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The Dark Side Of The Moon

The Dark Side of the Moon

The Dark Side of the Moon

SPEAK TO ME 

Qualche giorno fa è stato il 50esimo anniversario di “The Dark Side of the Moon”, lo storico album dei Pink Floyd uscito negli Usa l’1 marzo 1973 e nel Regno Unito il 16 dello stesso mese. 50 anni e non dimostrarli: sì, perché le tematiche dei brani, gli arrangiamenti musicali, la genialità insita in ogni più piccolo dettaglio, lo rendono un album senza tempo. Se non fosse mai venuto alla luce, chissà se la musica sarebbe stata la stessa… Ecco il nostro attimo di felicità di oggi, carissimi amici! Con tante “pillole di Pink Floyd” quante le canzoni dell’album, vi parlerò di uno dei capolavori musicali di sempre. 

BREATHE 

“The Dark Side of the Moon”: un concept album che già dal titolo ruota attorno al lato oscuro, a tutto ciò che sfugge dalla razionalità. Più che una raccolta di canzoni è una riflessione poetico-musicale sulla natura umana in tutti i suoi aspetti più istintuali. Dieci brani che formano un unico, lungo ascolto, in cui l’inizio di ognuno subentra fluidamente nel finale del precedente creando un flusso ininterrotto di suoni, note e parole.  

ON THE RUN 

L’ordine dei pezzi ripercorre i vari stadi della vita, ognuno con le sue fasi e i suoi contrasti. E tutto inizia proprio con un battito cardiaco: il suono di un cuore palpitante all’inizio e alla fine dell’album dà la sensazione all’ascoltatore di emergere dal ventre materno per ritrovarsi nel caos del mondo, fino al battito finale in cui si ritorna parte dell’universo. E nel mezzo emozioni, dolore, respiro, ingiustizia, umanità. 

TIME 

Ascoltando il disco per intero ci si addentra in un viaggio psichedelico tra le sfumature di colore dell’animo umano, immergendosi nelle tematiche che accompagnano il percorso dalla nascita fino alla morte. Consumismo, avidità, alienazione, disturbi mentali, follia, guerre insensate, la frenesia della vita, il tempo che passa inesorabile, paura della morte… I Pink Floyd non si risparmiamo, esprimono concetti ed emozioni con delicatezza e brutalità insieme, in alcune parti anche senza bisogno di parole, ma con assoli, vocalizzi e suoni. 

THE GREAT GIG IN THE SKY 

Strumenti che parlano, e voci usate come strumenti. Uniti all’uso sapiente di sintetizzatori dal suono quasi tridimensionale. E tra una nota e l’altra sono presenti registrazioni di rumori di oggetti di uso quotidiano: registratore di cassa, monete sonanti, le pale di un elicottero, voci e risate, stralci di frasi tratte da interviste, ticchettii di orologi che sfociano nell’esplosione di una moltitudine di sveglie. Tutto diventa musica, in questa sperimentazione sonora innovativa.  

MONEY 

Anche l’immagine di copertina è davvero iconica: un prisma che rifrange un fascio di luce bianca in uno spettro di colori, così come ad ogni canzone dell’album si può associare una diversa sfumatura, di colore e dell’animo umano. E insieme alla luce c’è sempre l’oscurità in agguato, pronta a prendere il sopravvento.  

US AND THEM 

Quest’album è stupendo, e la mia è innegabilmente una venerazione nei suoi confronti. Ciò che lo rende unico, secondo me, è il suo linguaggio universale. Al di là di cosa volessero trasmettere i Pink Floyd componendolo, ognuno di noi può trovare un suo significato personale per ogni brano del disco: come se i testi parlassero a noi come individui, con le nostre esperienze di vita uniche, e al tempo stesso all’umanità intera nella sua globalità. In 42 minuti e 57 secondi si sperimenta tutta la gamma delle emozioni possibili, come se si percepisse l’ascolto con tutti e cinque i sensi, e non solo tramite l’udito. La musica scava dentro, incide la sua traccia nell’anima dell’ascoltatore così come i solchi tracciati sul disco trasformano il supporto vinilico in melodia ascoltabile.  

ANY COLOUR YOU LIKE 

Per me, amante di musica da sempre, il primo ascolto consapevole di The Dark Side of the Moon è stato destabilizzante. Avevo già udito precedentemente alcune canzoni tratte da esso, ma dare un senso di continuità ai pezzi con la riproduzione di tutto l’album mi ha permesso di “sentirlo veramente”. Ogni canzone ha un senso che si comprende a fondo forse solo nel flusso che crea con le altre. Ho pianto sentendo il dolore farsi largo dentro di me, sorriso e respirato godendomi la sensazione di benessere, mi sono stupita ammirando il genio creativo, sono stata assorbita da parole e musica come in uno stato d’estasi. Mi ha colpito così tanto da spingermi a tatuarmi sul polso la frase che dà il titolo l’album, con una triplice luna oscura. Non so se si può parlare di un “album perfetto”, altri ne sono stati fatti di altrettanto validi… ma se dovessi sceglierne uno su tutti probabilmente sceglierei questo. 

ECLIPSE 

Eccoci arrivati alla fine della lettura, così come l’ultima traccia segna la fine dell’album. Fatemi sapere i vostri pensieri riguardo a questo disco, carissimi amici. E’ sempre un piacere parlare di musica con voi, e di tutti i momenti di vita collegati ad essa. Vi aspetto come sempre tra due settimane per altri “Attimi di Felicità”. Vi abbraccio forte. 

“And everything under the sun is in tune, 

But the sun is eclipsed by the moon” 

 Trovate tutto l’album in versione rimasterizzata qui:

https://youtu.be/k9ynZnEBtvw

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