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Elf on the shelf? No grazie.

Da buona figlia unica, figlia di madre anch’essa figlia unica, nipote di nonna dotata di sorelle ma con le quali mantiene rapporti oramai quasi soltanto telefonici (vd articolo del mese di novembre) e pure dal lato paterno, diggiamo ghe, sulle tradizioni familiari, abbiamo del margine di miglioramento; vi lascio supporre quanto io possa amare il Natale. 

Per la serie: Cosa fai di bello per le ferie? Aspetto che passino. 

Fremo d’ardore, al sol pensiero di aprire i social la sera del 24, e per le 48 ore successive per trovarmi dinnanzi focolari e famigliole beatamente riunite e di rosso vestite, che posano smaglianti di fronte allo schermo di un iphone 14, per farsi immortalare mentre scartano, con ostentato entusiasmo, foulard in stile Desigual e cravatte con motivo romboidale che, se interessati, potrete acquistare ad un prezzo estremamente vantaggioso, su Vinted passata l’Epifania.

Chiaramente io sto a rosicà ma, sotto sotto, sogno pure io di poter discutere con la pro-prozia a colpi di: Te lo avevo detto che due primi erano troppi! e concludere la giornata sfinita rivolgendomi a mio marito con tono che minaccia una nottata sul divano, dicendogli: “Te lo dico: il prossimo anno o si fa dalla tu sorella o si va a mangiá fori, perchè io non ce la fò piu! ”. 

Per la veritá, il mio spirito da Grinch si è notevolmente affievolito da quando Nina ha ridato un senso pure a queste festività rendendo tutta la family, per quanto unconventional che possa essere, decisamente più unita e meno bellicosa.

Il problema sta fuori dalle porte di casa mia: Spirito natalizio bello, ma anche meno.

Alcune delle mie più care amiche (che, aperta parentesi, Bimbe vi vorrò benissimo? Ma siam diverse. Quando ci vediamo mi potete pestare a sangue) rimbambiscono i figli come scatta il 1° dicembre. 

Conosco flotte di bambini sperduti che vivono per 24 giorni, in casa scortati dallo sguardo guardingo di un Elfo di Babbo Natale. 

Lui nello specifico: 

La tradizione inglese parla di “Elf on the shelf”, letteralmente: l’elfo sulla mensola. 

Mensola, dall’alto della quale ci monitora a mò di autovelox che attende la nostra distrazione, dietro la curva, in fondo alla discesa.

Trattasi di un Elfo dal sogghigno angosciante, spedito nelle nostre case da Satan.. Ah no, scusate, ho maledestramente invertito le lettere, da Santa Klaus in persona, per sorvegliare sui nostri amati pampini (non è un errore ortografico ma va letta con inflessione russa per trasmettere una sensazione di maggiore inquietudine). 

Illo, l`elfo, ha il compito di vegliare sui nostri figli per verificare chi siano i buoni a cui far portare i doni dal suo capo, Babbo Natale appunto, e chi invece merita il 25 mattina di trovar l’albero spoglio, triste e senza regali, in spelacchio style. 

E fin qui, a parte lo sperpero di danaro, potrebbe pure sembrare che il pupazzetto svolga una funzione di supporto alle continue minacce dei genitori, che, da metà novembre in avanti, le tentano tutte a suon di “Se fai così, occhio, che Babbo Natale non ti porta nulla”. 

Ma ahimè, la pantomima dei genitori che tanto amano le festività natalizie non finisce qua. 

La tradizione infatti vuole che l’Elf on the shelf, sia alquanto discolo ed ogni giorno si inventi una marachella nuova. 

Vi allego materiale rinvenuto nel web che, se di vostra proprietà, son certa che potrete allegare, insieme all’ISEE, sul sito dell’inps per richiedere il Bonus Psicologo 2022. 

 

Si, perchè, voi genitori squinternati che non dormite la notte per inventarvi queste cose, voi ne avete pieno diritto!

Voi non siete come quelli che fottono lo stato, esponendo il tagliandino degli invalidi del poro nonno, sul cruscotto del Cayenne: a voi i 600€ del bonus psicologo servono davvero!  

Dai ragazzi, ma con tutto il bene: Ma che c’azzecca l’elf on the shelf con il Natale? 

Ma come ci siamo ridotti a riempire la cucina di carta igienica per fingere che un pupazzo mandato da babbo natale stia vegliando sui nostri figli? o a riempire il lavandino del bagno di caramelle gommose a forma di orsetto incollate con del vinavil, per rendere felici i bambini? Ma poveri loro, ma soprattutto, Poverannoi! 

Questa non è più la Magia del Natale, questa è la Manìa del Natale!

In un periodo in cui cerchiamo di dribblare la new entry influenza australiana, con il covid che aspetta solo di infettarci alla cena aziendale, con il cellulare che ribolle perché nella chat della scuola c’è una discussione in corso sui regali alle maestre, con i saggi di fine anno che ci alitano sul collo, la lista dei regali da smarcare, il menu di Natale da definire e il capodanno da programmare, ma davvero dobbiamo sprecare pure le energie per l’elf on the shelf?  

Ma lasciamo questi figlioli in pace ogni tanto, liberi di annoiarsi e di rompersi pure le balle e di bramarlo un regalo come facevamo noi da ragazzini che non sapevamo davvero se Babbo Natale ci avrebbe portato la bambola che volevamo o se invece di Baby Mia, avremmo trovato Baby Viva sotto l’albero (trauma vero che se ci ripenso mi brucia ancora)

Se utilizzaste il tempo sprecato per pensare ed inscenare gli scherzi dell’elfo, e quello sperperato per fotografare e condividere sui social il risultato grottesco del vostro operato, per sedervi 10 minuti sul divano, con i vostri bimbi, con i telefoni staccati, a leggere una favola, magari di Natale, son sicura che sarebbe tempo speso decisamente meglio, per loro e pure per voi.

*Anche a voi e famiglia.

Giulia

Ps: Gli scherzi delle foto son assolutamente geniali. Ma per me, che ho 37 anni, non per Nina che ne ha 4.  

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