Perché mi definisco la coach? Come spiegare l’evoluzione da digital coach a personal e business coach? Nell’articolo di oggi faccio chiarezza.
Digital Coach:
Il core del mio lavoro rimane il digital.
Adoro aiutare singoli e aziende ad avere una presenza completa nel digitale e ad ottenere risultati per il loro business attraverso di esso. Mi occupo di formazione e consulenza. Oltre ad ottimizzare i profili da pro e a insegnare come costruire un piano editoriale mi occupo:
- di oleare quei processi che sembrano barriere insormontabili quando si deve lavorare sui social (avere il pieno accesso e la piena gestione ai propri profili, creare account pubblicitari perfettamente settati, condividere con colleghi o in cloud piani editoriali sempre reperibili, ecc…)
- estrapolare dai propri obiettivi di business obiettivi tracciabili e raggiungibili attraverso i social network
- reperire il massimo dai contenuti creabili in store senza bisogno di investire tantissimo tempo in grafiche, o in caso di possibilità creare una visual identity forte attraverso grafiche mirate
Oltre a formare imprenditori che sono proprietari di realtà locali come negozi, giovani o meno giovani che desiderano diventare Social Media Manager, team di persone all’interno di associazioni sportive, cliniche, centri bellezza ecc.. ho anche costruito la prima accademia digitale per il social media marketing.
Il mio primo corso online dedicato a chi vuole formarsi nel social media marketing, è fruibile online con videocorsi registrati e slide, ed è acquistabile ancora per pochi giorni a soli 99 € + IVA invece che 349 € con il codice academyprevendita: Accedi all’academy ora.
Coaching personale, esecutivo e di team:
A Gennaio ho deciso di intraprendere un corso professionale di 6 mesi, che terminerà a Luglio. Un percorso che mi sta donando degli strumenti potentissimi di:
- PNL (programmazione neurolinguistica)
- Intelligenza emozionale
- Coaching sistemico
- Coaching corporale
- Problem Solving Strategico
Ho deciso di affrontare questo percorso per crescita personale. Da qualche anno inizio a riconoscere in me molte potenzialità, ma ho sentito il bisogno di incanalarle nella giusta direzione. Per questo è arrivata la scelta dell’investimento del corso, anche economico.
Inoltre, nel mio lavoro di formatrice e consulente digital sempre più clienti mi raccontano di aver scelto me anche per l’approccio.
In effetti negli anni ho riscontrato un forte interesse da parte mia nel capire i processi di team, individuare le peculiarità di ogni risorsa mettendo in luce il suo potenziale al fine del bene aziendale o di gruppo.
Troppo spesso infatti, in nome di obiettivi farlocchi che portano al fallimento del modello di business, ci si forza a lavorare secondo metodi prestabiliti da chi è sopra di noi – solo perché di solito si fa così – senza lavorare sulle potenzialità della persona e il ruolo che questa può avere in quella squadra per fare veramente la differenza nella vita e anche nel business di riferimento.
Sinceramente poche volte sul mio cammino ho incontrato persone, soprattutto più grandi di me, illuminanti in questo senso. Tutti sono più che altro concentrati sul proprio guadagno, sul proprio tornaconto, sulla propria carriera ecc. Ma le esperienze lavorative sono anche esperienze formative, soprattutto per chi è più piccolo di noi, avere questo approccio oltre a risultare egoista ai miei occhi è poco funzionale per il team (che a volte si lascia sfuggire risorse importanti solo perché non le sa mettere in luce) e anche alla crescita della persona, che dopo quell’esperienza potrebbe averne altre e altre ancora a seconda della sua età, che saranno per sempre forgiate dalle esperienze precedenti.
Per questo e tanti altri motivi molte persone arrivano da me volendo lanciare un proprio business, o affrontare un nuovo percorso di formazione, e con il tempo ho capito che questo ha poco a vedere con il lavoro che si vorrà fare dopo. Lanciare un proprio business o buttarsi in qualcosa di nuovo ha a che vedere con noi stessi. A volte il raggiungimento dei propri obiettivi è difficile o proviamo troppa fatica nel farlo, a volte siamo confusi dalle esperienze precedenti, non sappiamo gestire le nostre emozioni e abbiamo un sacco di credenze che ci fanno agire in modi poco consoni. Queste tematiche e molte altre possono essere lavorate attraverso il coaching (che non è andare dallo psicologo, come spiego in questo articolo).
Conclusione:
Quindi sì, sono una digital coach ma mi sto formando anche come coach personale, esecutivo e di gruppo perché il lavoro fa parte della vita, e se la persona non lavora su sé stessa è difficile che riesca a inserirsi in qualsiasi contesto lavorativo. O se lo fa è probabile che faccia male a sé stessa o agli altri. E no, le altre risorse di lavoro, anche se più grandi e in una posizione lavorativa sopra la nostra.. non è detto che siano in grado di aiutarci. La cultura egoriferita della società moderna non permette che avvenga.
Alcuni dei miei allievi di Digital mi chiedevano ancora prima di questo corso, dei consigli per accrescere la propria autostima, per inserirsi nel gruppo di lavoro, per formarsi come business man/woman prima di lanciarsi nel Digital. Per questo ho deciso di formarmi, e ho scoperto che nel coaching non si danno consigli (quelli si danno al bar o al mare) nel coach si fa da specchio e si fa riflettere la persona finché non trova il suo modo unico, irripetibile e fantastico di risolvere una situazione coerentemente con i propri valori.
Es: io sono una persona educata (quasi rigida) e altruista ed è difficile che riesca a esporre il mio potenziale con persone che a mio avviso non sono educate e sono molto egoiste. Queste persone possono avere altre mille qualità, ma se questi per me sono valori fondanti per quanto ci lavori su non potrò mai conviverci senza provocarmi dolore. Le persone meno altruiste di me inoltre, non avranno piacere ad aiutarmi a risolvere questa situazione perché appunto l’altruismo in questo senso non è un loro valore fondante. Quindi la mia situazione all’interno di un gruppo di persone brillanti, allegre ma poco educate e poco altruiste (di amiche come di lavoro) sarà sempre negativa. Come uscire da questa situazione che fa stare male me e solo me?
Solo io posso trovare la soluzione per me più consona ma non è detto che sia accettare tutto questo fino alla morte per un lavoro indeterminato già firmato, non è detto che sia lasciare il lavoro, non è detto che sia quello che altri pensano che sia giusto, ed a volte quindi individuare la modalità per risolvere il problema diventa difficile.
Con un coach, posso lavorarci.
A presto
LeTy – GaGa