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Pierre Bonnard – il pittore del gruppo Nabis

Bonnard

Pierre Bonnard è l’artista che ho scelto per il mio articolo odierno.

 

Confesso di averlo scoperto casualmente non molto tempo fa ma, colpita dalle sue opere, ho approfittato per fare qualche ricerca.

 

Eccomi quindi pronta per poter dedicare il mio pezzo di oggi a questo artista. Iniziamo!

 

 

La formazione

 

Pierre Bonnard nacque a Fontenay-aux-Roses nel 1867. Era figlio di un funzionario ministeriale e, dopo il diploma in legge, decise di dedicarsi alla pittura.

 

E’ in particolare a Parigi che, nel 1888, iniziò a seguire i corsi all’Accademia Julian e della Scuola di Belle Arti.

 

 

In questo periodo conobbe vari artisti tra i quali spiccavano Paul Sérusier, Maurice Denis, Paul Ranson, Édouard Vuillard e Ker-Xavier Roussel e con loro formerà il gruppo dei Nabis (dall’ebraico nabiim, profeti).

 

Ho una conoscenza alquanto ridotta del gruppo dei Nabis ma sarebbe mia intenzione documentarmi a dovere per poter dedicare loro un intero articolo. Ho avuto modo di visionare diverse loro opere e le trovo assolutamente meravigliose!

 

Ad ogni modo Bonnard e i Nabis esposero al Salon des Indépendants a partire dal 1891.

 

I Nabis

 

Ufficialmente il gruppo dei Nabis nacque nell’ottobre del 1888, anno in cui Paul Sérusier mostrò ai suoi colleghi e amici un paesaggio dipinto a olio sul coperchio di una scatola di sigari e che oggi viene conservato al Musée d’Orsay di Parigi. Questo olio raffigurante un paesaggio di Pont-Aven, eseguito secondo i consigli di Paul Gauguin (clicca qui per leggere l’articolo a lui dedicato), divenne il simbolo del gruppo.

 

Come gli altri artisti Nabis, anche Bonnard trovò ispirazione nelle scienze occulte e nella magia. Lentamente si allontanò dal realismo e dal naturalismo impressionista per avvicinarsi ad una pittura simbolista mediante le sue costanti ricerche esoteriche. Tutto questo suscitò una certa ammirazione da parte di Guillaume Apollinaire.

 

Gli stili pittorici di Pierre Bonnard

 

I modelli di Bonnard furono soprattutto alcune opere di Paul Gauguin e le stampe giapponesi, delle quali sfruttò il tentativo di deformare la realtà evidenziando gli elementi suggestivi e ricchi di significati simbolici. Il risultato fu una pittura più meditata rispetto a quella impressionista ma con un uso più vitale del colore.

 

Una tela dove è evidente l’influsso dell’arte giapponese è “La camicia a scacchi”:

 

 

dove Pierre ritrasse sua sorella Andrée, la quale era anche moglie del compositore Claude Terrasse.

 

Una volta concluso il servizio militare, Pierre Bonnard riprese la sua attività a Montmartre, in un atelier condiviso con Denis e Vuillard. Qui espose per gli Indépendants, ottenendo il successo grazie al cartellone pubblicitario per France-Champagne ed eseguendo bozzetti di costumi e decorazioni. Bonnard si dedicò inoltre alle scenografie teatrali e alle litografie.

 

La visione prospettica all’interno dei suoi lavori venne abbandonata per portare le forme sullo stesso livello sulla superficie pittorica. Questo suo stile colpì in particolare Henri de Toulouse-Lautrec (clicca qui per leggere l’articolo a lui dedicato), il quale nel trasse ispirazione per i suoi manifesti.

 

Gli ultimi anni

 

Verso la fine del secolo, Bonnard iniziò a dare maggiore attenzione agli affetti, come quello tra madre e figlio. Si dedicò inoltre alle rappresentazioni di squarci parigini, dove spiccano figure umane, e ai ritratti femminili.

 

Dal 1900 in poi Pierre continuò ad esporre con un certo successo e viaggiò anche molto, alla ricerca di nuove ispirazioni. Nel 1926 acquistò una casa a Le Cannet, in Costa Azzurra, dove soggiornò svariate volte. Per Bonnard ci fu così una nuova svolta stilistica e le sue opere si colorarono di nuove tonalità tra le quali predominavano il giallo del sole e il blu del mare.

 

 

In questo stesso periodo Bonnard si riavvicinò nuovamente all’Impressionismo, prestando attenzione alle scene di toilette, ai nudi femminili e ai paesaggi.

 

A tal proposito, una tela di questo periodo che mi piace particolarmente è “Nudo al bagno con cagnolino”:

 

 

dove Bonnard dipinse la moglie Marthe immersa nella vasca mentre il cagnolino le fa compagnia. Sarà che mi ricorda un po’ il mio Foxy che si sdraia sul tappeto ogni volta che faccio la doccia!

 

Pierre Bonnard morì a Le Cannet, nelle Alpi Marittime, nel gennaio del 1947, aveva 79 anni.

 

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