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Cucinare in compagnia

Cucinare in compagnia

Cari amici di WiP Radio, bentornati su “Attimi di felicità”! L’idea per la pillola di gioia di questa settimana mi è venuta durante il weekend di Pasqua, trascorso come tutti in zona rossa nazionale… gite non se ne potevano fare, una birra al pub manco per il cavolo, cos’è rimasto da fare se non mangiare?! Per l’appunto, oggi parleremo del piacere di cucinare in compagnia!

CRACCO MI FA UN BAFFO

Probabilmente, non sono la persona più indicata per discorrere di arte culinaria. Adoro mangiare di tutto, dalla pizza alla fiorentina al sangue, ma quando si tratta di cucinare faccio un passo indietro, anche due o tre. Vi basti pensare che nella mia cucina esiste uno sgabello apposito, chiamato “sgabello della birra”, su cui mi appollaio con un boccale in mano mentre osservo gli amici che si dilettano atteggiandosi a chef stellati. Al limite, ed è già uno sforzo considerevole, posso fare da lavapiatti pulendo man mano le stoviglie utilizzate in quanto, come è ben noto, tanti novelli chef riducono il ripiano da lavoro come la tavolozza di un pittore naif. Insomma, il mio ruolo in the kitchen è limitato alla compagnia, un soprammobile umano parlante e bevente.

Il tipico casino di quando si cucina con gli amici

IN COMPAGNIA C’E’ PIU’ GUSTO

Ci sono rare occasioni in cui anche la sottoscritta viene posseduta dallo spirito di Masterchef, ed è quando ci si mette d’accordo con amici/parenti/partner per riproporre insieme una ricetta particolare. Una manciata di volte all’anno stupisco i pochi fortunati presenti (e soprattutto me stessa) indossando il grembiule per cucinare personalmente. Niente di che, giusto tre o quattro piatti elementari, i miei famosi “cavalli di battaglia”, tra cui il tiramisù alla Guinness. Però trovo più divertente cucinare in compagnia, tra risate e confidenze. A quel punto, anche affettare le cipolle diventa stimolante, persino per una pigra come me. Manco a dirlo, sono necessari alcuni fondamentali accorgimenti, che vi elenco qui di seguito.

REGOLE DA SEGUIRE PER UNA BUONA RIUSCITA DELLA RICETTA

Testimonianze fotografiche

IL CALORE DELLA CUCINA

Preparare un piatto insieme è un momento intimo. La cucina, da sempre, è un luogo di confidenze, dove si racconta all’altro la propria giornata. Il cibo non ha esclusivamente valore nutrizionale, rappresenta il piacere della degustazione, il modo in cui affrontiamo la vita. Insegna ad aspettare, a curare gli alimenti nella loro cottura, per tempi lunghi, con pazienza. Mescolando il cibo, si pregusta l’aroma godendo del profumo che emana, che stimola i nostri recettori preparandoci a ricevere i nutrimenti. L’attesa del piacere diventa essa stessa piacere, citando Lessing. Spesso nella vita quotidiana siamo travolti da impegni, pensieri ricorrenti, pause brevi per mangiare. Cucinare insieme, senza fretta, manipolando gli alimenti, saggiandone la consistenza, tra un assaggio e un bicchiere di vino, ci permette di rallentare e risvegliare i sensi, oltre a prenderci del tempo per noi stessi e per la persona che ci è accanto.

IN CASO DI INSUCCESSO…

La buona riuscita dell’impresa è auspicabile, ma non essenziale. Certo, un piatto ben fatto dà soddisfazione, soprattutto assaporato in compagnia. Ma anche se si rivelasse un fallimento, poco importa: sarà divertente ridere insieme ripensandoci in futuro, un aneddoto in più da raccontare ai nipoti. Essersi dedicati del tempo a vicenda per creare qualcosa di buono, o almeno averci provato, è ciò che appaga di più… questo sarà il ricordo più gustoso. Tanto, in caso di disastri culinari, c’è sempre il delivery a salvare la vita!

Stufato alla Guinness… io l’ho solo mescolato tra una sorsata e l’altra

Bene amici, ora tocca a voi, raccontatemi i vostri piatti forti da gustare in compagnia, se vi va. Vorrei dirvi “seguitemi per altre gustose ricette” ma è meglio di no, ci tengo alla salute dei miei lettori. Vi aspetto tra due settimane per un altro momento di felicità, un abbraccio a tutti voi.

 

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