La realtà che ci costruiamo, la profezia che si autoavvera
“Le aspettative plasmate su convinzioni e preconcetti, esercitano un elevato potere sulla costruzione della realtà. Un saggio psicologo direbbe che non si conosce la realtà reale, effimera e forse inesistente, ma la propria realtà fatta di situazioni, emozioni e sensazioni che nel presente vengono percepite come reali. La nostra realtà percepita è una conseguenza dell’incontro fra dati oggettivi ed il lavoro di quegli schemi cognitivi che caratterizzano solo noi, che sono solo nostri e che non appartengono ad una reale realtà. Il pensare di poter leggere la realtà esclusivamente con i propri occhi ed identificarla come oggettiva, può portare a sentimenti di solitudine, convinzioni di non essere capiti dal mondo esterno e sensazioni di essere vittime di un destino già scritto potenzialmente prevedibile.
È necessario interrogarsi sul cambiamento della percezione della realtà che includa l’esistenza di diverse realtà possibili: la soggettività di una percezione può facilmente condurre all’autoinganno.
Sulla nostra realtà noi siamo responsabili, possiamo condizionarla e determinarla, ma siamo responsabili di doverla mettere costantemente in discussione. Poniamoci come obiettivo la produzione di dubbi.”
illustrazione di Henn Kim