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Il tramonto perfetto

Il tramonto perfetto

Ciao a tutti cari lettori, lieta di ritrovarvi su “Attimi di felicità”! La pillola di gioia di questa settimana riguarda un argomento molto inflazionato, ovvero il tramonto. Lo so io e lo sapete voi, di tramonti se ne parla da sempre, si trovano innumerevoli foto che lo rappresentano su qualsiasi social, e nel corso della storia dell’arte è stato uno dei soggetti prediletti di poeti, pittori e artisti in genere. Una delle basilari regole non scritte di Instagram è: “se non hai una foto davanti al tramonto non sei nessuno, dove cazzo pensi d’andà?”. Il sole calante è lo sfondo romantico per eccellenza, ogni innamorato/a sdolcinato/a cova dentro di sé la fantasia peccaminosa di un rapporto intimo con l’oggetto del proprio amore davanti a questo spettacolo della natura. Insomma, il tramonto è un protagonista mainstream dei nostri tempi, che ci piaccia o no. Comunque a me piace.

LA DANZA DEL SOLE

Il sole che saluta il mondo e si ritira nella sua tana in un’esplosione di fuoco e sfumature… Il Dio Helios manifesta la sua potenza alla fine di ogni giornata, imponendo agli umani affascinati di fermarsi ad ammirare le danze dei raggi morenti, seminascosti allo sguardo dall’orizzonte. Si inchina lasciando il palcoscenico celeste alla Luna, amica delle tenebre e dei sognatori, e la sua uscita di scena segna il confine tra il giorno e la notte, lo yin e lo yang delle ventiquattr’ore. Apre le porte a quel momento mistico che è il crepuscolo serale, in cui tutto si attenua, si rilassa in attesa di un sonno ristoratore. Vale anche per noi, il calar del sole preannuncia la fine della giornata, l’ingresso in un mondo che è solo nostro, che sia il riposo di chi è stanco o la sveglia di chi si sente un animale notturno. Il cosmo per una manciata di attimi è rallentato, giusto il tempo di qualche minuto, in cui il sole si fa sempre più piccolo dietro l’orizzonte, e anche noi ci sentiamo sospesi, attratti dal fascino ipnotico di questo spettacolo sempre diverso.

Tramonto sull’oceano a Finisterre, Spagna. Alla fine del cammino di Santiago.

UNO SPETTACOLO SEMPRE DIFFERENTE

E’ anche questo il bello del tramonto: ognuno è diverso dall’altro, non ne esistono due uguali. Al di là del trascorrere delle stagioni, e dei movimenti apparenti del sole sull’orizzonte conosciuto, ogni sera la danza dei raggi calanti regala coreografie differenti, con piccole ma significative variazioni. Magari è solo l’intervento di una nuvola inconsapevole, di passaggio nel suo viaggio per la volta celeste. Magari la presenza di un albero, che conscio di schermare una delle manifestazioni più belle della natura, si arrende alla forza della luce e fa da filtro ai suoi raggi onniscienti. Non ce n’è uno uguale all’altro, non li troverete mai. Ed è questo il bello: siamo sempre alla ricerca del tramonto perfetto, collezionando nel frattempo tutta la felicità che ci regala il sole in comunione col mare, con le nuvole, con una vallata tra due colline, con la campagna rugiadosa, con i tetti delle case. Siamo così piccoli, ma così parte dell’universo, lo spettacolo più grande.

Tramonto a Portovenere in compagnia di Pedro, gabbiano appassionato di birra.

MOMENTI INDIMENTICABILI

Amici, vi dico la verità: vi stavo preparando tutta una dettagliata descrizione del momento del tramonto, bella ma banale, con qualche osservazione personale, quando il pc è andato in crash e ha deciso autonomamente di cancellare tutto. Ma proprio tutto il file, nonostante l’avessi salvato più volte. Diciamo che, anche se cerco sempre di essere molto zen e positiva (non riguardo al Covid), il mio autocontrollo in questo caso è stato minato dal profondo, con tanto di imprecazioni particolarmente creative. E quindi, ho fatto l’unica cosa sensata da fare in un momento del genere: ho aperto una birra, e mi sono fermata a riflettere. Alla fine, tutti voi sapete cos’è un tramonto. O meglio, tutti voi, come me del resto, avete dei bei ricordi riguardo a dei tramonti in particolare, in compagnia o in solitudine, nella vostra città o durante un viaggio. Certo, sono solo eventi naturali, ma le emozioni provate e lo splendore che si manifesta li imprimono in modo indelebile nella memoria. Alcuni “miei tramonti” li vedete in queste foto, scattate in luoghi e situazioni che mi sono rimaste nel cuore. Se mai ci incontreremo, vorrei ascoltare i vostri racconti davanti a una birra, ovviamente al tramonto. Non c’è bisogno di altro.

Tramonto a Essaouira, in Marocco. In compagnia dei gabbiani.

UNA DEDICA A UNA PERSONA DAVVERO SPECIALE

Sto per concludere. Ma questa volta ho una dedica speciale da fare. Il mio papà, Francesco per chi non lo conosce, mi manda quasi tutti i giorni foto e video del tramonto visto in quella giornata. Video di qualche minuto, con tutte le fasi del sole che scende. In pratica, con i suoi video mio padre condivide la bellezza che ha davanti, ed è lui che mi ha ispirato questo intervento. Papà è un ciclista anarchico, non lo fa per farsi vedere o per fare gare, da sempre usa la sua bici come strumento di libertà, come delle ali che lo portano in giro dove gli va, a osservare le meraviglie del mondo. In questo periodo i suoi sogni lo portano ad ammirare i tramonti, uno dopo l’altro, ogni volta come se fosse il più bello mai visto. In un’epoca in cui tutto è frenetico, incasinato e difficile, mi sento davvero fortunata ad avere come genitore un papà così: attento, sensibile, e con tante cose bellissime dentro di sé.

Ci vediamo tra due settimane cari lettori, un forte abbraccio.

Tramonto sulla campagna. Foto di Francesco Cassani.

 

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