Site icon WiP Radio

Red Livorno

Vivere come i pesci rossi in una bolla di vetro, questo è quello che mi sembra di fare.

Ora che ho dei confini stretti e ben delimitati (seppur per breve tempo si spera) cerco di avere la stessa fiducia di Pangloss, precettore del castello e maestro di filosofia di Candido, che credeva con estremo ottimismo di vivere nel migliore dei mondi possibili senza curarsi molto, se non in negativo, di quanto succedesse al di là di ciò che si perdeva al suo occhio.

Ho la fortuna di vivere a Livorno, città in riva al mare, in cui, meteo permettendo, ci sono anche le onde, nella quale si possono fare lunghe passeggiate respirando aria buona anche in collina. Qui, dal punto di vista naturalistico ambientale, manca davvero poco, ci sono i boschi e il mare e, fortunatamente ancora cose da vedere e conoscere.

Nei tempi incerti si deve fare di necessità virtù e sfruttare quanto più possibile il momento e le opportunità che regala.

Così ho deciso di rendere ancora più mio il suolo che mi ospita.

Praticamente un viaggio zen, passo dopo passo (letteralmente), alla ricerca del genius loci che abita la mia città.

Livorno è il mare, la navigazione, il porto, lo spirito marinaresco dei suoi abitanti che amano più di ogni altra cosa la libertà, il vivere all’aria aperta.

Visitare i “moletti”, i porticcioli, è un ottimo sistema per assaporare il gusto labronico: è un via vai di pescatori intenti a preparare  tutto il necessario per andare a fare totani, ora è il periodo, “bimba non si potrebbe, veramente non si potrebbe stare nemmeno qui, ma de’ con questa bella giornata, cosa vuoi fare!”.

Mentre mi auguro che a nessuno di quei signori cada sulla testa la scure del famigerato virus o di un bel verbale, nasce un sorriso e la felice consapevolezza di essere nata e cresciuta in una città con tanti difetti ma caratterizzata da uno spirito fiero e orgoglioso che cerca di adattarsi nel modo migliore alle situazioni della vita.

Tra l’altro sono anche riuscita a fare surf lo scorso venerdì; la condizione non era bellissima perché c’era un fortissimo vento di terra che dava veramente fastidio, ma entrare in mare, stare in acqua, prendere le onde è una sensazione impagabile.

Ed ora maggiormente, visto che per lo più siamo stretti nei nostri confini, che seppur bellissimi, sempre una gabbia dorata sono.

Non manca anche un ritorno archeologico che riguarda la peschiera romana alla Rotonda di Ardenza, lo studio continua, sono state fatte altre misurazioni e magari verrà fuori uno lavoro interdisciplinare che metterà in luce aspetti ancora poco noti della storia di questa città.

Sono fortunata, zona rossa si, ma la migliore possibile come direbbe Pangloss!

Exit mobile version