“Pieter Bruegel il Vecchio – il grande Maestro fiammingo” è il titolo del mio articolo di oggi.
Confesso che non conoscevo molto di questo artista ma, in quanto fanatica della pittura fiamminga, mi sono documentata e ho finito con l’innamorarmi perdutamente delle sue opere. Spero sarà lo stesso per voi.
Non so ancora come farò a selezionare le tele di oggi, vorrei metterle tutte! So già che sarà complicato. Vi auguro intanto una buona lettura!
La vita
Pieter Bruegel è stato un pittore olandese e viene indicato come il Vecchio per distinguerlo dal figlio primogenito, Pieter Bruegel il Giovane, a sua volta pittore. Anche il secondogenito, Jan Bruegel il Vecchio, e il nipote, Jan Bruegel il Giovane, seguirono le orme di Pieter. So cosa state pensando: che fantasia aveva questa famiglia con i nomi!
Ad ogni modo, come spesso avviene con gli artisti del passato, anche di Pieter Bruegel il Vecchio non si hanno molte informazioni precise, almeno per quanto riguarda la prima parte della sua vita. La sua data di nascita, infatti, non è nota ma è collocabile tra il 1525 e il 1530 a Breda (o comunque in un paese molto vicino).
La sua formazione pare sia avvenuta a Bruxelles, nella scuola di Pieter Coecke van Aelst ma questa resta un’ipotesi. Ciò che è certo è che Bruegel aveva una solida preparazione da disegnatore, maturata nell’arte dell’incisione, caratteristica che lo porterà a riprodurre fedelmente anche il più piccolo dei dettagli.
Tra i temi preferiti di Bruegel il Vecchio vi furono sicuramente la vita contadina, ritratta in episodi quotidiani. L’uomo è spesso dipinto come una creatura goffa, talvolta caratterizzato da deformazioni fisiche. Pieter cercò sempre di riprodurre i suoi soggetti con oggettività, senza compiacenze ma anche senza disprezzo.
Altro tema prediletto dall’artista, il mio favorito aggiungerei, è la natura. Pieter Bruegel realizzò delle splendide vedute e dei meravigliosi paesaggi, molti dei quali ispirati alle vedute dell’Italia.
I viaggi di Pieter Bruegel il Vecchio
Pieter Bruegel mosse i suoi primi passi da pittore ad Anversa come risulta da una documentazione relativa ad un trittico (andato perduto) per la cattedrale di Malines, realizzato in collaborazione con Pieter Balten.
Nel 1552 Bruegel si recò, come anticipato prima, in Italia. Non si conoscono bene i tempi ma i luoghi del suo viaggio sono documentati in una serie di suoi disegni. Dopo essere passato da Lione, attraversò le Alpi e visitò il Lago Maggiore. Proseguì poi per Roma, Napoli e Reggio Calabria arrivando infine allo Stretto di Messina.
Intorno al 1555 si rimise in viaggio per tornare ad Anversa e, durante il tragitto, ne approfittò per ritrarre la valle del Ticino, passando forse per Innsbruck. In molte delle sue più celebri opere vi sono infatti delle vedute alpine e prealpine.
Negli anni successivi Pieter Bruegel continuò ad occuparsi di disegni, incisioni e dipinti, riuscendo ad entrare in circoli intellettuali che per lui rappresentarono un grande stimolo. Uno dei suoi più attivi collezionisti fu il cardinale Antoine Perrenot de Granvelle, governatore dei Paesi Bassi.
Nell’estate del 1563 si sposò ad Anversa con Mayeken Coecke (figlia del suo presunto maestro) e si trasferì a Bruxelles, dove Bruegel trascorse gli anni più fecondi. L’anno successivo nacque il primogenito Pieter. Come anticipato prima anche il figlio divenne un pittore ma né lui né buona parte dei seguaci del padre, riuscirono ad eguagliare la maestria tecnica di Bruegel il Vecchio.
Ultimi anni
Nelle ultime opere della sua vita, Bruegel il Vecchio iniziò a dipingere sempre più spesso delle figure in primo piano. L’artista alternò opere in cui si vedono volti di anziani che sembrano fare i conti con la loro fine imminente a tele in cui invece egli stesso sembra partecipare alla gioia di determinati eventi, come avviene ad esempio in “Banchetto nuziale”,
dove lo stesso artista inserì il suo autoritratto nell’atto di confessarsi.
Nel 1568 nacque il secondogenito, Jan, il quale, una volta divenuto a sua volta un artista, si rivolse ad una clientela di livello più alto rispetto a quella piccolo-borghese alla quale si dedicò suo fratello Pieter. Ciò gli garantì, al contrario del fratello maggiore, una solida stabilità economica .
Pieter Bruegel il Vecchio, come precisato nell’iscrizione fatta sulla sua lapide, morì nel 1569 e venne sepolto nella chiesa di Notre-Dame-de-la-Chapelle a Bruxelles. Sulla sua tomba venne posto un dipinto di Rubens, ancora presente.