Esiste un’età giusta per iniziare uno sport? Perché la società percepisce la vecchiaia come uno stop alle velleità, alla voglia di divertirsi e di cimentarsi con qualcosa di nuovo?
Certamente se si inizia uno sport a 60 anni non si ha lo scopo di andare alle olimpiadi, ma spesso chi affronta uno sport ritenuto estremo in tarda età viene compatito e visto come qualcuno che non si arrende alla vecchiaia.
Già, ma chi lo ha detto che dobbiamo arrenderci alla vecchiaia?
A parte questo, in una delle mie ultime uscite col kite, ho fatto la conoscenza di un signore in pensione; mi ha detto di aver iniziato quest’estate perché era da tanto che lo desiderava e prima non aveva tempo. Il suo scopo in pensione era diventare « bravo » in mare e il ritagliarsi quegli spazi di libertà che prima non aveva avuto.
Era felice ed aveva la luce negli occhi, i suoi 60 e passa anni si vedevano solo sulla carta d’identità, nelle sue parole l’entusiasmo di un adolescente.
A mio avviso non esiste una data di scadenza nel cercare qualcosa di nuovo con cui cimentarsi, anzi, finché c’è la voglia di provare si rimane giovani, giovani dentro, di testa e si vive notevolmente meglio.
In questo mondo di cliché è giusto rompere le regole, e vivere il più liberamente possibile.
Gli sport acquatici hanno inoltre quest’aura di misticismo legato alla sfida col mare, che li rendono particolarmente appetibili.
Oggi farà probabilmente maestrale, il signore di cui sopra ha già mandato 5 messaggi nella chat del gruppo kite per avere delucidazioni sulla condizione e sul posto migliore in cui trovarsi, la sua esuberanza è contagiosa.
E questo basta ed avanza.