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I cartoni animati preferiti – parte 1 (forse)

Cartoni

“Ma come, tutto un articolo sulla nostalgia e poi fai un pezzo sui cartoni animati?”

Beh, calma.

Intanto vabbè, immagino comunque che la domanda iniziale sia immaginaria, che nessuno mi chieda davvero quello.

Comunque sia, meglio specificare: non è un pezzo nostalgico nel senso del “ah ma com’era bello quand’ero bambino eccetera”.

No, affatto.

Questo articolo è un omaggio, sì, un omaggio.

Un omaggio ai cartoni animati che ricordo maggiormente, sia perché continuo ancora a guardarli (come per esempio chi si è posizionato primo in questa personale classifica) sia perché ricordo ancora a memoria le loro sigle. Ecco, forse perché soprattutto mi ricordo ancora le sigle.

Ripeto, è puramente personale e forse ci sarà (almeno) un altro articolo sul tema, perché di cartoni animati da bambino ne ho visti tantissimi, ma tantissimi davvero. Ho smesso praticamente andando al liceo, a parte i primi classifica e qualche puntata de “I Griffin”.

Ok, iniziamo.

5) “I Cinque Samurai”

È il primo cartone animato che mi ricordo. Andava in onda tipo su Rete37, gloriosa e storica televisione locale. Era preceduto dalla televendita di Riccardo Corredi (“Alto basso magro grasso bello brutto, Riccaaaardo, Riccaaaaardoooo”). Della trama sinceramente non ricordo niente, a parte – andando a logica – che cinque ragazzi si trasformassero in samurai per salvare il mondo. La sigla invece mi è rimasta dentro, è fantastica, so a memoria pure le scene.

4) “I puffi sanno”

Una mia ricca figura di cacca alle Elementari. I Puffi mi piacevano assai, e questa versione (“I Puffi sanno”) avevano una sigla bellissima. Ecco, però ad un certo punto dice “puffappero” o una cosa del genere. Un mio parente – non voglio fare la figura anche qui – però ci cantava sopra “puppe a pera”, frase toscana per indicare una forma dei seni femminili, resa famosa da Francesco Nuti nell’omonima canzone. Tronfio andai in classe e dissi alla classe intera (Maestra inclusa) omissis dice puppe a pera nella sigla dei Puffi, eheheheh”. Non mi ricordo più il proseguo, vuoto mentale. Menomale, direi. Però comunque i Puffi erano bellissimi, e una volta vorrei travestirmi tipo da Grande Puffo, però non a Carnevale.

3) “È quasi magia Johnny”

Ragazzi, ma che sigla è? Una delle migliori in assoluto. La presenza del sassofono, la melodia, il testo (“Quando a Johnny va, che strane cose fa” oppure “Riprova di nuovo Johnny e come sempre riuscirai”) ed anche proprio le immagini, tipo il gatto nella ciambella volante. Del cartone mi ricordo lo zerovirgola, ma la canzone vale tutto.

2) “Che campioni Holly e Benji”

Qua c’è tutto. Intanto la storia è su un mio grande amore, il calcio. Le partite che durano mesi, il campo in collina, palloni che sfondano reti, portieri che volano, giocatori che saltano almeno dieci metri. Il Giappone che vince il Mondiale. C’è di tutto. Il più bel cartone animato sul calcio mai visto. Tifavo per la NewTeam, ovvio. Ed anche la sigla: fantastica, con i miei due cantanti di cartoni preferiti dell’epoca (Cristina D’Avena e Marco Vanni). Ci sarebbe da scrivere un articolo solo questo cartone animato, ma non lo farò.

1) “I Simpson”

E chi sennò? Inimitabili. Non ho parole per descrivere questo Capolavoro Geniale. Continuo a guardarli nonostante l’anagrafe mi dice che sto andando verso i quarant’anni. Non mi interessa, guardo e riguardo. Almeno fino alla ventesima/ventunesima stagione, dopo no. Ma ci sono delle Perle (con la p maiuscola) che hanno fatto la storia dell’animazione – ma che scrivo, della televisione – mondiale. Al momento ogni giorno sono su Fox e su Italia1. Fatevi questo regalo, fermatevi per almeno 30-60 minuti e vedete gli episodi in onda.

A parte il primo posto che è fuori discussione (e forse anche il secondo) il resto è tutto intercambiabile, sono andato solo in ordine cronologico. Ce ne sarebbero tanti tanti altri ancora, quindi probabilmente farò anche un altro pezzo sul tema. Chissà.

Però ditemi la vostra nei commenti, che cartoni animati inserireste?

 

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