Perché sentiamo la necessità di dover riempire giornate, agende, silenzi e pance?
Quotidianamente mettiamo in atto continue opere di riempimento, tendiamo in qualunque modo a riempire spazi, agende, carrelli, silenzi, tempo, pancia. Come se la possibilità di rallentare, non parlare, non fare ci creasse disagio. Probabilmente il disagio che non vogliamo vivere è legato alla possibilità di SENTIRE, PENSARE noi stessi. Pensare non a cosa dover fare o comprare ma a ciò che si prova verso determinati ricordi ed esperienze. Avere così il tempo di farsi delle domande, creando costruttivi dubbi. E’ questo probabilmente ciò a cui si fugge. Lo stare senza fare, che il Vuoto produce, fa paura. In realtà, se ci concediamo di stare senza fare, potremmo accorgerci che quel vuoto, inizialmente vissuto come caos totale, è pieno di “cose”, di nostre cose. Di lacrime, di risate, di rabbia, di paura, ansia, confusione, è pieno di Noi. Se ci concediamo di sostare potremmo riappropriarci di ciò che ci rende più autentici, consapevoli, VIVI, senza dover RIEMPIRE per sentirci tali…. Per saperne di più vi auguro buon ascolto.
Immagine di Henn Kim.