ON AIR


Preparativi di viaggio: quell’insana passione per “la lista”

Poi venne Lanzarote

Poi venne Lanzarote

Scirocco marcio, così diceva mia mamma. Marcio perché ti si appiccica addosso, l’aria pesante carica di umidità, il caldo che annebbia i pensieri, un vento inutile che non asciuga neanche i panni.

Da quando ho cominciato a fare kite, anche lo scirocco marcio ha cominciato ad avere una sua valenza e ne ho apprezzato i vantaggi soprattutto l’inverno, quando le uscite normalmente sono fredde e poco confortevoli.

In realtà sono fuori dai giochi del kite da almeno un paio di mesi a causa di un piccolo infortunio al collo che mi crea qualche fastidioso problema, quindi queste giornate di vento le vivo in modalità osservatrice tra una allenamento e l’altro per rimettermi presto in forma.

Mi dispiace non poter avere il contatto col mare, eccetto qualche bagno visto il caldo che continua a farci compagnia, dato che le onde non si fanno vedere all’orizzonte… e qui, lo sapete, la mente di un surfista comincia a vagare.

In queste ultime settimane le coste atlantiche sono state interessate da delle mareggiate di rara bellezza e spessore, anche le Canarie chiaramente, dalle quali mi sono giunte foto e video di onde epiche, in particolare da Lanzarote dove sono stata lo scorso marzo.

Era da molto che avevo il desiderio di visitare la prima isola delle Canarie della quale mi erano stati fatti racconti entusiasti di onde meravigliose, natura, vulcani, paesini da cartolina e vino buonissimo.

Partii da sola ai primi del mese, laggiù avevo un contatto fidato amico di amici, molta curiosità e gran voglia di stare in acqua.

Seppur geologicamente attaccata a Fuerteventura e piuttosto simile in fatto di vegetazione, Lanzarote ha però un’atmosfera e un allure diverso.

Sarà perché il vulcano è sempre attivo, perché le zone desertiche non sono così estese come nell’altra isola, o forse perché grazie all’intervento del grande architetto Cesar Manrique gli abitati dell’isola hanno mantenuto decoro eleganza e bellezza, ma Lanzarote ti tocca nel profondo.

Chiaramente queste interazioni col genius loci sono semprepiuttosto personali e probabilmente dettate da congiunzioni di fattori a volte irripetibili, ma la voglia di tornare a surfare quelle onde e a rivedere quei posti è molta.

 

Viaggiare da sola, per lungo tempo, facendo sport a contatto con la natura è un’esperienza che ti forma e che, per quanto mi riguarda, va ripetuta piuttosto spesso.

Sarà un’ovvietà, ma così facendo, si capiscono i propri desideri, limiti, possibilità, ci si riscopre in mille vesti e le nostre qualità emergono inaspettatamente. È una gran botta di consapevolezza e se volete di autostima, un viaggio attraverso il proprio benessere e un modo per centrarsi sui propri bisogni e volontà.

Federica Mazza

Federica Mazza

Surfista e archeologa marina o “subacquologa”, come ama definirsi con i colleghi. Il suo blog "Acqua Salata" è un diario di esperienze, riflessioni, viaggi e culture condito ogni tanto da qualche nota storico archeologica.

Articoli Correlati

Commenti