Fabrizio Savarese: una sala cinema per sordi (e tanti altri progetti) per abbattere le barriere
Solitamente – e questo blog ha sempre provato a veicolarlo – la cultura è un mezzo dirompente per abbattere le barriere. Eppure, talvolta, quando prescindiamo da un autentico rapporto con l’alterità, le barriere si stagliano così vicine ai nostri occhi che ci abituiamo a non farci più caso, fino a non vederle più. E allora la cultura perde la sua scintilla, e il suo essere strumento di emancipazione e campo di prova di una piena cittadinanza diventa sterile e circolare elitarismo. Solo quando troviamo il coraggio di mettere in discussione la nostra personale e spesso autolegittimantesi prospettiva sul mondo, la realtà d’un tratto si riconfigura in modi nuovi e del tutto inaspettati. Nel bene e nel male. E così vi scorgiamo una trama infinitamente più complessa di quanto pensavamo. Scopriamo che il ruolo da protagonista è solo un feticcio illusorio, e che la storia si compone di una pluralità di comprimari, tutti dotati di eguale dignità, tutti affacciati da angolature diverse sulla vita.
L’analogia cinematografica non è casuale. Quando usciamo dalla sala di un cinema, ci chiediamo mai l’effettiva accessibilità di ciò che abbiamo appena visto? Ci sarebbe stata la possibilità di vedere quello stesso film con i sottotitoli? Certo, è difficile che un normo-udente si ponga tali domande, a meno che non sia un cultore della lingua originale, che magari supplisce a una comprensione traballante ricorrendo ai sottotitoli. Quanto sarebbe difficile trovare una sala che proietti i film anche con i sottotitoli?
Beh, queste sono domande che devono essere rimbalzate spesso nella testa di Fabrizio Savarese, e che, grazie alla volontà e alla determinazione di chi le ha pensate, hanno avuto il potenziale di produrre un cambiamento concreto. Ma facciamocelo raccontare direttamente dal protagonista.
Ciao, Fabrizio. Ti presenti ai lettori di WiP Radio?
Ciao Simone, prima di tutto vorrei ringraziarti per questa opportunità. Sono Fabrizio Savarese, sono nato a Crema ma vivo a Brescia da quando avevo 12 anni circa. Sono sordo dalla nascita da una famiglia udente e porto l’impianto cocleare. Ho sempre usato gli apparecchi acustici e la prima volta che ho scoperto la televisione è stata quando una sera con la mia famiglia ho visto finalmente film di vari generi, e da piccolo sono rimasto sorpreso e mi sono innamorato dei film. Sono fortunato ad avere genitori che mi hanno dato ogni supporto, sia psicologico che concreto. Ho studiato grafica all’Istituto Golgi di Brescia e mi sono laureato allo IED (Istituto Europeo Design) di Milano in Illustrazione e Narrativa. Lavoro presso gli Spedali Civili in amministrazione come impiegato. Il cinema è la mia passione e sono sposato con il cinema da oltre 30 anni.
Come nasce questa tua passione per il cinema?
Le mie passioni sono cinema, fumetti e storia, che mi ispirano molto. Ricordo benissimo che quando sono stato al cinema a Crema con un mio amico d’infanzia a vedere il film Batman (1989) diretto da Tim Burton, guardavo attentamente il film, e mi sentivo entusiasta perché Batman è un personaggio coraggioso che sapeva come sconfiggere il nemico numero uno: Joker. Avrei voluto rivedere di nuovo quel film che mi affascinava molto. Da allora è nata la mia passione verso il cinema. Da piccolo andavo al cinema con i miei genitori, senza sub ita, e non capivo niente. Magari qualcosa lo intuisci dal movimento dell’attore, dall’espressione, dal contesto. Però non si può dire di aver guardato un film, se non capisci quello che stanno dicendo! I miei generi preferiti sono fantascienza, storie vere, horror, ma mi piacciono molto anche i film d’avventura. Mi interessa sapere di tutto: un regista in gamba, una trama che appassioni, attori con esperienza, che sappiano tirare fuori il meglio dal personaggio che interpretano. Un cast stellare, dialoghi importanti e significativi… Il film deve emozionare ma educare allo stesso tempo, trasmettere dei messaggi positivi che aiutino ad interpretare la realtà che ci circonda. Provo una grande sensazione di meraviglia verso il cinema. Mi colpiscono i film sempre belli e interessanti come Salvate il soldato Ryan, oppure Forrest Gump, o le storie vere che mi fanno capire le diverse realtà al mondo.
Immagino l’emozione. Ma dimmi, hai incontrato resistenze nel portare avanti il tuo progetto?
All’inizio avevo pensato fosse impossibile convincere il comune di Brescia a trovare una soluzione per mettere dei sottotitoli in italiano al cinema “Oz”. Ero scettico e dubbioso, però avevo fiducia in me stesso perché sapevo come affrontare e combattere con ottimismo nel discutere con le persone per risolvere il problema. Sono anni che non smettevo di lottare per convincere il comune di Brescia ad approvare tale richiesta per abbattere le barriere. Qui a Brescia siamo circa 600 sordi, e ho capito che il mio progetto era importante per aiutare a portare i sordi al cinema a vedere i film originali con sub ita. So benissimo che il cinema è un momento di condivisione perché si va con amici e si ha l’opportunità di discutere insieme dopo il film, anche solo sui social e magari a cena. Il cinema è come una famiglia, diciamo che è come una comunità che trasmette le emozioni delle persone, ed è più bello andare al cinema a vedere qualche film con sub ita che guardare da soli le piattaforme (Netflix, Amazon, Disney+, Hulu, Sky e siti streaming). È anche abbattere le barriere e favorire nuove amicizie.
In cosa consiste concretamente questa sala? Come è organizzata la programmazione? Ti occupi tu della scelta dei titoli?
La sala per sordi si trova al “Regno del Cinema Oz” dove ci sono almeno 10 sale, tra cui una sola sala per sordi e disabili. Consiste nel vedere dei film originali (audio inglese) con sottotitoli in italiano. Mi occupo della programmazione settimanale dei film originali (audio inglese) con sottotitoli in italiano e di promozione sul web attraverso Facebook, Whatsapp, Linkedin, Twitter e Instagram. Ogni martedì esce il film originale con sub ita al cinema “Wiz” e ogni giovedì esce un altro film originale con sub ita al cinema “Oz”. Collaboro con il responsabile del cinema “Oz” per la programmazione settimanale dei film sottotitolati. Omar contatta l’agenzia a Milano per distribuire i film già sottotitolati.
Collabori con altre realtà oltre a quella di Brescia?
Purtroppo no, ma mi piacerebbe collaborare con i responsabili dei cinema di altre città. Il mio progetto cerca di abbattere le barriere, perché fa capire a tutti che anche i sordi possono apprezzare da vicino l’arte del cinema con piccoli aggiustamenti, vedi appunto l’aggiunta dei sottotitoli. I sordi non possono guardare i film senza sottotitoli perché non capirebbero. Invece posso dimostrare che si può cambiare. Almeno a Brescia.
Mancando in Italia un’apposita legge che renda obbligatoria la sottotitolazione, realtà come quella di Brescia immagino non siano molto comuni, almeno nelle piccole città. Nel nostro Paese, in quanti cinema credi si possano trovare sale che proiettano film con sottotitoli? Nella tua esperienza, all’estero c’è una maggiore sensibilità in questo senso?
Nel nostro Paese esistono sale per sordi per esempio a Bergamo, Milano, Firenze, Roma, Torino… Ma so che tanti comuni delle altre città vogliono creare una sala per sordi e il problema è come organizzare e come spendere. Per i sottotitoli in italiano la tecnologia esiste già, sia per il cinema che per la tv, ma non viene sfruttata adeguatamente. Sebbene ci sia la legge che impone l’accessibilità per l’audiovisivo, gli investimenti sono un po’ indietro. Mentre a livello legislativo la LIS (lingua dei segni), che è una lingua a tutti gli effetti, non viene ancora riconosciuta come tale, e di conseguenza gli interpreti LIS. Musei, spazi culturali e teatri non sono totalmente forniti di strumenti utili a tutti. Devono sempre sperare di vincere un bando o trovare un finanziatore per poter offrire un servizio in più. I teatri che offrono sottotitoli degli spettacoli sono praticamente nulli. Ti dico che possono esserci vari problemi anche di concorrenza tra varie agenzie. Magari sarebbe più un problema del welfare comunale. Pochi (ma in crescita) gli italiani che amano la lingua originale. Per gli altri c’è il lavoro di centinaia di attori. Con l’avvento delle piattaforme digitali e l’aumento di serie tv e film da tradurre, il mercato si sta rapidamente modificando. Una persona può scegliere di vedere un film in lingua originale con i sottotitoli o di sentirselo doppiato. Un cieco ha diritto a fruire del cinema in lingua comprensibile. Allo stesso modo, può scegliere i sottotitoli in italiano o in altre lingue a piacere. Secondo me dovrebbero trovare un accordo per fare uscire i film già sottotitolati oltre che direttamente doppiati, così sarebbe tutto facilitato superando le discussioni e rendendo accessibili a udenti e sordi di godere dei film in uscita. I festival internazionali sono molto utili perché all’estero già tutti vedono i film con i sottotitoli e lasciando la lingua originale. I festival internazionali più famosi potrebbero essere un mercato perfetto per la sensibilizzazione ancor di più dei cinema e la tv. I festival dovrebbero avere il dovere il morale di sensibilizzare all’accessibilità. Da mesi volevo creare una piccola squadra che si occupi dei sottotitoli in italiano nei film e trailer per trovare una soluzione che permetta di proiettare film con sottotitoli. Ho conosciuto virtualmente delle ragazze che studiano lingue straniere e fanno anche le sottotitolatrici. Abbiamo pensato di creare una squadra che si occupa dei sottotitoli in italiano. Ma ci vuole tempo e pazienza. Prima o poi potremo soddisfare tutti coloro che desiderano vedere dei film stranieri con sottotitoli.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai altri sogni nel cassetto?
Mi piacerebbe creare un piccolo festival che riunisse tutti gli attori sordi internazionali per spiegare le loro storie e i loro film davanti al pubblico, magari a Brescia o Milano, ma purtroppo penso sia impossibile visto che non ho sponsor né finanziamento. Mi auguro che qualcuno si interessi al mio progetto e mi aiuti a realizzare il mio sogno. Mi piacerebbe anche portare i bambini sordi della Scuola Audiofonetica (Mompiano) al cinema “Oz” a vedere qualche film d’animazione con i sottotitoli in italiano. In passato io e Omar abbiamo già parlato con la preside della scuola, che si è mostrata davvero interessata all’iniziativa. Un progetto utile e ambizioso. Il mio sogno è poter lavorare al cinema “Oz” o qualsiasi cinema a Brescia, perché è la mia passione più grande e desidero davvero lavorare al cinema. Penso di andare avanti coinvolgendo più “attori” possibili, cioè il Comune, le università, le scuole – soprattutto quelle dell’infanzia, così che fin da piccoli ci si abitui a tener insieme normo-udenti e sordi negli stessi progetti e negli stessi divertimenti. In tal senso il cinema può essere un’occasione di integrazione veramente importante. Si potrebbe per esempio instaurare una collaborazione con i presidi delle scuole (compresa Audiofonetica) per portare i bambini sordi e udenti a vedere film d’animazione originali e doppiati con i sottotitoli in italiano una volta al mese.
Non posso salutarti senza prima chiederti di consigliare ai lettori almeno 3 film secondo te imprescindibili per un cinefilo.
Allora vediamo… Ho visto tantissimi film diversi e alcuni mi sono davvero piaciuti molto. Vi consiglio di vedere almeno questi 3. Innanzitutto Salvate il soldato Ryan (1998) di Steven Spielberg, con Tom Hanks e Matt Damon. Nei giorni seguenti lo sbarco in Normandia, una madre americana sta per ricevere nello stesso giorno la notizia della morte di tre dei suoi figli su diversi fronti della guerra. Il comandante in capo generale Marshall dà ordine che il quarto fratello, Ryan, sbarcato in Normandia, venga rintracciato e portato a casa. Un film potente e indimenticabile e si tratta di una storia vera. Ha vinto 5 Oscar. A seguire Frankenstein Junior (1974) di Mel Brooks, con Gene Wilder. Il nipote del leggendario Frankenstein eredita il castello di famiglia e ripete l’esperimento del nonno creando un uomo da pezzi di cadavere. E poi Million Dollar Baby (2004) di Clint Eastwood, con Hilary Swank. Frankie, coriaceo allenatore di boxe, prende la giovane e talentuosa Maggie sotto la sua ala e la trasforma in una atleta da competizione.
Grazie, Fabrizio. Un grande in bocca al lupo per il futuro.
Di seguito, i contatti di Fabrizio.
Facebook: Fabri Bresciano;
Instagram: Fabri Bresciano;
Mail: fabriziosavarese14ATgmail.com
Per (ri)leggere tutti gli articoli di “Non è buio ancora”, clicca qui.