Acqua minerale ed etichette
Oggi parliamo di acque minerali, quelle che beviamo tutti i giorni!
Come di consueto andiamo subito a ricercare i regolamenti che terremo di riferimento e analizziamo quello che possiamo trovare sulle etichette quando andiamo a comprare le nostre casse di acqua in bottiglia al supermercato J
Nel 2011 è entrato in vigore il decreto legislativo in attuazione della direttiva 2009/54/CE, sull’utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali.
L’acqua minerale naturale è quella che ha origine in una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una sorgente naturale o perforata ed ha caratteristiche igieniche particolari o favorevoli per la salute umana.
Solitamente viene commercializzata in bottiglia, e in Italia deteniamo un primato: siamo i primi in Europa per consumo, circa 8 miliardi di bottiglie l’anno!
Anche nella classifica mondiale ci collochiamo in alto: siamo secondi solo al Messico, anche se, c’è da dire, non ha lo stesso livello di controllo e manutenzione degli acquedotti che abbiamo noi; in effetti in Italia si tende a non fidarsi dell’acqua del rubinetto, un’acqua che è potabile e assolutamente sicura (dei controlli e legislazione sul tema ne parlerò magari in un altro articolo).
Andiamo a quello che ci interessa di più: la disciplina sulle etichette! Quali sono le informazioni che un’acqua minerale deve darci? Le troviamo all’articolo 12 sempre dello stesso regolamento:
“ 1. Sulle etichette o sui recipienti delle acque minerali naturali
debbono essere riportate le seguenti indicazioni:
- a) «acqua minerale naturale» integrata, se del caso, con le
seguenti menzioni:
1) «totalmente degassata», se l’anidride carbonica libera
presente alla sorgente e’ stata totalmente eliminata;
2) «parzialmente degassata», se l’anidride carbonica libera
presente alla sorgente e’ stata parzialmente eliminata;
3) «rinforzata col gas della sorgente», se il tenore di
anidride carbonica libera, proveniente dalla stessa falda o
giacimento, e’ superiore a quello della sorgente;
4) «aggiunta di anidride carbonica», se all’acqua minerale
naturale e’ stata aggiunta anidride carbonica non prelevata dalla
stessa falda o giacimento;
5) «naturalmente gassata» o «effervescente naturale», se il
tenore di anidride carbonica libera, superiore a 250 mg/l, e’ uguale
a quello della sorgente, tenuto conto della eventuale reintegrazione
di una quantita’ di anidride carbonica, proveniente dalla stessa
falda o giacimento dell’acqua minerale, pari a quella liberata nel
corso delle operazioni che precedono l’imbottigliamento, nonche’
delle tolleranze tecniche abituali;
- b) la denominazione dell’acqua minerale naturale, il nome della
sorgente o il nome della miscela, in caso di miscela di piu’
sorgenti, ed il luogo di utilizzazione della stessa;
- c) l’indicazione della composizione analitica, risultante dalle
analisi effettuate, con i componenti caratteristici;
- d) la data in cui sono state eseguite le analisi di cui alla
lettera c) e il laboratorio presso il quale dette analisi sono state
effettuate;
- e) il contenuto nominale;
- f) il titolare del provvedimento di cui all’articolo 6;
- g) il termine minimo di conservazione;
- h) la dicitura di identificazione del lotto, salvo quanto
previsto all’articolo 13, comma 6, lettera a), del decreto
legislativo 27 gennaio 1992, n. 109;
- i) informazioni circa gli eventuali trattamenti di cui
all’articolo 7, comma 1, lettere c) e d);
- l) le eventuali controindicazioni.
- Possono inoltre essere riportate una o piu’ delle seguenti
indicazioni:
- a) «oligominerale» o «leggermente mineralizzata», se il tenore
dei sali minerali, calcolato come residuo fisso a 180°C, non e’
superiore a 500 mg/l;
- b) «minimamente mineralizzata», se il tenore di questi, calcolato
come residuo fisso a 180°C, non e’ superiore a 50 mg/l;
- c) «ricca di sali minerali», se il tenore di questi, calcolato
come residuo fisso a 180°C, e’ superiore a 1500 mg/l;
- d) «contenente bicarbonato» se il tenore di bicarbonato e’
superiore a 600 mg/l;
- e) «solfata», se il tenore dei solfati e’ superiore a 200 mg/l;
- f) «clorurata», se il tenore di cloruro e’ superiore a 200 mg/l;
- g) «calcica», se il tenore di calcio e’ superiore a 150 mg/l;
- h) «magnesiaca», se il tenore di magnesio e’ superiore a 50 mg/l;
- i) «fluorata» o «contenente fluoro», se il tenore di fluoro e’
superiore a 1 mg/l;
- l) «ferruginosa» o «contenente ferro», se il tenore di ferro
bivalente e’ superiore a 1 mg/l;
- m) «acidula», se il tenore di anidride carbonica libera e’
superiore a 250 mg/l;
- n) «sodica», se il tenore di sodio e’ superiore a 200 mg/l;
- o) «indicata per le diete povere di sodio», se il tenore del
sodio e’ inferiore a 20 mg/l;
- p) «microbiologicamente pura».
- Sulle etichette puo’ inoltre essere riportata una designazione
commerciale diversa dalla denominazione dell’acqua minerale naturale,
a condizione che:
- a) la denominazione dell’acqua minerale naturale sia riportata
con caratteri di altezza e larghezza almeno pari ad una volta e mezzo
il carattere piu’ grande utilizzato per l’indicazione della
designazione commerciale;
- b) se detta designazione commerciale e’ diversa dalla
denominazione del luogo di utilizzazione dell’acqua minerale
naturale, anche la denominazione di tale luogo sia riportata con
caratteri di altezza e larghezza almeno pari ad una volta e mezzo il
carattere piu’ grande utilizzato per l’indicazione della designazione
commerciale;
- c) la designazione commerciale non contenga nomi di localita’
diverse da quella dove l’acqua minerale naturale viene utilizzata o
che comunque inducano in errore circa il luogo di utilizzazione;
- d) alla stessa acqua minerale non siano attribuite designazioni
commerciali diverse.
- Sulle etichette o sui recipienti delle acque minerali naturali
possono infine essere riportate una o piu’ delle seguenti
indicazioni, se menzionate nel decreto di riconoscimento dell’acqua
minerale naturale:
- a) puo’ avere effetti diuretici;
- b) puo’ avere effetti lassativi;
- c) indicata per l’alimentazione dei lattanti;
- d) indicata per la preparazione degli alimenti dei lattanti;
- e) stimola la digestione o menzioni analoghe;
- f) puo’ favorire le funzioni epatobiliari o menzioni analoghe;
- g) altre menzioni concernenti le proprieta’ favorevoli alla
salute dell’acqua minerale naturale, sempreche’ dette menzioni non
attribuiscano all’acqua minerale naturale proprieta’ per la
prevenzione, la cura e la guarigione di una malattia umana;
- h) le eventuali indicazioni per l’uso.
- Sulle etichette non sono ammesse diciture indicanti la
superiorita’ dell’acqua minerale naturale rispetto ad altre acque
minerali o altre affermazioni che abbiano scopo pubblicitario.”
Chi utilizza una sorgente e possiede l’autorizzazione e gli impianti per la commercializzazione dell’acqua, è tenuto ad aggiornare l’etichetta almeno ogni 5 anni.
Completiamo il quadro normativo con la direttiva 2003/40/CE della commissione del 16 maggio 2003 che determina l’elenco, i limiti di concentrazione e le indicazioni di etichettatura per i componenti delle acque minerali naturali, nonché le condizioni d’utilizzazione dell’aria arricchita di ozono per il trattamento delle acque minerali naturali e delle acque sorgive.
Per quanto riguarda la pubblicità, è vietato fare riferimento in qualsiasi forma, a proprietà che l’acqua in sé non possegga! La capacità di combattere malattie, o sconfiggere eccessi di zucchero, o colesterolo nel sangue; già, l’acqua non ha poteri magici, ma è uno degli elementi di cui abbiamo più bisogno. Parlare di acqua nel mondo moderno porta sempre con sé grandi contraddizioni e fa sentire quasi in colpa noi abitanti del “nord del mondo” che abbiamo una sicurezza assoluta sull’approvvigionamento delle risorse idriche sia in ambito alimentare, che igienico, che industriale.
Ecco che parlare del fenomeno delle cosiddette acque di lusso è alienante! Si tratta di bottiglie, in genere da 750 ml, che costano da alcune decine di euro ad alcune centinaia: provengono da posti esotici, rari e il design delle bottiglie, magari in vetro, è studiato o abbinato a personaggi famosissimi (come nel caso dell’acqua Evian in collaborazione con Chiara Ferragni). Queste acque non promettono nessun beneficio particolare, sono commercializzati come beni, appunto, di lusso, e tendono ad aumentare le contraddizioni che ci sono a livello internazionale, pensando a paesi in cui la mancanza di acqua potabile è il problema per eccellenza.
Per gli sprechi e quello che possiamo fare vi rimando ad una prossima lettura, intanto vi ringrazio per aver letto fino a questo punto, questo piccolo excursus su quello che come consumatori di acqua minerale in bottiglia dovremmo sapere; alla prossima!