Il 15 marzo è stata la giornata dei disordini alimentari, ecco il mio pensiero e la mia esperienza.
Il 15 marzo molti di voi hanno visto un fiocchetto lilla spuntare sulle bacheche facebook, sul feed di Instagram – o per i più fortunati – sulle porte delle case e degli edifici della vostra strada. Quel fiocchetto lilla sta a simboleggiare la giornata dedicata alla sensibilizzazione sui disturbi alimentari.
I disturbi alimentari, che ricordiamo negli ultimi anni colpiscono in maniera importante anche la sfera maschile, sono (come scritto dalla Società Italiana di Psicopatologia dell’alimentazione):
“patologie caratterizzate da un’ alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo.
E ancora, i comportamenti di una persona che sta attraversando un disturbo alimentare sono:
“digiuno, restrizione dell’alimentazione, crisi bulimiche (l’ingestione di una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo, ovvero non riuscire a controllare cosa e quanto si mangia), vomito autoindotto, assunzione impropria di lassativi e/o diuretici al fine di contrastare l’aumento ponderale, intensa attività fisica finalizzata alla perdita di peso.
Chi mi conosce sa il mio percorso, chi mi conosce forse si è rivisto nelle descrizioni che ho riportato sopra. Avendo frequentato per anni accademie di musical, ambiti dello spettacolo, scuole di danza ma anche semplicemente avendo una certa sensibilità per la materia, sono molto incline a trovarmi vicino a persone che stanno affrontando questo tipo di problemi.
Nonostante le paure dei mie familiari, nonostante i luoghi che ho frequentato, nonostante il mio metabolismo lento e ansioso che ingrassa sotto stress non regalandomi quella figura longilinea tanto decantata da TV e giornali, posso dire di avere retto tante teste ma di non esser mai entrata nel vortice.
Nella mia piccola (per mia mamma immagino grande) ansia da peso ho trovato un semi – equilibrio (che come tutte le cose verrà distrutto con una novità bellissima e sconvolgente, per esempio una gravidanza – no, non ora tranquilli).
Questa volta l’aiuto è venuto dalla necessità di mantenere uno stile di vita prettamente sano, nella scelta di quello che mangio e cucino, e nell’impossibilità di smettere di far sport per garantire il corretto funzionamento del mio intestino. Questo percorso – durato anni e ancora in fase di sviluppo, è stato percorso (per ora) grazie all’ausilio di specialisti, esperti nella nutrizione, nel benessere e nello sport.
Nonostante la fortuna di aver trovato questa soluzione, dobbiamo ricordarci che l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata possono accadere a chiunque.
Le persone con disturbi alimentari, mangiano troppo poco o eccessivamente. Anche seguire costantemente una dieta dimagrante non è considerato normale o salutare. Tutta via se vi è capitato di sperimentare ogni tanto questi comportamenti non dovete allarmarvi, ma potete iniziare a chiedere ausilio da prima ad un nutrizionista che se necessario vi indicherà altri specialisti. Infatti, se alcuni di questi comportamenti sono abbastanza comuni alla maggior parte delle persone, per stabilire se un soggetto è affetto da un disturbo alimentare è necessario un adeguato e tempestivo intervento clinico.
15 marzo – giornata dei disordini alimentari. Possono capitare a tutti.
Lety