“Ora, un bestseller noi lo dobbiamo vendere non tanto e non solo ai lettori, sennò è semplicemente un libro che vende bene. Un bestseller deve arrivare anche ai consumatori. Cioè a gente che non vuole fare fatica, mai. A gente che compra un libro due o tre volte in un anno… più o meno le stesse volte in cui si infila un paio di scarpe da ginnastica e si mette in testa di andare a correre, fermandosi dopo un chilometro e rischiando l’infarto perché è fuori allenamento.”
In questo spazio, dal 2018 mi occupo di libri: devo dire che grazie a questo piccolo blog ho ampliato le mie letture, approdando anche nel mondo del self-publishing. Prima di tutto ciò, credevo che la qualità stesse nel tipo di pubblicazione: un libro edito da una grande casa editrice è per forza migliore del libro auto pubblicato e in vendita su amazon.
Adesso, grazie a questo magnifico viaggio, posso dire con certezza che le cose non stanno sempre così e che dietro alle grandi case editrici c’è una logica che va al di là della qualità.
Il libro che mi ha fatto riflettere su questo aspetto ormai abbastanza noto ai lettori appassionati e a chi lavora nel settore, è quello di Giampaolo Simi, dal titolo Sarà assente l’autore, edito da Sellerio.
Sarà assente l’autore: un romanzo umoristico
Il racconto scritto da Simi inizia con Gianfelice Sperticato, uno scrittore senza seguito ma di talento che sta per presentare in una storica libreria il suo nuovo libro, Lo Scempio. Si capisce sin dalle prime pagine quando questo testo sia destinato a persone con un livello culturale alto: infatti Gianfelice, nel suo taccuino scrive che “la putrescenza morale come infertile oblio della propria seppur cieca trascendenza è un punto nodale messo bene a fuoco” e che anche “antropomorfizzare il prodotto per de-umanizzare la produzione gli pareva un altro fulcro nitido e incontestabile del suo romanzo”.
Il fatto è che questa presentazione sarà un vero e proprio fiasco e Sperticato, in uno sfogo rabbioso, lacera a morsi la sagoma pubblicitaria di Federigo Crudeli, l’autore di Acque Torbide, il best seller del momento.
Il caso vuole, che Federigo Crudeli muore in una circostanza che non vi svelerò e che Gianfelice incontri il Dottor Vinciguerra, il direttore editoriale della Idra Media Group ed insieme metteranno in atto un intrigo colossale.
Un racconto che fa riflettere
Sarà assente l’autore è un racconto di 200 pagine che costringe a riflettere sulla barriera che esiste tra la letteratura vera e di qualità e quella di intrattenimento. Leggendo, mi sono venuti in mente molti aspetti della realtà editoriale italiana: È un dato di fatto, le persone ormai non leggono più. E posso iniziare ad azzardare che per essere pubblicato ad alti livelli devi essere, più che un bravo scrittore, una persona conosciuta dalla massa.
Attenzione, non sto dicendo che tutti gli autori pubblicati dalle grandi case editrici siano spazzatura, anzi: sostengo però che spesso, si preferisce pubblicare il libro della influencer famosa a discapito di un autore sconosciuto, ma con una storia ben più strutturata.
È colpa delle case editrici brutte e cattive? Assolutamente no, queste, purtroppo si adattano al mercato.
Con Sarà assente l’autore sarà piacevole passare un pò di tempo con questi personaggi, che hanno a che fare con una situazione surreale ma molto divertente, in particolare il Dottor Vinciguerra: me lo sono proprio immaginata nella testa come un marketer disgraziato, con un’ottica legata solamente alla vendita disperato dal fatto che Sperticato alle volte non capisca questa mentalità.
Insomma, da leggere e rileggere!
Buona lettura a tutti,
Rachele.
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