Nell’articolo di oggi vorrei scrivere dei regali di Natale.
Quanti di voi li hanno già comprati?
Io, per esempio, ancora no.
Conoscete “Baffo Natale” degli Elio e le Storie Tese? Vi incollo l’inizio:
“Posto che a Natale c’è uno scambio di regali
Che i regali vanno presi, impacchettati, poi li metti sotto l’albero
Posto che il problema principale è procurarsi dei regali
Non importa cosa prendi, l’importante è che li prendi
Provo a non ridurmi all’ultimissimo momento
Ventiquattro sera diciannove e ventinove negoziante, stai chiudendo?
Mi accontento di qualunque puttanata
Una maniglia colorata, un portaspilli, un portafogli, un portafigli, una cagata
Qualcosa…”
Ecco, io sono un po’ come il protagonista della canzone. Cioè, non proprio uguale uguale, ma poco ci manca.
Ho iniziato a fare i regali di Natale tardi, in quella fascia d’età che va fra i 25 ed i 30 anni. Se proprio vogliamo essere precisi, se ben ricordo di anni ne avevo 28.
Sono stato stronzo nel non farli prima? Boh, può essere. Comunque sia, appunto, era la vigilia di Natale del 2014 quando decido di voler fare regali a tutta la mia famiglia.
Come appunto ho scritto, l’ho deciso alla Vigilia. Quindi a metà pomeriggio parto e vado nei vari negozi ad acquistarli. Avevo già le idee chiare, uhm… forse abbastanza chiare, ecco. Alla fine però sono soddisfatto, i regali son piaciuti, dunque decido di avviare questa tradizione.
L’anno dopo però attuo delle modifiche, sia tempistiche sia di “contenuto”: scelgo infatti di iniziare a comprarli dalla mattina (tardi, ovviamente) ed anche a farli agli amici più stretti. Inizia quindi un tour de force che prevede pausa solo a pranzo, e poi a giro per il territorio.
Forse sono un po’ strano, ma più che si avvicinavano le fatidiche Diciannoveetrenta (19.30) più ero adrenalinico invece che ansioso, come sarebbe anche prassi visto il mio carattere.
Così è stato per anni, almeno fino al 2019, prima dell’inizio della pandemia. Avevo anche affinato l’organizzazione, visto anche l’aumento del numero degli amici a cui fare il regalo: iniziavo intorno al 22 dicembre con i primi acquisti, però gradualmente, cioè che il 22 compravo poca roba, il 23 già di più… Ecco, il 23 finivo i regali per gli amici e dalla sera del 23 fino al pomeriggio del 24 li consegnavo.
Per la famiglia invece… volevo conservare l’adrenalina, dunque tutto il 24, dalla mattina alla sera, specialmente nel pomeriggio. Andavo a colpo sicuro, sapevo cosa regalare, anche se una volta purtroppo l’obiettivo non era disponibile e quindi ho dovuto ripiegare su un’alternativa – ed è proprio giusto dirlo – dell’ultimo minuto.
Era bellissimo. Un’esperienza che consiglio a tutti. Che divertimento c’è a fare i regali una settimana prima, dieci giorni prima, addirittura c’è chi li fa un mese prima? Dov’è l’emozione?
L’importante è non improvvisare, cioè va bene farli all’ultimo momento disponibile, ma ci vogliono assolutamente le idee chiare, questo proprio senza dubbio.
Un aneddoto per me “ganzo” era quando dovevo comprare i regali per mia Mamma e per mia Nonna materna, ed andavo in una nota catena di profumerie. Di profumi me ne intendo come di matematica, cioè zero. Mi ero fatto dare dalle dirette interessate il nome esatto del regalo da acquistare, che io chiedevo alla commessa senza sapere cose stessi dicendo. Il problema subentrava quando l’obiettivo non c’era, dunque iniziavano trattative fra le dirette interessate e il sottoscritto con continue telefonate qualora nemmeno le alternative fossero state disponibili.
Una volta ricordo l’ultimissimo regalo lo comprai il 25 mattina: era un accendino per mio cugino (consigliato da chi lo conosce assai bene), la tabaccheria sotto casa sua era aperta, avevo già pianificato. Il giorno prima avevo fatto tardi nel giro di consegne e quindi non riuscii a chiudere la missione, ma pazienza: lo feci appunto prima del pranzo di Natale e dunque tutto apposto.
Alle venti, quando suonava ufficialmente il gong, o ero già a casa da pochi minuti o stavo tornando proprio in quei momenti, con tutte le buste da nascondere in macchina almeno fino a notte (andavo alla Veglia di Natale e quando rientravo allora le portavo in casa).
Era bello, per me, passeggiare per il corso principale di Rosignano – l’Aurelia – alla Vigilia con le buste in mano, cercando di completare tutti i regali che dovevo fare.
Oh, poi ognuno faccia come vuole, però almeno una volta – non dico sempre, ma almeno una volta – vi consiglio davvero caldamente di organizzarsi come ho fatto per anni.
Se lo fate, poi raccontatemi le vostre esperienze.
Ah, e buon Natale, il miglior Natale possibile, a Voi ed alle Vostre Famiglie!!!!!
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