Il ballo liscio per me ha un valore molto importante.
Insomma, frequento (anzi, purtroppo devo parlare al passato, frequentavo) le Feste dell’Unità da quando avevo dieci anni, e quindi è uno dei miei primi ricordi di quell’ambiente. C’era sempre, sempre, sempre un sacco di gente, ma davvero. Ci poteva anche essere, che ne so, Massimo D’Alema ospite di un dibattito ma l’affluenza più grande ci sarebbe sicuramente stata all’Orchestra di Titti Bianchi, per fare un esempio. Ma anche nelle serate in piazza si registra una notevole folla. Per me significava il vero arrivo dell’estate, e lo significa tuttora.
Nel corso degli anni ho studiato attentamente tutto quello che ruota intorno al ballo liscio. Possiamo innanzitutto affermare che parliamo di un microcosmo autonomo, dove non ci sono orari o convenzioni, tipo universo parallelo. Se l’inizio della serata è alle 21, la gente arriverà alle 20,30. È facilmente riconoscibile dall’abbigliamento, soprattutto per gli uomini: John Travolta ne “La febbre del sabato sera” in confronto è niente.
La serata comincia alle 21 e non ha limiti d’orario. Il bello è che se ci sono centoventi persone in piazza, a ballare sono comunque in quaranta. Gli altri sono a sedere attorno a loro, a chiacchierare e chissà, magari a spettegolare. Il resto balla le innumerevoli hit che gli orchestrali cantano e suonano: fateci caso però, le canzoni son sempre quelle. Ci sono due tipi di ballo: la mazurka e quello stile “ballo del pinguino”.
Non c’è niente da fare: le uniche danze tollerate sono queste due, e basta. Se uno prova a portare qualche movimento nuovo, viene guardato malissimo col rischio di essere cacciato via. Perché anche fra i ballerini di liscio ci sono delle convenzioni, degli schemi predefiniti: per esempio la gara sotterranea fra le varie coppie. Perché sì, tutti amici, ma in realtà è una battaglia a chi molla per ultimo, oltre i propri limiti (spesso anche opponendosi ai consigli dei propri medici). La coppia che rimane in pista fino all’ultima canzone avrà la gloria. Certo, di qualche ora, ma buttala via.
Ci sono vari personaggi caratteristici nella pista: il Seduttore, cioè colui che ci prova con qualsiasi potenziale vedova o signorina, e la Tenerissima, cioè quella che si mette davanti ai musicisti e balla anche quando non suonano, solo per il gusto di essere considerata e vista da qualcuno. Volevo soprannominarla la Sfigatissima, ma mi sembrava crudele. Di solito la serata del liscio termina a mezzanotte ma guai a dire “buonanotte” alle 23.59: rischi di essere invaso da una folla inferocita che ti costringe a suonare ALMENO fino alle una di notte. Perché comandano loro, così come in altri campi (ma di questo magari ne parleremo un’altra volta).
Alle volte ho nostalgia del liscio, perché comunque poi a settembre finisce tutto. Come si può rimediare? Ma con “Cantando Ballando”, programma di Canale ltalia. È una trasmissione dove vengono ospitate tutte le migliori orchestre nazionali di ballo liscio. Nel pubblico ci sono gli aficionados del genere.
Quindi vi consiglio assolutamente di guardarlo, di innamorarvi di Omar Codazzi ma anche de Le Mondine, dell’Orchestra Bagutti, ovviamente dell’Orchestra Casadei, di Mimmo Mirabelli…
Tanto si sa: dai 55-60 anni d’età in poi nessuno scampa al ballo liscio. Nessuno.
Prima ce lo mettiamo in testa meglio è.
Io sto prendendo già lezioni, perché “Il ballo del pinguino” e la Mazurka sembrano facili, ma mica lo sono!
Unduetrè Unduetrè Unduetrè.