“Speciale Natale – Le mie Natività preferite” è il titolo che ho scelto per il mio articolo di oggi.
Vorrei approfittare di questo clima natalizio per creare una raccolta di opere che hanno come filo comune la Natività.
In particolare, le Natività che ho scelto di inserire, sono tra le mie preferite e spero vivamente che piaceranno anche a voi che mi seguite.
Iniziamo subito!
Partirei con uno dei pittori che più mi piacciono, Caravaggio, il quale, intorno al 1600 realizzò “Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi”.
Purtroppo non è possibile ammirare tale opera dal vivo in quanto, nel 1969, venne rubata dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo e non è stata ancora recuperata.
La tela racconta la nascita di Cristo con il solito realismo che caratterizza tutte le opere di Caravaggio. In questa Natività ogni personaggio è colto con un atteggiamento spontaneo. Giuseppe è di spalle e parla con un uomo che si trova dietro a San Francesco. La Madonna ha invece lo sguardo malinconico, come se già immaginasse il destino del figlio. A simboleggiare la gloria divina vi è invece un Angelo che volteggia sopra il Bambino. Molto bello è anche l’utilizzo che Caravaggio fa di luci e colori che conferiscono a questo evento un senso di drammaticità.
Passiamo adesso a Giorgione ed alla sua “Adorazione dei Pastori”.
Questa tela, conosciuta anche col nome di Natività Allendale, venne realizzata tra il 1500 e il 1505. L’opera si può suddividere in due parti: a destra vi è la grotta dove è raccolta la Sacra Famiglia e verso la quale si affacciano i pastori, a sinistra invece si apre un paesaggio caratterizzato da scene tratte dal quotidiano. Vicino alla grotta è possibile scorgere anche qualche cherubino.
Anche in questo caso è molto bello il modo in cui viene utilizzato il colore. Giorgione aveva infatti l’abitudine di dipingere fondendo soggetti e paesaggio, senza ricorrere ai confini netti.
Arriviamo adesso ad un’opera di Dürer, l’Altare Paumgartner.
Questo dipinto venne realizzato tra il 1496 e il 1504 ed è la più grande pala d’altare realizzata da questo artista. In particolare venne commissionata da alcuni membri della famiglia Paumgartner per la Chiesa di Santa Caterina a Norimberga.
Il pannello centrale, quello sul quale ci concentreremo, mostra l’Adorazione del Bambino mentre, nei pannelli adiacenti, vi sarebbero San Giorgio (a sinistra) e Sant’Eustachio (a destra).
La scena centrale è ambientata in una sorta di strada cittadina. Al centro della composizione notiamo Gesù, adagiato su un lembo della veste della madre e circondato da angioletti. Maria indossa un’ampia veste blu mentre Giuseppe, inginocchiato, veglia a sua volta il Bambino. Intorno appaiono i pastori, accorsi ad adorare a loro volta Gesù. A fare da cornice vi è un luminoso cielo azzurro con un Angelo che si appresta a dare l’annuncio.
La prossima opera che ho scelto di inserire appartiene a Correggio ed è “Natività con i Santi Elisabetta e Giovannino”.
Questo dipinto è databile al 1512 circa ed è conservato nella Pinacoteca di Brera di Milano.
La scena è ambientata in un paesaggio aperto dove, sulla destra, è visibile la capanna. Gesù è collocato al centro della scena su un lenzuolo bianco. La Madonna è caratterizzata da un abito rosso sgargiante e da un mantello blu foderato di verde. Giuseppe invece si trova dietro ed è addormentato come a simboleggiare il suo ruolo non attivo nella generazione di Gesù, avvenuta invece per intervento divino.
In alto sono presenti due angioletti svolazzanti mentre un terzo sta annunciando la notizia a dei pastori. Ad unirsi all’adorazione vi sono Sant’Elisabetta con il piccolo Giovanni Battista in grembo. In questa opera vi sono numerosi richiami ed omaggi a molteplici pittori come Mantegna e Leonardo.
Proprio a proposito di Mantegna arriverei alla sua “Adorazione dei Pastori”.
Questo dipinto è databile al 1450 circa e viene attribuito alla fase giovanile dell’attività di Mantegna. Essendo stato realizzato su una tavola, nel 1924 a Parigi, venne trasferito su tela. Attualmente è conservato al Metropolitan Museum of Art di New York.
Anche in questo caso la scena è ambientata all’aperto e al centro vi è la Madonna inginocchiata su un gradino. A sinistra notiamo San Giuseppe, anche in questa tela addormentato, con due pastori intenti a pregare. Ad esprimere il momento solenne vi sono degli angioletti.
Sempre sulla sinistra ma più in disparte è presente un giardino recintato che simboleggia la verginità di Maria e dal quale si affaccia il bue. A destra si scorge invece un meraviglioso paesaggio dove spiccano due montagne. Il grande albero invece ricorda la forma della Croce.
Sempre restando su una “Adorazione dei Pastori”, passerei alla versione del Parmigianino, pittore al quale vorrei dedicare prossimamente un intero articolo.
Questo dipinto è databile al 1521 circa ed è conservato in una collezione privata. Sembra che appartenga ad una fase giovanile dell’artista come farebbe pensare lo stile utilizzato che richiama fortemente quello di Correggio.
La scena si svolge all’interno della grotta, illuminata dalla cometa. I pastori sono accorsi per rendere omaggio al Bambino, il quale è posto su un cuscino all’interno di una cesta. Intorno vi sono anche la Madonna, avvolta in un’ampia veste, il bue, l’asinello e due giovani angeli impacciati. Vi è inoltre Giuseppe con la testa appoggiata su un palmo.
Terminerei il mio articolo con “Sacra Famiglia con un pastore” del celebre Tiziano.
Questa tela venne realizzata intorno al 1510 circa ed è attualmente conservato nella National Gallery di Londra.
La scena è ambientata in un paesaggio campestre e la Sacra Famiglia, adagiata per terra, offre il Bambino all’adorazione di un giovane pastore posto di profilo. Dietro la Madonna sono appena visibili il bue e l’asinello mentre in lontananza, sulla destra, è visibile la scena dell’annuncio ad altri pastori.
E con questo direi che per oggi è tutto. Grazie per aver letto il mio articolo, spero abbiate gradito questa selezione di Natività. Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo articolo e, per adesso, vi faccio tanti carissimi auguri per queste festività!