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Un anno

un anno

Poco più di un anno fa, era tipo il 22 marzo, iniziai l’avventura di questo blog. Con i blog ho un rapporto un po’ strano. Qui in WiP avevo tentato di portarne avanti uno, si chiamava “ù”, durò pressapoco due anni, poi smisi, non sapevo più su cosa scrivere.

Per questo infatti ho chiamato il blog attuale “Non so che scrivere…”, così mettevo le mani avanti. Non lo so se pensassi di arrivare ad un anno di pubblicazione. Probabilmente ragionavo articolo per articolo, come ora. Che poi, ad essere proprio precisi, è un anno solo a livello temporale, perché a livello di articoli ho avuto una pausa di quasi tre mesi da metà luglio agli inizi di ottobre.

Quindi, innanzitutto ringrazio voi che leggete i miei articoli e mi date ulteriore spinta per andare avanti (proverei a continuarlo lo stesso, ma sapere di essere letto è naturale mi faccia piacere e mi stimoli).

Siete contenti quando state procedendo abbastanza bene in un obiettivo che vi siete posti? Io un po’ sì, per esempio appunto questo del blog. L’errore scatta quando ci poniamo verso noi stessi aspettative irrealizzabili. Va bene l’ambizione, ma coniughiamolo con il realismo.

“Eh, ma allora i sogni?”

Attenzione, sognare è fondamentale, ma bisogna anche lavorare pragmaticamente per realizzarli.

L’ambizione ci spinge a sognare in grande, a immaginare obiettivi che possono sembrare irraggiungibili, mentre il realismo ci aiuta a capire quali siano le reali possibilità e le strade percorribili per arrivare al traguardo.

Per unire queste due forze bisognerebbe seguire alcuni passi fondamentali:

Quindi: definire con chiarezza l’obiettivo, analizzare le risorse disponibili, pianificare le azioni da intraprendere e mantenere la motivazione e l’entusiasmo senza perdere di vista la realtà. Facendo così, sarà più “facile” raggiungere grandi traguardi.

Portare avanti un blog non è certamente un grande traguardo, però nel mio piccolo è una piccola sfida che porto avanti per superare certi miei limiti e pigrizie. Quindi, come scritto sopra, sono soddisfatto di questo piccolissimo successo.

Siatelo anche voi dei vostri, va bene essere autocritici però fino ad un certo punto, vogliatevi anche un po’ di bene: bisogna migliorare sempre, ma riconoscendoci anche alle volte dei meriti. Senza presunzione.

Ok, basta questi discorsi da pseudo mental coach. Scusate ma mi appassionano tanto e, scriverli-leggerli-rileggerli serve anche a me stesso.

Spero d’esservi stato utile. Grazie ancora!

P.S.: domanda che non c’entra niente ma mi è venuta questa curiosità, vi piace la focaccia tonno e mozzarella? Che tipi di focaccia vi piacciono? Ma soprattutto, mangiate la focaccia?

 

 

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