Continuo a meravigliarmi di quanti siano, in Italia, i paesi e le città che hanno scelto la street art come linguaggio artistico per raccontare la propria storia, per lanciare messaggi sociali e riqualificare luoghi che sembravano destinati all’abbandono…non avrei mai immaginato un numero così significativo!
Oggi andiamo in Calabria, più precisamente in provincia di Cosenza, in un comune popolato da poco più di 5.000 abitanti: Diamante.
Sita nel cuore della Riviera dei Cedri, Diamante si è conquistata nel tempo molti soprannomi: “perla del Tirreno” per i suoi suggestivi paesaggi, le sue spiagge dalle acque cristalline e le caratteristiche case di pescatori; “città del peperoncino” per la sua produzione locale e per l’annuale Peperoncino Festival (da non perdere il “Campionato italiano di mangiatori di peperoncino”!); non ultima la definizione di “paese dai nasi all’insù”. Perché questo notiamo camminando per le sue strade: visitatori e turisti intenti ad ammirare le opere dipinte sui muri, guardando verso l’alto!
Tutto nasce nel 1981 grazie all’idea del pittore Nani Rasetti che, con il benestare dell’allora sindaco Evasio Pascale, diede vita al progetto “Operazione Murales”. In quell’anno arrivarono nella cittadina calabrese più di ottanta pittori, tra italiani e stranieri, che realizzarono dipinti sui muri delle case del centro storico. Nel tempo i murales si sono moltiplicati e oggi sono quasi 300 le opere che si possono ammirare tra le vie del borgo.
Tra i più conosciuti c’è probabilmente il murales a mosaico, che si trova su una delle pareti esterne della chiesa Madre, sul quale si può ammirare la storia di questa regione, e che è poi stato ampliato nel corso degli anni.
Da OSA! a LAOS
Nel 2017 nasce OSA – Operazione Street Art, un festival che ogni anno affronta con l’arte diverse tematiche e porta a Diamante artisti da ogni parte d’Italia. Ma l’evoluzione è stata da subito dietro l’angolo: prima con “OSA Around”, grazie al quale il festival diventa itinerante e porta le avanguardie artistiche del settore in giro per il sud Italia, e poi con LAOS, un nuovo festival che si propone di sensibilizzare sul rispetto dell’ambiente, sulla storia e sull’appartenenza al proprio territorio, che si svolge nel comune di Santa Maria del Cedro.
Il festival LAOS, il cui nome deriva da un’antica città della Magna Grecia che sorgeva proprio nel territorio di Santa Maria del Cedro, nasce grazie alla collaborazione tra il Comune e l’Associazione Culturale Haz Art, come continuazione e rigenerazione di OSA.
I piccoli e grandi borghi italiani continuano a stupirci per l’inventiva e la capacità di rinnovarsi grazie a nuove forme di espressione artistica, oggi sempre più appoggiate e sostenute anche dalle amministrazioni comunali, a cui va riconosciuta sensibilità e lungimiranza.
Alla prossima tappa!