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“Le città dei murales”: Arcumeggia e la Casa del Pittore

“Le città dei murales” Arcumeggia

Concludiamo il nostro viaggio attraverso i “borghi dipinti” d’Italia spostandoci nella provincia di Varese, a pochi passi dal Lago Maggiore, per la precisione in una piccola frazione del comune di Casalzuigno: Arcumeggia.

Arcumeggia è, molto probabilmente, la prima località in Italia a scegliere l’arte dei murales come linguaggio comunicativo e come mezzo per far rivivere il paese sull’orlo dell’abbandono.

Già nel 1956, infatti, l’Ente Provinciale per il Turismo decise di investire nel progetto, invitando oltre venti artisti ad eseguire affreschi sulle mura esterne del borgo. Uno di loro, Bruno Ravasi, venne fin dall’inizio investito dell’incarico di supervisore e, nel suo ruolo, sollevò la preoccupazione riguardo a come le vecchie mura avrebbero risposto alla tecnica dell’affresco: i dipinti avrebbero superato la prova del tempo? Il primo problema affrontato da Ravasi riguardò la sistemazione delle pareti delle abitazioni che avrebbero ospitato i dipinti mediante ripristino o rifacimento dei vecchi intonaci e la loro imbiancatura. E sempre sua fu l’intuizione di far realizzare gli affreschi all’interno di telai da murare in delle nicchie e non direttamente sulla parete delle case.

Oltre a raccontare la storia della vallata, gli affreschi ritraggono anche immagini sacre: di fianco alla chiesa è stata infatti realizzata una Via Crucis le cui stazioni sono state dipinte da undici diversi pittori.

La “Casa del Pittore”

Molti sarebbero stati gli artisti invitati a collaborare, e il comitato organizzatore ritenne necessario offrire loro una sistemazione dedicata, che offrisse allo stesso tempo le comodità di un luogo di villeggiatura e la funzionalità per la realizzazione delle opere. Ancora oggi vi si conservano gli schizzi e i bozzetti dell’epoca ed è anche sede di corsi di pittura frequentati da giovani artisti di tutto il mondo.

 

 

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