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Respiro

Respiro

Il nostro percorso emozionale sta proseguendo senza sosta, entrando nel centro della sua esistenza.

Lo abbiamo toccato con le nostre mani.

Lo abbiamo visto con i nostri occhi.

Ed in tutto questo abbiamo dato per scontato ciò che ci permetteva di farlo, ciò che dava vita al nostro corpo, ciò che rendeva reale il nostro essere.

Respiro. Io respiro.

Mi soffermo e mi concentro sulle mie narici, l’aria entra dentro il mio naso, filtrata e purificata da ciò che la natura ci ha offerto per farlo.

L’ossigeno si espande nel nostro corpo, permettendo la vita di tutto il nostro interno, di tutti i nostri organi.

C’è un piccolo particolare che mi fa sorridere ogni volta, che mi sta capitando anche in questo momento.

Ovvero di quando ci rendiamo conto che stiamo respirando in modo automatico.

In quel preciso istante la nostra respirazione smette di essere una cosa involontaria, dovendo così noi stessi impegnarsi a respirare, come se fosse un’azione paragonabile a quella di muovere una gamba o un braccio.

E in quell’istante duriamo fatica, perché non siamo abituati a farlo, andando quasi in confusione.

E come si conclude il tutto? Come torna in modalità automatica?

Semplicemente tornando a fare quello che facevamo, dando “respiro” al respiro in senso concreto.

Non fa ridere questa cosa?

Il respiro, quello reale, ci permette di vivere, di dare ossigeno ai nostri organi, alla nostra pelle, al nostro cervello.

Ed il respiro, quello concettuale, cosa ci permette di fare? Ha forse più importanza?

Se ne ha di più non saprei dirlo, perché senza quello reale moriremmo.

Ma ha un’importanza fondamentale nel nostro vivere quotidiano.

Dare respiro al proprio io, dare respiro alla propria anima.

Come questo pezzo, esattamente al centro del nostro percorso emozionale.

Serve a me come a voi, a riprendere coscienza di se stessi, a ragionare e dare tempo al nostro tempo.

Prendiamo il respiro concettuale come un momento di riflessione, chi lo dice che la nostra anima non abbia bisogno di respirare?

Probabilmente ne ha più bisogno di quanto possiamo immaginare.

Prendere respiro dalle aspettative che il mondo intorno a noi proietta direttamente sulle nostre spalle.

Prendere respiro da quelle responsabilità che sembrano così incombenti e pesanti da lasciarsi in uno stato di tristezza e immobilità non richiesta.

Prendere respiro da ciò che il nostro intelletto reputa inevitabile, che reputa una sconfitta personale, un fallimento.

Prendere respiro da ciò che ci opprime, porre un lieve velo d’aria che ci permette di creare un cuscinetto ideale per attutire la caduta.

Esisteranno nella nostra vita momenti che ci lasceranno senza respiro, nel bene e nel male, ma credo che non siano quelli i fondamentali.

Credo che servano a ricordarci che respiriamo, sempre e in continuazione, e che quei momenti siano lì per quello.

Per coltivare nel migliore dei modi ciò che facciamo dal primo istante della nostra vita, per la maggior parte senza rendersene conto.

Fate un respiro profondo.

Rilassatevi.

Per oggi va bene così.

Il nostro corpo, la nostra anima, ci ringrazierà in qualche modo.

Buon respiro.

 

Edoardo Masini

Edoardo Masini

Mi chiamo Edoardo Masini e ho 27 anni, lavoro come cameriere e sono laureando in scienze politiche all'Università di Pisa. Amante della musica e dell'arte, sono sempre alla ricerca di cose che possano far crescere la mia cultura.

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