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Charles Gleyre – il maestro degli impressionisti

Charles Gleyre sarà il protagonista del mio articolo di oggi.

 

L’artista che vi propongo oggi è davvero molto interessante.

Oltre ad aver realizzato una grande quantità di bellissime opere, fu anche il maestro di molti pittori, alcuni divenuti in seguito molto famosi.

 

Non vi svelo ancora chi sono… lo scoprirete nel corso di questo pezzo.

 

 

Le origini

 

Charles Gabriel Gleyre nacque a Chevilly, Svizzera, il 2 maggio 1806.

 

Una volta conclusi i primi studi, Charles partì alla volta di Parigi, nell’atelier di Louis Hersent, per divenire pittore.

 

Alcuni anni dopo, Gleyre si recò a Roma, dove, nel 1831, realizzò il suo primo quadro, Briganti romani.

 

 

Charles Gleyre in viaggio con John Lowell Jr.

 

Nel 1834, Gleyre accompagnò John Lowell Jr., un industriale americano appassionato di Arte, in un lungo viaggio. Tra le varie tappe vi furono la Sicilia, la Grecia, l’Egitto, il Sudan e il Vicino Oriente.

 

I costi del viaggio di Gleyre furono coperti da Lowell, che volle in cambio tutti i suoi disegni relativi ai siti archeologici che i due visitavano.

 

   

 

Charles rientrò a Parigi nel 1837, affetto da un tracoma, ovvero un’infezione batterica della congiuntiva e della cornea. Tale infezione gli causò un’alterazione della vista che, alcuni anni dopo, lo costringerà a chiudere il suo studio.

 

In seguito ad un incendio avvenuto a Il Cairo, poco prima del suo rientro in patria, numerosi lavori orientalisti di Gleyre andarono, purtroppo, distrutti.

 

Il Salon e altri successi

 

Al Salon del 1843, Gleyre espose il quadro La sera, in seguito chiamato Le illusioni perdute. Grazie al disegno, come sempre, impeccabile e ai suoi colori irreali, il quadro ottenne un grandissimo successo al Salon e venne, addirittura, accolto dal Museo del Louvre. Inoltre, tale opera di Charles, aprì la strada ai pittori simbolisti.

 

 

Sempre nel 1843, Gleyre fu nominato docente alla Scuola di Belle Arti di Parigi, come successore di Paul Delaroche. Da quest’ultimo ereditò anche l’atelier, soprannominato La République.

 

L’atelier di Gleyre

 

Gleyre istituì anche una sua Accademia, in rue de Vaugirard, di cui abbiamo la descrizione nel romanzo “Trilby” di George du Maurier.

 

In questa Accademia, come anticipato nella premessa, studiarono svariati artisti che sarebbero poi divenuti dei maestri dell’Impressionismo. Tra questi Alfred Sisley, Claude Monet, Frédéric Bazille e Auguste Renoir. Quest’ultimo seguì anche i corsi di Gleyre alla Scuola di Belle Arti.

 

Le divergenze con alcuni allievi

 

Gleyre si comportò con grande generosità verso i suoi allievi meno abbienti, non facendo pagare loro la retta e i modelli. E, non volendo forzare la loro inclinazione, egli puntò innanzitutto a conservarne la personalità artistica. Tuttavia, l’insegnamento dell’arte accademica di Gleyre mirava, comunque, ad un ritorno al passato e ciò si poneva in aperto contrasto con le sue attenzioni di docente.

 

   

 

Infatti, dopo aver fatto notare a Monet che, per eseguire una figura bisognava far riferimento all’antichità, l’allievo riunì Bazille, Renoir e Sisley, suggerendo loro di lasciare l’Accademia. Appena due settimane dopo, nella primavera del 1863, lasciarono il loro maestro. Un’altra versione dei fatti suggerisce che fu invece Sisley, indignato per il disprezzo di Gleyre nei confronti del paesaggio, ad incitare i suoi amici ad abbandonare l’Accademia e ad andare a dipingere fuori, nella natura.

 

La morte improvvisa e la diatriba per la sepoltura

 

Il 5 maggio del 1874, Charles Gleyre, colpito da un aneurisma, morì all’improvviso.

 

Fu sepolto nel cimitero di Montparnasse, ma, solo una settimana più tardi, la sua salma fu reclamata dal Consiglio di Stato del Cantone di Vaud, affinché fosse seppellita nel cimitero di Chevilly, il suo paese natale.

 

Alla famiglia del pittore questa iniziativa non piacque, poiché relegava la tomba di Gleyre nel cimitero di un paese sconosciuto. Vent’anni più tardi, decise di far costruire un sepolcro più degno della fama dell’artista ottenendo, nel 1896, il trasferimento delle ceneri nel cimitero La Sallaz di Losanna. Tuttavia, nel 1947, questo cimitero fu abbandonato e cadde in disuso. I resti di Charles Gleyre furono così riportati nel piccolo camposanto di Chevilly.

 

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