Letteralmente significa intervallo di tempo, e in una foto, l’intervallo di tempo è dell’ordine dei secondi o in caso di lunghe esposizioni dei minuti, ma se vogliamo rappresentare un intervallo più lungo? Magari di qualche ora?
Posso fare un video, ma sfido chiunque a guardare un tramonto a velocità reale in filmato. Si adotta così un metodo particolare, che se vogliamo, sta a cavallo tra la fotografia e il video; si tratta del time-lapse.
Questa tecnica consiste nello scattare foto a intervalli regolari a un determinato soggetto, che poi in post-produzione verranno riunite a creare un video. Per esempio, se ci troviamo di fronte al tramonto e lo vogliamo riprendere come time-lapse, magari avrò una sessione fotografica di un’ora, dove scatterò una serie di foto a intervalli regolari (ad esempio 720 foto a intervalli di 5 secondi) che in post produzione unirò in una clip video a 24fps (nel nostro caso della durata di 30 secondi). Così facendo, il nostro time-lapse rappresenterà un evento della durata di un’ora in soli 30 secondi.
Nello scorso articolo abbiamo parlato del Gimbal, che in questi casi può essere utile, proprio come una slitta (in gergo chiamata dolly o slider) che eseguono movimenti precisi e molto lenti così da rendere più dinamici i nostri time-lapse.
Attraverso il Gimbal, possiamo far ruotare la fotocamera su tre assi (roll, pitch e yaw) e, come nel video sotto, possiamo cambiare inquadratura attraverso un movimento rotatorio. Invece, nel caso della dolly, otteniamo movimenti lineari, che comunque mantengono la stessa inquadratura.
Scendendo ancora di più nel dettaglio, un particolare tipo di time-lapse è lo startrail, che tradotto dall’inglese significa traccia della stella e si tratta di fare un time-lapse al cielo stellato. In post-produzione, si otterrà poi una foto o un video suggestivo, rappresentate delle scie bianche date dalle stelle e dal loro movimento circolare apparente.