Nell’ultima settimana, dove abito e dintorni, non si fa altro che parlare di una Mazda Station Wagon, coinvolta nel traffico illecito di 53 cuccioli di cane, destinati ad alimentare il mercato nero. Il fatto è avvenuto sull’Autostrada del Sole, dove la polizia è riuscita ad intercettare un 40enne diretto nel napoletano. A bordo 6 scatole di minime dimensioni, dove queste dolci creature erano stipate dentro come fossero immondizia. Senza acqua, senza cibo, senza madre. Gabbiette occultate bene all’interno del veicolo, coperte ed incastrate l’una sull’altra, rendendo lo spazio vitale inesistente. Un viaggio partito da fuori confine, ricco di sofferenza, dove le condizioni fisiche dei cuccioli peggioravano di minuto in minuto. Un evento di tale disumanità, fortunatamente, si è concluso con l’intervento di persone competenti, le quali hanno portato in salvo questi piccoli batuffoli di pelo, donando cure mediche ed amore. Nonostante questa storia sia finita, dovremo attendere per avere un vero lieto fine. Tutti i 53 cuccioli troveranno l’amore e la serenità all’interno di una famiglia? O rimarranno in canile a “scontare” i prossimi anni di vita?
Proprio una decina di giorni fa, tra Torino ed Asti, è accaduto un episodio simile, ma con un epilogo ben diverso. Nonostante abbiano individuato e fermato le 6 persone coinvolte nel traffico illecito, i poveri cuccioli erano già stati venduti a delle famiglie, che con grande amarezza hanno visto morire i cagnolini uno ad uno all’interno delle loro case, per cause lì per lì inapparenti.
Le ore di viaggio a cui sono sottoposti cani e gatti a pochi giorni dalle loro nascite, strappati alla madre, in condizioni crudeli e feroci, fanno dubitare a chiunque che l’essere umano abbia un cuore ed una coscienza.
Ogni macchina proviene dall’Est Europa, dove i trafficanti acquistano cuccioli a poco più di 60 euro, in vere e proprie “fabbriche”, per rivenderli a prezzi esorbitanti. Per ogni veicolo fermato, altri 10 sfuggono al nostro controllo. Il traffico illecito di animali è un business che procura 300 milioni d’euro l’anno ed è proprio per queste cifre astronomiche che il fenomeno non sembra voler diminuire. Ma non solo: in una società come la nostra, dove lo status quo sembra essere diventata una delle cose più importanti, i cuccioli di razza sono un must. Ed è anche per questo atteggiamento insano che questi eventi non accenneranno a ridursi nell’immediato.
Il traffico di animali è un reato. Lo è pure l’abbandono.
Nonostante le leggi siano ormai dalla parte dei nostri amici a quattro zampe, i canili ed i gattili ogni anno si riempiono di creature indifese, in attesa di essere adottati. Sì, perché questi due fenomeni messi insieme, aumentano la quantità di cani e gatti in queste strutture, abbassando ulteriormente la probabilità che essi possano trovare una casa. E non solo: ancora la legge non tutela gli animali in caso di sovraffollamento degli stabili. Quindi, non solo vengono abbandonati, ma se entro un determinato lasso di tempo non riescono a trovare una famiglia disponibile a prendersene cura, viene praticata l’eutanasia. E così le loro vite vengono interrotte, quando ciò che i loro occhi chiedevano era solo un po’ d’amore.
Mentre il traffico illecito è un fenomeno che si svolge omogeneamente durante tutto l’anno, l’abbandono degli animali subisce un picco particolarmente alto in estate e dopo la stagione venatoria (fonte LAV). La loro colpa?
Non possono essere portati in vacanza.
Sono un peso.
Non sono bravi a cacciare.
Mi rendo conto di non darvi la novità del secolo. Le campagne di sensibilizzazione sono ormai all’ordine del giorno. Sempre più persone contribuiscono a rendere la vita dei nostri amici a quattro zampe degna di essere vissuta, circondati da affetto e serenità.
Tutti questi occhioni dal pelo morbido, meritano di avere una seconda chance, di sfuggire dalle grinfie di una vita in gabbia e dalla morte certa.
Adottate.
Io l’ho fatto. Ho tre gatti, due salvati dall’abbandono. E non siamo stati noi a dargli una vita migliore: sono stati loro a rendere la nostra piena di gioia.