono completamente arancioni, complice l’alta concentrazione di ferro. Lì per lì non sarete invogliati a lanciarvici dentro, ma vi assicuro che cambierete idea una volta immersi.
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Escursionismo tra laghi ed oceano
I nostri amici asciugamani non vi aiuteranno nel caso di laghi e mare: i laghi non sono balneabili e nemmeno tutta la costa. In più l’acqua oceanica è maledettamente fredda. Però per i temerari che non si lasciano abbattere dalle temperature esistono spiagge che permettono di fare un tuffo in acqua. Le spiagge sono tutte nere, a volte di sabbia, a volte distese infinite di magma solidificato (un altro thumbs up!). Nonostante non sia un’isola facile per godersi un po’ di mare, gli scorci di paradiso che si intravedono, distesi sulla battigia color pece, sono indescrivibili. Provare per credere. In più mi sento di darvi un piccolo consiglio spassionato: se volete vedere uno dei tramonti più suggestivi di sempre, correte a Mosteiros. Vi troverete di fronte ad uno di quei tramonti magici, che solo i documentari vi hanno mai fatto vedere finora (e di cui la mia gopro non è riuscita a rendergli giustizia).
L’acqua, come le piante, è onnipresente. Non solo lungo il litorale azzorriano, ma anche nell’entroterra. Ho visitato una miriade di laghi, tutti diversi tra di loro. L’unica cosa che hanno in comune è la loro origine vulcanica. Non saranno balneabili, ma sono una gioia per gli occhi e per il cuore.
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Avventure marine e paesi fantasma
Le Azzorre sono conosciute anche per un’attività marina che solo in pochi posti nel mondo si può fare: osservare le balene. Sono presenti non meno di un terzo di tutti i cetacei del globo intero e non sto scherzando. Non serve andare lontano per avvistarli, basta allontanarsi di qualche miglio dalla costa. È stato bellissimo vedere queste creature da vicino, nonostante abbia sofferto il mal di mare. Sì, perché l’oceano è bello, ma insidioso. Perciò quando la compagnia a cui vi affiderete per il whale watching vi proporrà le pastiglie per la naupatia, prendetele senza farvi problemi, onde evitare di rovinarvi questa magnifica esperienza. Io, senza tener conto del mal di mare, porto a casa l’emozione di aver visto tre balene ed un gruppo di circa 60 delfini, che hanno giocato e saltato di fronte ai nostri occhi.
Un’altra cosa che mi ha colpito di São Miguel è stato esplorare luoghi completamente abbandonati e lasciati al decadimento. Okay, detta così, non sembra una cosa allettante. Non conosco le ragioni che hanno spinto gli abitanti ad abbandonare paesini e case, ma girare tra le vecchie abitazioni, ormai divorate dalla vegetazione è stato davvero affascinante. Inverosimilmente una delle attrazioni must dell’isola.
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Cibo, vino e tè
Vista la temperatura costante durante tutto l’anno, il terreno delle Azzorre è particolarmente fertile. È stato incredibile sentir parlare i locali di tutto ciò che coltivano e lavorano. Il nostro host ci ha parlato di produzione di caffè, tabacco, tè, latte e chi più ne ha più ne metta. Il popolo azzorriano, pacifico e sorridente, cerca in modo eccezionale di autosostentarsi visto la loro lontananza dal Portogallo (che loro chiamano, appunto, mainland).
Prima vi ho detto che acqua e vegetazione sono onnipresenti, ma ho tralasciato un altro elemento ricorrente dell’isola: le mucche. Già, il rapporto umano:mucca è di circa 1:3. Quindi hanno carne e latte a volontà, oltre che prodotti ittici.
Una delle cose straordinarie dell’isola è che hanno un modo insolito di cucinare il loro piatto principale, ovvero il cozido. Scavano delle buche dove l’attività vulcanica si fa più intensa e ci immergono un pentolone pieno di carne e verdure. Il sapore e l’odore sono completamente inaspettati e le porzioni assolutamente mastodontiche, ma meritano un assaggio.
Nel sottotitolo ho nominato anche il vino ed il tè. Non voglio rendere l’articolo ancora più lungo di quel che è, ma non fatevi sfuggire il vino verde ed il vino prodotto sull’isola di Pico, tramite vigne piccolissime ed una produzione abbastanza insolita. Per quanto riguarda il tè, oltre che essere buono, merita una visita ed una passeggiata: capire come avviene la lavorazione delle foglie ed osservare queste piantagioni verdissime tra mare e montagna è breathtaking.
E se Forbes, insieme a tutte le mie motivazioni, riassunte al minimo, non vi avessero ancora convinto a volare lì in questo preciso istante, vi lascio pure il video dei miei 9 giorni di viaggio, giusto per non farvi mancare niente. Almeno potrete dare un’immagine concreta e vivida ai miei elogi su quest’isola incantevole. Come diceva Antonio, il nostro host azzorriano: enjoy the paradise!