Saverio Benedetti: la materia prende forma
Dopo le bellissime illustrazioni di Adry di cui vi ho parlato nel mio ultimo articolo, vi voglio proporre oggi un’arte di tutt’altro stampo. Comincio col portarvi nelle mie zone, ossia il nord della Toscana, dove abbiamo la fortuna di vedere ogni giorno uno dei materiali più belli del mondo: il marmo bianco di Carrara.
Qui da noi siamo talmente abituati a vederlo che tendiamo persino a darlo per scontato, nonostante la grande richiesta che continua a esserci da tutto il mondo, in particolare per il settore del lusso. Sono tantissimi gli artisti che sono passati da Carrara per scolpire le loro opere in questo prezioso materiale, a partire dai grandi del passato come Michelangelo Buonarroti e Antonio Canova. L’Accademia delle belle arti é tutt’oggi una delle più prestigiose e il cuore della città continua a pulsare di artisti, di ogni età e cultura, che arrivano da ogni parte del mondo per imparare l’arte in questo spaccato delle Alpi Apuane.
Fra di loro c’è un ragazzo che sta diventando un personaggio sempre più conosciuto in città, Saverio Benedetti.
Allievo dell’Accademia, Saverio ha scoperto la sua passione per il marmo tre anni fa, durante l’ultimo anno di liceo; ha iniziato questo percorso spronato da un amico, frequentando inizialmente un laboratorio, durante il quale si é reso conto che questa passione gli calzava davvero a pennello. Il marmo gli era sempre piaciuto, ma non si sarebbe immaginato un interesse così profondo per la scultura, nonostante in realtà ce l’ha nel sangue dato che i suoi nonni erano scultori.
Così ha iniziato a frequentare la Scuola Del Marmo di Carrara per poi accedere all’Accademia delle Belle Arti, dove ha approfondito le conoscenze necessarie per intraprendere il percorso inerente alla scultura, dall’anatomia alle tecniche di lavorazione.
Nel giro di un anno è riuscito a migliorare tantissimo, grazie anche a un lavoro che svolgeva in uno dei laboratori della città, dove l’impatto con le commissioni è ben diverso dai progetti accademici. Anche l’Accademia, ad ogni modo, propone diverse occasioni interessanti per far conoscere i suoi allievi e farli entrare in contatto con artisti già affermati; una di queste è stata il concorso realizzato in collaborazione con Maurizio Cattelan, “Eternity”, dove si chiedeva agli allievi di realizzare una lapide dedicata a un artista che amano in modo particolare, al fine di allestire un “cimitero di artisti” nei giardini di fronte all’Accademia. In questa occasione Saverio si è distinto per essere stato l’unico a presentare una lapide dedicata ad un artista del mondo della musica, Demetrio Stratos, opera che ha deciso di donare al paese d’origine del musicista in occasione del quarantesimo anniversario della sua morte. Il concorso è stato molto apprezzato, non solo dagli allievi ma anche dalla critica, per cui, soprattutto se siete appassionati di arte, non posso che consigliarvi di vedere tutte le foto dell’evento qui.
Non è raro imbattersi in eventi di questo genere a Carrara; ci sono spesso laboratori aperti al pubblico, fiere o simposi in cui addentrarsi per respirare un’aria diversa dal solito, intrisa di creatività. Spesso e volentieri vengono organizzati d’estate, mentre Saverio lavora in un bar della città, per cui non è raro nemmeno vederlo scappare con una scusa per mettersi a scolpire qualche minuto e tornare poi sul lavoro, cosa che fa veramente divertire sia i colleghi che i passanti che vedono la scena. Penso che solo a Carrara possiamo goderci scene di questo genere! http://https://www.facebook.com/savebenedetti/videos/2512944185412064/
L’amore per la materia
Quando parliamo con uno scultore che ha la fortuna di vivere fra il marmo bianco di Carrara non si può non percepire l’ammirazione che provano per questo matieriale. “Se non esistesse il marmo bianco probabilmente non farei nemmeno lo scultore. é troppo bello lavorarlo sia per il suo colore ma anche per la sua consistenza”. C’è anche da dire che è difficile poi lavorare dei materiali “mediocri” quando si ha a disposizione il migliore sul mercato! i marmi colorati si graffiano facilmente, è meno piacevole lavorarli e la resa è sempre inevitabilmente diversa.
Nonostante gli studi sull’anatomia e la figura umana la passione di Saverio si concentra sull’astrattismo. Interpretare ciò che scolpisce in un modo tutto suo è ciò che gli ha fatto veramente amare questo mondo, l’espressione del mondo tramite una creatività tutta personale, senza dubbio inimitabile, nonostante non manchino mai lavoretti di routine come posaceneri o piccole sculture da esporre nei locali, molto richieste nella zona per preservare la tradizione, cosa che putroppo si sta un po’ perdendo ed è davvero un peccato.
Saverio ci racconta, infatti, che molti dei laboratori più antichi della città sono portati avanti ancora dai loro primi proprietari, ormai molto anziani perché i loro figli o nipoti hanno scelto di dedicarsi a tutt’altro. Anche l’Accademia stessa è frequentata soprattutto da persone che vengono da fuori, magari anche dall’altra parte del mondo e i carrarini in confronto sono ben pochi. Un ulteriore motivo per sentirsi ancora più incentivato a imparare quest’arte e a portare avanti la tradizione.
“muse ispiratrici” e progetti per il futuro
Una delle domande che vengono più spontanee quando ci troviamo a parlare con artista: “da dove trai la tua ispirazione?”.
A Saverio viene in particolare da tutto ciò che è natura, dagli animali agli elementi floreali, la figura femminile, ma anche dalla musica, come il progetto realizzato insieme a Luca Russo, un amico artigiano produttore di chitarre elettriche handmade (che ovviamente conosceremo a breve, stay tuned!) che lo ha affiancato nella realizzazione di una chitarra in marmo, aiutandolo nella cura dei dettagli e nelle rifiniture.
Progetti futuri? Probabilmente un esperienza all’estero. Nonostante sia ben consapevole di essere nato nel posto perfetto per questo tipo di lavoro, l’idea di portare le sue conoscenze fuori dall’Italia ha sempre un fascino molto forte, come la speranza di arricchirsi a sua volta con le esperienze di altri artisti, che si sono formati in ambienti diversi da questo. Lo scambio culturale è una delle più forti fonti d’ispirazione in ogni settore, per cui non può non essere in cantiere un’idea simile. Poi chissà, magari anche l’insegnamento potrebbe essere un’opzione. Sicuramente non smettere mai di imparare e lanciarsi in progetti sempre nuovi e stimolanti!
Come sempre vi lascio il link della sua pagina facebook per seguire i suoi lavori e il suo percorso! Ci vediamo fra due settimane per conoscere altri artisti unici nel loro genere!