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LA PICCOLA LANZAROTE: PERLA SELVAGGIA DELLE CANARIE

LA PICCOLA LANZAROTE: PERLA SELVAGGIA DELLE CANARIE

 

La piccola Lanzarote…quanto me ne avevano parlato. La mia immaginazione mi aveva tratta in inganno: pensavo all’arcipelago delle Canarie come a una destinazione di massa, pensavo a grandi alberghi, resort, un’offerta turistica indiscriminata per un gozzoviglio di turisti in stile cricetata nella gabbia. Errore, grave errore.

La piccola Lanzarote…solo 800 chilometri quadrati di terra vulcanica, un paesaggio quasi lunare che la saggezza degli abitanti ha saputo mantenere fedele a quello che la natura ha creato.

Se escludiamo il fatto che i paesi sono sostanzialmente colonie anglosassoni piene di locali inglesi e pub irlandesi – Lanzarote rifugio di nordeuropei in cerca di un clima a loro sconosciuto – gli ispanici isolani hanno davvero saputo mantenere tutte le caratteristiche paesaggistiche che il vulcano Timanfaya, tutt’ora attivo, ha creato nei secoli e in particolare nel 1730, durante la più violenta delle sue eruzioni.

L’opera di César Manrique, poliedrico artista originario dell’isola, e una sapiente gestione dello sviluppo urbanistico con regolamenti molto ristrettivi, ha permesso a Lanzarote di diventare sì meta turistica di grande interesse ma senza scendere a compromessi con opere che potessero deturparne e modificare il paesaggio caratteristico e selvaggio che il Timanfaya le ha donato.

Ma cosa vedere a Lanzarote? Prenotate un volo (ci sono molte compagnie low cost che volano sull’isola) e lanciatevi alla scoperta!

Il parco nazionale Timanfaya.

Il parco nazionale, con al centro l’omonimo vulcano, è raggiungibile sia con un mezzo privato che con dei bus organizzati. La differenza è che alcune zone sono accessibili, per motivi di sicurezza e per la tutela dell’ambiente, solo con gruppi organizzati. E’ possibile avere informazioni presso i vari uffici turistici e tour operators presenti sull’isola. Una volta in cima vi sorprenderete di fronte a un ristorante chiamato El Diablo, dove carne e pesce si cuociono grazie al calore che si sprigiona dal vulcano!

 

 

 

Esplorare le grotte

Anche a nord di Lanzarote il paesaggio è vulcanico ma in questo caso il Monte Corona è eruttato 5000 anni fa lasciando uno dei sistemi di grotte laviche più grandi del mondo.

Casa Museo César Manrique

Manrique, il celebre artista isolano, è famoso non solo per le sue opere ma anche per l’amore e la cura con cui è riuscito a trasformare l’isola in un’ “attrazione turistica” non solo senza deturparne il paesaggio ma anzi dando valore al tesoro che la natura ha regalato. Consiglio vivamente di visitare la casa-museo, nel paese di Haría, per poterlo apprezzare in pieno.

 

El Mirador Del Río

Un belvedere mozzafiato sullo stretto che divide Lanzarote dall’isola di Graciosa. La mano di Manrique arrivò anche qui: distrusse la postazione d’artiglieria presente sulla roccia e vi creò uno splendido ristorante, ricavando un ampio locale con le cupole rivestite di terra e di erba, cui si accedere attraverso un tunnel e una scala a chiocciola.

I Vigneti della Valle De La Gería

Bisogna fermarsi un attimo per capire di che cosa si tratta: il terreno nero e roccioso e scabro è costellato di muretti di pietre a forma di ferro di cavallo e all’interno di ogni muretto cresce una vite. Le viti raccolgono l’umidità che si forma con la rugiada, i muretti le proteggono dal vento e fanno loro ombra, permettendo una crescita altrimenti impossibile in un ambiente così ostile. Risultato: a Lanzarote si produce vino!

 

 

Salinas de Janubio

Acqua salata, acqua dolce e pietra lavica: la foto dice tutto!

Le spiagge

Grandi, sia libere che organizzate, un clima mite anche in inverno e la meraviglia dell’Oceano.

 

C’è da aggiungere altro?


LA PICCOLA LANZAROTE: PERLA SELVAGGIA DELLE CANARIE by Laura Lippi is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 4.0 International
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